Oramai, noi stiamo morendo di "politicamente corretto".Come riporta anche il quotidiano "Libero", in un articolo di Francesco Specchia, il Partito Democratico ed il Movimento 5 Stelle hanno scelto di aderire alla Convenzione di Faro.
Così facendo, si censureranno i quadri e le statue che "potrebbero offendere coloro che fanno parte di un'altra cultura".
Oggi si censurano le statue di nudi femminili che "potrebbero offendere i musulmani".
Domani, si toglieranno le statue della Madonna con il Bambino dalle chiese perché per qualcuno potrebbero essere "sessiste"?
Guardate che questa deriva è veramente pericolosa.
Noi stiamo togliendo i nostri simboli in nome del "politicamente corretto".
Tuttavia, questo atteggiamento non è il problema ma è la conseguenza del problema.
Il problema, infatti, è la volontà di una certa parte dell'Occidente di volere scomparire.
Questa parte è rappresentata da gruppi politici di sinistra e gruppi finanziari e mediatici che puntano ad imporre un "pensiero unico".
Secondo questo "pensiero unico", noi dovremmo sentirci in colpa verso gli altri (come se gli altri fossero stati sempre vittime di ogni nostra malefatta) ed in nome di questo senso di colpa noi dobbiamo abiurare la nostra cultura e la nostra storia.
Solo in Occidente vi è questo pensiero.
In altre realtà, come la Russia, la Cina o i Paesi islamici, il "politicamente corretto" non esiste.
Questo atteggiamento raggiunge vette di assurdità.
Basti pensare alle polemiche sulla scimmietta che è disegnata sulle scatole e che compare nello spot del riso soffiato con il cioccolato di una nota marca, la Kellogg's.
Per qualcuno, la scimmietta sarebbe un'allusione all'uomo di colore.
Ora, chi pensa ciò non fa a sua volta un pensiero razzista, in nome dell'antirazzismo?
Qui sta il paradosso.
Nessuna persona con un po' di senno farebbe l'associazione tra l'uomo di colore e la scimmietta.
Eppure, si è arrivati a tanto.
Diciamolo: qui si vuole creare una società senza identità.
Oramai, questi sono i fatti.
A fronte di ciò, noi cosa facciamo?
Antonio Gabriele Fucilone-Morris Sonnino
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