Come riporta anche "La Verità", in questo tempo di Coronavirus, sembra che il miglior modo per criminalizzare i dissenzienti sia quello di definirli "negazionisti". Ora, il termine "negazionismo" in sé è usato in maniera impropria, perché esso indica l'atteggiamento di chi nega veri e propri genocidi, come il Genocidio armeno e la Shoah.
Evidentemente, si vuole usare un termine così infamante e squalificante per tappare la bocca ai dissenzienti, a coloro che la pensano in un modo diverso rispetto a quello del Governo e del mainistream.
Di per sé, paragonare l'epidemia ad un genocidio come la Shoah è quantomeno discutibile.
Arrivare paragonare chi esprime una posizione diversa da quella del mainstream sul Coronavirus a quella di chi nega la Shoah (o qualsiasi altro genocidio) è un insulto al buonsenso.
Infatti, i dati dimostrano che la mortalità da Coronavirus è quasi a zero.
Inoltre, essere positivi non significa essere malati, se si è asintomatici.
Questo è noto anche ai bambini.
Il rischio è che questa presa di posizione del mainstream possa fare montare la rabbia e di favorire quell'estremismo che i "signori del mainstream" dicono di combattere.
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