Si è spento all'età di 71 anni il critico d'arte Philippe Daverio.
Il critico italo-francese studiò nella facoltà di Economia e Commercio dell'Università "Bocconi" di Milano, senza laurearsi.
Nel 1975, egli aprì la sua prima galleria (che portò il suo nome) in Via Monte Napoleone 6 di Milano.
Lì si occupò dei movimenti dell'avanguardia della prima metà del Novecento.
Tuttavia, egli divenne noto a noi per la trasmissione televisiva "Passepartout", la quale andava in onda su Rai 3.
Collaborò con varie riviste e giornali.
Rivestì anche la carica di Assessore alla Cultura del Comune di Milano, sotto la Giunta del sindaco leghista Marco Formentini (1993-1997).
Ebbe anche qualche controversia.
Intervistato nel programma televisivo "Le iene", Daverio espresse giudizi negativi sulla Sicilia, paragonando il cannolo al fucile a canne mozze.
Egli disse anche: "Non amo la Sicilia".
Ci fu una reazione da parte del presidente Nello Musumeci.
Alla fine, Daverio si scusò e rettificò le sue parole.
Certamente, fu un personaggio controverso, per certi aspetti, però portò l'arte nelle case degli italiani.
L'Italia di oggi ha bisogno anche di arte, una cosa che non si deve dare per scontata, vista anche l'ondata iconoclasta di oggi.
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