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sabato 11 marzo 2017

Le grane di Papa Francesco

Cari amici ed amiche,

su "Panorama"  vi è un articolo di Orazio La Rocca che è intitolato "I quattro anni che hanno scosso la Chiesa".
Il 13 marzo, ci sarà il quarto anniversario di pontificato di Papa Francesco.
Tra resistenze al cambiamento, scontri tra cardinali e finanze in rosso, Papa Francesco ha ancora molti fronti aperti.
Ora, l'errore commesso da Jorge Mario Bergoglio è stato il fatto di credere di potere fare in Vaticano quello che faceva quando era arcivescovo di Buenos Aires.
Le dinamiche sono diverse.
Essere Papa significa dovere mediare tra le varie correnti della Chiesa e creare unità.
Il Papa deve essere al di sopra delle parti.
Papa Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio, crede ancora di potere fare quello che faceva a Buenos Aires.
Questo rischia seriamente di offuscare anche ciò che di buono egli fa.
Pensiamo alla lotta contro la pedofilia nella Chiesa, ove vi è il caso di Marie Collins che si è dimessa dalla Commissione sulla pedofilia, spiegando che "malgrado le buone intenzioni del Santo Padre", in Vaticano nei dicasteri vi è omertà.
Questo avviene perché quei cardinali che non sono della corrente "bergogliana" nel pensiero difficilmente appoggiano il Papa.
Papa Francesco ha dato troppo spesso l'impressione di agire per partito preso.
Pensiamo allo scontro con Donald Trump o a certe posizioni prese sull'immigrazione.
Certamente, è commendevole il dialogo tra i cristiani di diversa confessione.
Anzi, è scandaloso agli occhi del Vangelo che il popolo di Cristo sia così in disaccordo.
Però, ricordo che tra le varie Chiese oggi ci sono differenze.
Se, per certi versi, un dialogo con gli ortodossi è possibile (perché in fondo la loro fede è simile alla nostra, fatti salvi la Filioque ed il riconoscimento del Papa come capo visibile della Chiesa) non si può dire lo stesso con le Chiese nate dalla Riforma.
Pensiamo alla questione della successione apostolica (che tante Chiese protestanti non riconoscono) ma anche a quella del sacerdozio femminile o dei matrimoni omosessuali che certe Chiese, come la Chiesa luterana norvegese e quella svedese, celebrano.
Non si può pretendere, per esempio, che la nostra Comunione sia aperta ai protestanti, quando tra i protestanti vi sono coloro che (come ad esempio i calvinisti) non riconoscono la presenza reale di Cristo nell'Eucaristia.
Inoltre, noi cattolici rispettiamo gli omosessuali ma è chiaro che non celebreremo mai matrimoni tra persone dello stesso sesso perché (pur rispettando gli omosessuali ed essendo contrari ad ogni male contro di loro) noi ci riconosciamo nelle Scritture e per le Scritture l'omosessualità è una condizione che impedisce il matrimonio.
Dio creò Adamo ed Eva.
In più c'è la questione dell'immigrazione.
Non si può chiedere di fare entrare in un Paese ogni genere di persona, soprattutto tenendo conto del fatto che il Paese in questione sia anche in crisi.
Anche la presa di posizione pro-Palestina è stata alquanto infelice, tenendo conto dell'inaffidabilità di Abu Mazen e soci.
La Chiesa di oggi è una Chiesa in cui ci sono forti divisioni.
Il Papa deve essere arbitro e non giocatore.
Riguardo alle finanze vaticane, il deficit del 2015 era di 25,6 milioni di Euro ed è stato dimezzato a 12,4 milioni di Euro.
La chiusura del bilancio è comunque in rosso e costringerà il Papa a fare altri tagli.
Ciò provocherà altri mal di pancia sotto il Cupolone.
Mi sa che dovremo pregare molto per la Chiesa.
Cordiali saluti.

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Ringrazio un caro amico di questa foto.