Cari amici ed amiche,
il quotidiano "Il Giornale" riporta la notizia di un "appello" lanciato dal Vaticano ai vescovi americani perché "facciano un'azione di lobby per cambiare la politica sull'immigrazione" intrapresa dall'amministrazione americana.
Io voglio bene al Papa e sono un cattolico praticante.
Però, se fossi un vescovo americano, io lascerei cadere questo "appello" e mi rifiuterei di fare lobby contro l'amministrazione americana su un tema così delicato e complesso qual è quello dell'immigrazione.
Del resto, anche i vescovi spagnoli (i vescovi di quella Spagna che per antonomasia è uno dei massimi Paesi del cattolicesimo, a dispetto di certe sue recenti politiche) hanno una sensibilità un attimino diversa rispetto a certi prelati (anche italiani) che sono "per l'immigrazione (anche clandestina) senza se e senza ma".
Anzi, se dal Vaticano continueranno ad arrivare appelli simili, per la Chiesa potrebbero esserci grossi problemi.
Il popolo cattolico (di cui anch'io, con orgoglio, faccio parte) non vede di buon occhio un'immigrazione senza regole.
Del resto, l'attuale presidente degli Stati Uniti d'America, Donald Trump, ha avuto tanti anche dai cattolici.
Riguardo a un tema del genere serve prudenza.
L'immigrazione clandestina è un problema ed anche tanti di noi cattolici lo sanno.
Pensiamo alla questione della sicurezza.
Le esigenze degli USA sono oggi la difesa della loro economia e la loro sicurezza.
I vescovi americani non ascoltino questo "appello".
Piuttosto, pensino a fare carità per i poveri che sono presenti negli USA, facciano il loro ministero sacerdotale ed episcopale e difendano quei valori che sono minacciati, come la famiglia e la sacralità della vita, su cui Santa Romana Chiesa deve dire la sua.
Per favore, non facciano politica su un tema così sensibile come quello dell'immigrazione perché il rischio è che molti fedeli si allontanino dalla Chiesa e che ci siano anche divisioni anche nel clero stesso.
Non ci debbono essere divisioni in un periodo in cui serve unità.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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