Cari amici ed amiche,
ora, abbiamo anche i No TAP, coloro che in Puglia manifestano contro la realizzazione di un gasdotto che dovrà portare qui da noi il gas dall'Azerbaijan.
Non bastavano i No TAV, No Variante di Valico, No Terzo Tunnel del Gran Sasso, No Ponte sullo Stretto e No Ogni cosa.
Ora, ci sono anche i No TAP, che sono peggio dei No TAV e s'affratellano con loro nel disordine pubblico e nella politica di decrescita felice, anti capitalista.
Infatti, il loro modus operandi è come quello di tutti gli altri: fare disordini.
Ora, questi fricchettoni che credono di potere creare sulla faccia della Terra un mondo simile ad Utopia (di cui scrisse San Tommaso Moro, il quale affermò anche dell'impossibilità di realizzarlo) sono coloro che parlano di "difesa dell'ambiente" che si dicono contrari ad ogni infrastruttura "in nome della difesa dell'ambiente e dell'onestà".
Essi dicono che la infrastrutture "creano corruzione".
Questa è una sciocchezza.
Per evitare la corruzione basta controllare gli appalti.
Questa gente ha delle idee insensate.
Il nostro Paese ha problemi anche a causa della scarsità di infrastrutture efficienti e per l'alto costo dell'energia elettrica.
Pensiamo alla carenza di investimenti dovuti anche a ciò.
Questa gente che fa?
Questa gente vuole impedire che si facciano le infrastrutture e che si renda più facile l'approvvigionamento energetico, costringendo il nostro Paese restare indietro rispetto agli altri.
Inoltre, queste persone si dicono per la "decrescita felice" (cosa ci sia di felice nella decrescita non l'ho ancora capito) ma poi sono anche le stesse che (per esempio) hanno i cellulari all'ultimo grido e che si lamentano per il fatto che le ferrovie non siano efficienti.
Si vuole lasciare ai nostri figli un'Italia migliore di ciò che è oggi?
Una volta per tutte, la si pianti con queste convinzioni e non si dia più ascolto a certe fandonie.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
Prima di scrivere cavolate s'informi! La protesta di ieri, a cui ho partecipato, non esprimeva un NO al gasdotto, ma era propositiva: spostarlo al nord della Puglia, ove c'è anche il consenso delle comunità territoriali.
RispondiEliminaForse lei non conosce San Foca: è un paese del litorale salentino ove, ormai, da anni, tutta l'economia si regge sull'impresa turistica. Costruire proprio lì parte del gasdotto (e non a nord della Puglia ove il turismo non è la risorsa primaria) significa distruggere il tessuto imprenditoriale che da anni, con molta fatica, sudore, investimenti e rischi connessi, si è andato formando.
Io sono un imprenditore, ho speso la mia vita e i miei averi in una struttura ricettiva che finalmente da qualche anno inizia a girare. E ora rischio di perdere tutto, un un periodo già difficoltoso di per sé.
Altro che fricchettoni, ieri c'erano tanti imprenditori del settore turistico. Impari a rispettare chi lavora! Ma è inutile ricordare che il rispetto presuppone per definizione lo sforzo di informarsi, ciò che lei, per un pregiudizio ideologico, ha omesso di fare. Io nella vita ho creato posti di lavoro, lei cosa ha fatto?
Il gasdotto a nord della Puglia non si può fare.
RispondiEliminaO meglio, farlo a nord della Puglia sarebbe più costoso, perché il braccio di mare è più corto.
Visto che lei è un imprenditore, le ricordo che fare impresa qui in Italia è molto difficile anche per la mancanza di infrastrutture adeguate e per mancanza di approvvigionamento energetico, che fa alzare le bollette.
Questo, lei lo dovrebbe sapere, come lo sanno gli imprenditori qui al nord.
Certamente, si cerchi di rendere l'opera meno impattante possibile. Quando ci sarà la Conferenza dei Servizi, lei farà bene ad andarci.
Lì potrà dire la sua.
Non fare l'opera, però, sarebbe un danno per l'Italia.
Il suo nome mi ricorda quello di uno scrittore salentino.
Si chiamava Carmelo Bene (1937-2002).
Lei è suo figlio o suo nipote?
Ho fatto le mie ricerche sul suo nome e sulla sua azienda. Di cosa si occupa?
RispondiEliminaSono un personaggio curioso.
Stranamente, la sua azienda non compare sui motori di ricerca.
Mi risulta che un'impresa oggi abbia bisogno di essere presente in rete.