Cari amici ed amiche,
qualcuno mi bollerà come "fascista" per questo titolo e per questo promemoria per il 25 aprile, che si sta avvicinando.
Chi mi conosce, però, sa che io non sono mai stato (né sarò mai) fascista.
I miei nonni paterni erano socialisti ed aderirono al fascismo.
Mio padre è sempre stato socialista (anche se oggi è alquanto disilluso) e ha sempre considerato il fascismo una branca dell'ideologia socialista.
Invece, io ho scelto un altro percorso.
Affascinato dai politici anglosassoni, come quelli del Partito Tory inglese del XVII secolo, Edmund Burke, Winston Churchill, Margaret Thatcher e Ronald Reagan, io ho scelto il conservatorismo.
Ho scelto l'idea della difesa dell'impresa privata, della difesa della famiglia, della difesa della vita e della difesa di rapporti corretti tra Stato e Chiesa, rifiutando il laicismo.
Quindi, io non sono fascista.
Tuttavia, anche non sono fascista, io non posso accettare questa mitizzazione della "Resistenza".
Non posso accettare che la "Resistenza" sia sempre presentata come il "buono della storia".
Il nazismo fece delle cose criminali e condannabili (e che la storia ha decisamente condannato) ma nemmeno la "Resistenza" fece delle cose buone.
Ricordo quello che fecero i partigiani comunisti della "Brigata Garibaldi", i quali uccidevano anche i partigiani cattolici in Emilia.
Ricordo quello che accadde in Istria, in Venezia Giulia e in Dalmazia, ove i partigiani jugoslavi comunisti fecero fuori parecchi italiani e li gettarono nelle foibe, con la "benedizione" dei comunisti italiani.
Ricordo anche l'eccidio di Porzus.
Non tutto l'antifascismo fece cose buone.
Anzi, la volontà dei partigiani comunisti non fu quella di liberare l'Italia ma di portarla nell'area di influenza sovietica.
Del resto, il tovarish Palmiro si sentiva "orgoglioso di avere abbandonato la cittadinanza italiana per quella sovietica perché da italiano si sentiva un miserabile mandolinista".
Io non canterò mai "Bella ciao".
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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