Presentazione

Presentazione
Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

martedì 21 marzo 2017

Siamo tutti sbirri...ma...

Cari amici ed amiche,

a Locri (in Provincia di Reggio Calabria), l'associazione di padre Luigi Ciotti "Libera" ha organizzato un corteo per ricordare le vittime della mafia.
Io penso che sia un dovere civico e morale combattere contro la mafia.
Io sono il primo a dire un secco "no" alla mafia.
La mafia non è un problema della Campania, della Calabria o della Sicilia ma è un problema di tutto il nostro Paese.
Essa produce morti di persone innocenti. e genera corruzione.
Però, vanno dette anche delle cose.
La lotta alla mafia non deve essere una lotta politica.
Come avevo scritto in qualche articolo precedente, citando il caso dell'ex-senatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri, sappiamo tutti che la questione della lotta alla mafia è affrontata con l'ideologia. Dell'Utri potrebbe essersi trovato nel bel mezzo di questa guerra politica.
Anzi, ci si è trovato in mezzo.
Sappiamo tutti della vicenda che ha visto lo scontro tra il centrosinistra ed il centrodestra.
In questa lotta si è inserita anche una certa parte della magistratura politicizzata.
In particolare, è nota a noi tutti la guerra che è stata fatta contro il presidente Berlusconi, una guerra politica, giudiziaria e giornalistica.
Pensiamo anche ai fiumi di parole (sia chiaro, non voglio fare plagio con il titolo della canzone dei Jalisse) scritti su vari giornali (vicini alla sinistra) in cui si accusava Berlusconi di vicinanza alla mafia. Queste accuse non hanno mai trovato riscontro.
Purtroppo, in questa guerra è finita anche una cosa giusta e sacrosanta come la lotta alla mafia.
Ora, io vedo manifestazioni contro la mafia organizzate dalla sinistra con tanto di bandiere rosse, falci e martello e quant'altro.
Se mi fosse chiesto di partecipare ad una manifestazione simile, io mi rifiuterei.
Il mio rifiuto non sarebbe ad un mio mancato riconoscimento del dovere morale, civico e politico della lotta alla mafia.
La mafia è male e va debellata.
Però, non si faccia del casino (con cui si generano solo divisioni e discordie) usando un tema delicato come quello della lotta alla mafia per fare della mera propaganda.
Questo discorso deve valere per tutti.
Invece, c'è una certa parte politica che si crede migliore dell'altra.
Così non si fa.
Il problema della mafia è molto più complesso.
Essa c'è non solo per la presenza dei mafiosi ma anche per un cattivo operato delle istituzioni.
Istituzioni che tassano a più non posso, che hanno una burocrazia prolissa ed inefficiente, che non garantiscono servizi, che hanno una giustizia che non garantisce né la certezza della pena né quella del diritto e che è anche politicizzata non fanno un buon servizio.
Così, la mafia si insinua ed il cittadino di fronte ad essa è solo.
Cosa può fare un cittadino lasciato solo di fronte alla mafia?
Tra l'altro, oggi vi è la situazione preoccupante di uno scollamento tra cittadini ed istituzioni, uno scollamento dovuto ad una politica che è autoreferenziale ed inconcludente, ad una burocrazia sprecona ed inefficiente e ad una giustizia che non garantisce nessuna certezza.
Di fronte a ciò, la mafia ha gioco facile a fare promesse (per esempio di sicurezza) che al cittadino costano.
La mafia si pone come "istituzione contro le istituzioni".
Tra l'altro, quando un Comune viene sciolto per mafia, il sindaco, la giunta ed il consiglio vanno a casa ma restano al loro posto i burocrati.
Questo è un grosso errore.
Anche i burocrati vanno rimossi perché un'amministrazione comunale può funzionare solo con la burocrazia e, nel caso di un'amministrazione in cui si è infiltrata, la mafia si interfaccia anche con gli apparati burocratici.
Bisogna mettersi in testa questo.
Inoltre, porto avanti una riflessione dell'amica e collaboratrice Francesca Padovese, che ha commentato un articolo precedente.
Francesca ha fatto notare la questione del reato di "concorso esterno in associazione mafiosa", che ha definito "insulso".
Io penso che questo reato sia oggi da abolire.
Una persona o è connivente con la mafia (e quindi è mafiosa) o non lo è, a prescindere dal fatto che sia un boss, un picciotto, un semplice galoppino o un politico che alla mafia è legato.
Una persona connivente con la mafia deve essere trattata come mafiosa.
Comunque, ripeto, su casi come quello di Dell'Utri c'è l'ombra dell'ideologia.
Siamo tutti sbirri...ma senza ideologia!
Cordiali saluti.

2 commenti:

  1. Cosa pensa di Peppino Impastato?

    RispondiElimina
  2. Impastato? Fu una vittima della mafia, come lo furono Rosario Livatino ed altri.

    RispondiElimina

Translate

Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.