il presidente USA Donald Trump ha smantellato la regolamentazione sul cambiamento climatico dell'era Obama.
"La mia amministrazione sta mettendo fine alla guerra al carbone", ha detto Trump prima di firmare il decreto, che ha lo scopo di "invertire l'intrusione del governo e annullare una normativa ammazza-lavoro".
Trump ha perfettamente ragione.
Il problema del riscaldamento globale è assai complesso e Obama l'aveva affrontato in modo semplicistico ed ideologico.
Il cambiamento del clima non è dovuto solo all'inquinamento causato dall'uomo ma anche a fattori naturali.
La storia lo dice.
Pensiamo a quello che accadde nel XIV secolo, quando il clima fu più freddo.
Quindi, si difenda pure l'ambiente ma (per favore) non si spaccino per verità certe menzogne.
Cordiali saluti.
La scienza, compattamente, al limite del 100%, dice che il principale artefice del cambiamento climatico è l'attività umana. Non so come lei faccia a sostenere certe posizioni. Lo dice la scienza, non l'ideologia. Quindi chi affronta la questione ideologicamente è lei.
RispondiEliminaPuò legittimamente contestare le misure concrete di Obama (anche se dovrebbe però indicare lei in positivo quali sarebbero quelle giuste), ma non che il cambiamento climatico non dipende dall'uomo. Se lo dice la scienza, infatti, non vedo chi meglio di essa debba avere l'ultima parola in proposito. Un politico forse? Trump più precisamente? O forse lei, che addirittura bolla le conclusioni scientifiche mondiali come menzogne? Da non crederci. L'ultima volta che non scienziati hanno bollato come menzogne le conclusioni scientifiche, ci è andato di mezzo Galileo Galilei. Mah, rimango basito che si facciano affermazioni siffatte ancora nel XXI secolo.
Carlo Rubbia, premio Nobel della Fisica, la smentisce: https://www.youtube.com/watch?v=4_T1QNRtToc-
RispondiEliminaStudi un po' di storia.
Studi quello che accadde nel XIV secolo.
Il Prof. Carlo Rubbia non smentisce nessuno: egli afferma una tesi scientifica che va ad affiancarsi ad altre, le quali ultime non smentiscono a loro volta il Prof. Rubbia. Non so che idea abbia lei del mondo accademico/scientifico (probabilmente non vi ha messo mai piede), ma nella scienza c'è dialettica, si fanno studi e le conclusioni, se corrette nel metodo, sono valide, tutte. Nessuna di esse è, insomma, a queste condizioni, una menzogna. Altrimenti si arriverebbe all'assurdo che, esistendo due tesi contrastanti, siano entrambe menzognere.
RispondiEliminaE allora, partendo dalla validità scientifica di tutti gli studi condotti correttamente, per scegliere si fa una cosa semplice: si vede quale delle due tesi ha più seguito nel mondo scientifico. Nel caso, nonostante l'autorevolezza del Prof. Rubbia e della sua tesi, si deve optare per l'altra tesi, dato che acquisisce la sua maggiore autorevolezza da una concordia pressoché totale del mondo scientifico mondiale (ove pure, manco a dirlo, vi sono premi nobel): quasi il 100%.
Ma in ogni caso, bollare come 'menzogna' una tesi scientifica condotta con metodo corretto e secondo riconosciuti standard procedimentali, tradisce profonda ignoranza. Il suo scritto è infatti clamorosamente in contrasto con la contemporaneità, in cui, ormai, anche il più umile cittadino riconosce alla scienza rispetto, affidabilità e autorevolezza.
Dai non addetti ai lavori ne ho sentite di tutti i colori sulla questione del riscaldamento globale, ma la parola 'menzogna', no, questa davvero non l'avevo mai sentita.
Pesi le parole e porti rispetto.
Anche John Casey, già climatologo della NASA, e Antonio Zichichi dicono che quella della responsabilità dell'uomo riguardo al riscaldamento globale sia una storia inflazionata.
RispondiEliminaAnche Casey e Zichichi sono uomini di scienza.
Questo articolo ne parla: http://www.ilgiornale.it/news/cultura/riscaldamento-globale-bufala-troppo-costosa-831166.html.
Anche questo articolo è interessante: http://www.newsmax.com/Newsmax-Tv/John-Casey-sun-global-warming-carbon-emissions/2015/04/09/id/637524/