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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 18 marzo 2017

Apologia di San Tommaso Moro

Cari amici ed amiche,

vengo accusato di essere una persona che sostiene la tortura, per il fatto di difendere la polizia.

Ora, io dico un parere, facendo una sorta di "apologia" di San Tommaso, uno dei miei santi più cari.
Anzi, San Tommaso Moro (Thomas More, 7 febbraio 1478-6 luglio 1535) è il santo a me più caro dopo San Gabriele dell'Addolorata.
Tutti noi sappiamo chi fu un vita.
Fu un avvocato, un filosofo, un umanista ed un politico inglese del periodo di re Enrico VIII Tudor (1491-1547).
Dal 1529 al 1532, fu anche Lord Cancelliere del Regno d'Inghilterra.
Si dimise dalla carica di Lord Cancelliere il 16 maggio 1532, quando il Parlamento approvò delle decisioni antipapali.
Infatti, tra l'Inghilterra ed il Papa di allora, Papa Clemente VII (1478-1534), ci fu una vertenza dovuta alla richiesta di annullamento del matrimonio di re Enrico VIII con Caterina d'Aragona (1485-1536).
Il re volle risposarsi con Anna Bolena (1501 o 1507-1536).
Alla fine, nel 1534, si arrivò allo Scisma anglicano.
Il re si proclamò capo della Chiesa d'Inghilterra.
Il 3 novembre 1534, il Parlamento approvò l'Atto di Supremazia, con cui si ratificò ciò.
Il re obbligò clero e uomini politici a giurare nelle sue mani come capo della Chiesa.
Tommaso fu convocato per giurare nell'aprile del 1535 ma si rifiutò.
Fu incarcerato nella Torre di Londra, fu processato e condannato a morte ed il 6 luglio 1535 fu decapitato.
Prima di morire, egli disse: "Rimango fedele servitore del re, ma prima di Dio".
Ora, faccio delle considerazioni.
In primis, San Tommaso Moro fu un vero esempio di martire.
I martiri non sono quelli che si fanno saltare in aria e che uccidono altre persone innocenti.
Quelli sono solo volgari assassini e terroristi.
Il martire è un testimone di fede, una persona che testimonia la fede anche a costo della vita.
In secundis, faccio un'altra considerazione.
Ancora oggi, c'è chi accusa San Tommaso Moro di avere fatto morire della gente al rogo.
C'è chi dice che egli abbia torturato e fustigato delle persone per il fatto di essere state protestanti.
Il teologo protestante John Foxe (1516-1587), nel suo "Book of Martyrs", accusò San Tommaso Moro di avere torturato personalmente delle persone.
Più tardi, anche autori come Brian Moynahan e Michael Farris, ripresero le tesi di Foxe.
San Tommaso Moro negò le accuse.
Durante il suo cancellierato, morirono sul rogo solo sei persone: Thomas Hitton, Thomas Bilney, Richard Bayfield, John Tewkesbery, Thomas Dusgate, e James Bainham.
Un secolo prima del suo cancellierato ne morirono circa 30.
Un'annotazione di Peter Ackroyd ci dice che San Tommaso Moro abbia esplicitamente approvato condanne al rogo. Dopo il caso di John Tewkesbury, un venditore di pelli londinese accusato dal Vescovo di Londra, John Stokesley, di aver tenuto in segreto libri proibiti e finito al rogo essendosi rifiutato di abiurare, egli dichiarò: “Mai ci fu disgraziato più meritevole del rogo”.
San Tommaso Moro fu accusato di avere sequestrato e torturato delle persone ma a tali accuse egli rispose di avere tenuto prigionieri eretici nella sua casa ma per la loro salvaguardia e negò di averli fustigati.
Ora, la questione va contestualizzata.
In quei tempi, la condanna al rogo fu largamente praticata, sia nei Paesi cattolici che in quelli protestanti.
Anzi, nei Paesi protestanti, per esempio, molte donne furono mandate al rogo per stregoneria e furono fatte cose che nemmeno l'Inquisizione fece.
Inoltre, in quel periodo si moriva per la religione.
Infatti, nei Paesi cattolici erano perseguitati i protestanti ed i cattolici erano perseguitati in quelli protestanti poiché valeva il principio del "cuius regio, eius religio".
Secondo questo principio, il re, il principe o il governo secolare sceglieva la religione ed i sudditi dovevano adeguarsi ad essa o emigrare. 
San Tommaso Moro era un politico del suo tempo.
Certamente, quello che lui fece fu veramente nulla se confrontato con altri casi ben più gravi.
Tommaso Moro fu coinvolto nella questione.
Quindi, tutto va contestualizzato, come vanno contestualizzate altre questioni ben più recenti.
Cordiali saluti.

Bibliografia: sito Family Search

7 commenti:

  1. Lei dice di esser tacciato di difendere la tortura perché difende la polizia. No, lei difende la tortura perché difende dei poliziotti che hanno praticato la tortura su cittadini inermi.
    E cerca di contestualizzare, ma cosa? La tortura? Ma è matto? Da quando in democrazia è consentito alla polizia di torturare in determinati casi? Parliamo di tortura, quella vera e propria: si rende conto della gravità delle sue affermazioni? Le gettano addosso vergogna.
    E cita esempi a sproposito, che rende il suo pensiero ancor più raccapricciante: fa riferimento a un'epoca lontana e in cui, soprattutto, la tortura era legale.
    Insomma, lei vuol cancellare secoli di progresso nei diritti umani.
    Più difensore della tortura di così si muore. Lei sta facendo veramente apologia della tortura. Lei fa apologia del fascismo, poiché, non a caso, la tortura era praticata dalla polizia del fascista pinochet. La tortura da parte della polizia è una pratica dei regimi fascisti. E non è un caso che dal processo è emerso che le mele marce della diaz erano convinti fascisti che avevano perfino il corpo tatuato di croci celtiche, fasci littori e volti del duce.
    Le sta con loro, li difende e difende le loro torture: 'contestualizza'. Ma cosa, un crimine compiuto da poliziotti fascisti, mele marce della polizia che hanno infangato l'intero corpo?
    Cosa dire? Niente, si risponde da solo. Si vergogni, il suo pensiero è raccapricciante, mai letto prima d'ora oscenità del genere in un blog. Nemmeno nel suo. Lei è davvero preoccupante. E rischia davvero che le chiudano il blog per apologia del fascismo: lei qui sta legittimando la tortura. Incredibile, favvero incredibile: mai letto fin d'ora una cisa del genere. È incredibile imbarbarimento in atto nel nostro paese: c'è un grosso pericolo e andate chiamati e denunciati per quello che siete. Fascisti 2.0

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  2. C'è un suo conterraneo che ha scritto pagine mirabili contro la tortura. Anziché cercare giustificazioni a questa pratica nell'epoca di san Tommaso moro, farebbe bene a leggere le pagine di Beccaria e a ritornare all'attualità, nell'occidente democratico.
    Ha scritto frasi gravissime. Ha perfino cercato una legittimazione intellettuale alla pratica della tortura. Pazzesco.

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  3. Mi dica una cosa: un poliziotto che tortura (esempio quelli della diaz) dovrebbe o no essere condannato per tortura? Glielo chiedo perché se dice di no allora è, appunto, in tutto e per tutto per la sua legalizzazione.

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  4. E il paragone con san Tommaso moro non regge nemmeno come logica: lei dice che egli non fece tortura...ma i poliziotti della diaz l'hanno fatta!

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  5. Lei parla dei poliziotti che fecero certe cose. Perché non parla dei militanti dei centri sociali che fecero una vera e propria guerriglia e che fracassarono vetrine?
    Perché non parla dei militanti dei centri sociali che aggredirono i poliziotti?

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  6. Non faccia il furbo: ho sempre condannato le violenze dei manifestanti. E ci mancherebbe, erano dei violenti e io la violenza la condanno, sempre e comunque, a prescindere da chi la pratica. È lei che sta giustificando la violenza della polizia, solo perché compiuta da poliziotti: lei sta giustificando dei reati gravissimi, la tortura! La sta legittimando. E già richiamando le violenze di piazza lo dimostra: sulla base di esse tenta di giustificare la tortura della polizia (tra l'altro su cittadini inermi). Lei è un fascista. Mai letto oscenità del genere su un giornale o su un blog, compreso il suo: mai letto da nessuna parte una lucida legittimazione tortura. È davvero raccapricciante.
    Infatti non ha ancora detto se chi tortura debba essere punito per tortura. Il suo silenzio è indicativo: lei non vuole che chi tortura sia punito per tortura, ergo lei vuole che la tortura sia legale in determinati casi. Incredibile.

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  7. La violenza è violenza, sia che a farla sia un poliziotto sia che a farla sia un no global, e come tale va condannata.
    Il problema è che si vuole strumentalizzare il caso della Scuola Diaz per disarmare la polizia.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.