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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 3 settembre 2012

Beppe Grillo? E' pericoloso!

Cari amici ed amiche.

A questo punto, mi viene da pensare che qui si stia giocando allo sfascio.

Beppe Grillo ha affermato che lui ed il suo movimento siano oggi a rischio di attacchi.
In pratica, il noto comico genovese ha affermato che i mass media istigano all'odio contro di lui ed il suo movimento.
Io penso che Grillo stia giocando allo sfascio.
Così facendo, infatti, Grillo sta alimentando le tensioni che già ci sono qui in Italia.
Per farvi capire la situazione, vi invito a leggere questo brano scritto da Stefania Tamburello sulla pagina del "Minzolini Fan Club" di Facebook:

"105MILA NEGOZI CHIUDONO, A RISCHIO 180 MILA POSTI DI LAVORO, MONTI CORREGGA I SUOI ERRORI ED IN FRETTA, CI STA FACENDO FINIRE PEGGIO DELLA GRECIA!
C'è poco da essere ottimisti. Se agosto non ha portato la temuta tempesta sui mercati ha però confermato il peggioramento del clima di fiducia delle famiglie e il prolungamento della recessione. E non c'è da stupirsi che a temere l'autunno siano soprattutto i negozianti alle prese con le stime di un'ulteriore caduta dei consumi. La Confcommercio indica un calo per il 2012 del 3,3% procapite. Un dato, rileva il direttore dell'Ufficio studi Mariano Bella, senza precedenti e certamente più negativo di quello registrato lo scorso anno quando a causa della crisi, secondo i calcoli della Confederazione dei commercianti, sono state costrette a chiudere i battenti oltre 105 mila imprese commerciali, di cui 62.477 punti vendita al dettaglio. Il saldo tra le nuove attività messe in piedi e quelle cessate è stato negativo per oltre 34 mila unità e guardando ai soli negozi la differenza, sempre in negativo, è stata di 18.648.
Nel 2012 dunque, visto il perdurare della diminuzione dei consumi, le cose non cambieranno certo in meglio. Anzi. Pur nella difficoltà di fornire stime e dati in questo settore, la differenza tra imprese nate e cessate dovrebbe far registrare un probabile peggioramento rispetto all' andamento del 2011: da 18 a 20 mila nel solo comparto delle vendite al dettaglio. Cosa che vorrebbe dire la chiusura, nel corso d'anno, di 65 mila negozi.
Nel settore commerciale nel suo complesso, comprese quindi le aziende all'ingrosso e quelle di vendita di auto e moto, la cessazione delle attività potrebbero superare il numero di 105 mila e secondo qualcuno arrivare anche a 150 mila, con lo strascico inevitabile e doloroso della perdita di nuovi posti di lavoro.
I consumi continuano a calare, avvertono dunque le associazioni dei negozianti, anche se in misura minore di quanto si siano ridotti i redditi. Perché le famiglie destinano alle spese quotidiane un quota sempre maggiore dei rispettivi budget e perché sono più attente al rapporto prezzo-qualità dei beni che acquistano. Ma col perdurare della crisi aumenta il peso dell'incertezza sul futuro, la paura di perdere il lavoro e di veder diminuire il potere d'acquisto dei propri salari e stipendi. In attesa che l'economia si riprenda e si avvii nuovamente alla crescita.
C'è però un segnale nuovo, ancora tutto da valutare, nel mondo del commercio. Di fronte al declino delle attività di vendita tradizionali - dall'alimentare all'abbigliamento all'arredamento - si consolida la tendenza ad intraprendere altre strade. «È la disoccupazione a dare la spinta e l'intraprendenza necessaria a mettersi sul mercato» commenta Mauro Bussoni, vicedirettore generale della Confesercenti segnalando il fenomeno che però riguarda soprattutto il terziario e i servizi alla persona. Sono nate infatti molte imprese anche piccole di assistenza sanitaria, trasporti, consegne a domicilio, riparazioni, informatica e di parrucchiere, dove sembra siano impegnate soprattutto le comunità cinesi. Un fiorire di mestieri che confermano la tendenza alla terziarizzazione del commercio e compensano in qualche modo la riduzione delle attività più tradizionali, a partire dai piccoli esercizi nei centri storici delle città.
".

Inoltre, c'è una disoccupazione giovanile che è elevata.
Quindi, sono tanti i motivi di tensione.
Ora, Grillo sta alimentando queste tensioni ed il rischio è che ci siano grossi problemi.
Grillo è pericoloso!
Spero che egli si renda conto di quello che dice.
Cordiali saluti. 



2 commenti:

  1. Grillo è un demagogo, populista molto pericoloso che sfrutta il malcontento della gente per ottenere potere, ma che non propone alcuna soluzione realizzabile! Appena i suoi sindaci hanno iniziato a governare hanno visto che non è così semplice come poteva sembrare loro.

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  2. La cosa che mi spaventa è il fatto che questo clima stia favorendo soggetti come Grillo.

    RispondiElimina

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.