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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 25 settembre 2012

Yom Kippur

Cari amici ed amiche.

Questa sera gli ebrei celebreranno la ricorrenza dello Yom Kippur.

Lo Yom Kippur è uno giorni definiti Yamin Noraim, termine ebraico che significa "giorni terribili".
Gli Yamin Noraim vanno dalla festa del Rosh haShana (Capodanno ebraico) e quello di Yom Kippur.
Nel calendario ebraico, lo Yom Kippur inizia nel crepuscolo del decimo giorno del mese ebraico di Tishri (che nel nostro calendario è tra settembre ed ottobre) e decorre fino alle prime stelle della notte successiva.
Dello Yom Kippur parla l'Antico Testamento, nel libro del Levitico.
Per gli ebrei questo è un giorno di penitenza.
E' vietato truccarsi, lavarsi, indossare scarpe di pelle, avere rapporti sessuali e si deve digiunare.
Il servizio ha inizio con la preghiera del Kol Nidre che deve essere recitata prima del tramonto, ossia di tutte le promesse, secondo una parola della lingua aramaica, per intenderci la lingua parlata da nostro Signore Gesù.
Per le preghiere della sera gli ebrei indossano il Talled (ossia lo scialle di preghiera rettangolare) e questo è l'unico servizio serale in cui succede.
Lo Yom Kippur termina con il suono dello Shofar, uno strumento ricavato da un corno di montone. 
Secondo il Talmud (un libro che è sacro solo per gli ebrei, a differenza della Torah, che è sacra anche per noi cristiani, il nostro Antico o Vecchio Testamento) Dio apre tre libri, uno per i buoni assoluti, uno per i malvagi ed uno per coloro che sono nel mezzo. Il fato dei buoni e cattivi viene determinato al momento, mentre quello di coloro che stanno nel mezzo viene determinata nel giorno dello Yom Kippur.
Qui vi è il brano liturgico Utanneh Tokef che recita:

"Dio Re, che siedi su un trono di misericordia per giudicare il mondo, allo stesso momento Giudice, Difensore, Esperto e Testimone, apri il Libro delle Firme. Si legge che dovrebbero esserci le firme di ogni uomo. La grande tromba viene suonata; si sente una voce piccola e decisa; gli angeli fremono, dicendo "Questo è il giorno del Giudizio": perché gli stessi ministri di Dio non sono puri dinnanzi a Lui. Come un pastore dirige il suo gregge, facendolo passare sotto il proprio bastone, così Dio fa passare ogni vivente di fronte a Lui, per stabilire i limiti della vita di ogni creatura e per definirne il destino. Nel giorno di capodanno il decreto è stilato; nel giorno del pentimento è sigillato; chi vivrà e chi morirà.... Ma il pentimento, la preghiera e la carità possono evitare il crudele decreto."".

Qui c'è qualcosa che abbiamo ereditato anche noi cristiani.
Fino alla distruzione del secondo Tempio di Gerusalemme (70 AD) nell'antico Israele c'era la cerimonia del "capro espiatorio" che veniva mandato in "Azazel", ossia "in partenza".
Su questo capro venivano messi tutti i peccati del popolo.
Poi, l'animale diventava impuro e quindi veniva liberato nel deserto, ove andava a morire.
Ora, in un certo senso, noi cristiani abbiamo ereditato una cosa, almeno a livello iconografico.
Qual è l'essere più impuro?
La domanda è facile.
Per noi, l'essere più impuro è colui che è corrotto e corrompe, il padre della menzogna, l'avversario di Dio, la Bestia per antonomasia, il calunniatore, quello che gli ebrei chiamano "Satan", Satana, il diavolo.
Non c'è nulla di più impuro del diavolo, colui che è il padre di tutti i peccati.
Noi cristiani rappresentiamo il diavolo come una figura metà uomo e metà caprone.
Questo è un retaggio dello Yom Kippur. 
Del resto, durante una parabola che parlava dei buoni e dei cattivi (Vangelo secondo Matteo, capitolo 25, versetti 31-46), nostro Signore Gesù Cristo parlò di pecore e capri per indicare i buoni ed i malvagi.
I capri rappresentano i malvagi.
Quindi, in un certo senso, lo Yom Kippur ha lasciato qualcosa anche a noi.
Cordiali saluti. 



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Ringrazio un caro amico di questa foto.