Cari amici ed amiche.
Leggete l'articolo scritto da Mimmo Porpiglia su "Italia chiama Italia" (il giornale diretto da Ricky Filosa) ed intitolato "Italiani all’estero, connazionali d’Uruguay non fatevi del male...".
Qualche anno fa mi ero impegnato a fare una campagna di sensibilizzazione per aiutare una comunità italiana residente in Uruguay, a Tacurembò.
Anzi, questa era stata la prima azione politica degna di questo nome che avevo fatto.
L'articolo di Porpiglia è un grido di allarme.
Gli italo-uruguaiani non sono solo i vari Enzo Francescoli, Fabian Carini o Edinson Cavani.
Certo, questi personaggi sono importanti ma non sono di certo gli unici italo-discendenti in Uruguay.
Anzi, la presenza italiana in Uruguay è molto forte in tutti i settori della società di quel Paese dell'America del Sud.
Ci sono uomini, donne e giovani che vorrebbero mantenere i rapporti con il nostro Paese ma che hanno grossi problemi, tra strutture diplomatiche che mancano sul posto o troppa burocrazia qui in Italia.
Purtroppo, i partiti politici non sempre hanno dato risposte a queste persone.
Devo dare atto che l'unico partito che ha fatto qualcosa di più degli altri sia stato il Movimento Associativo degli Italiani all'Estero (MAIE) di Ricardo Merlo.
Per il resto, è stato fatto poco.
Vorrei, per esempio che la stessa cosa sia fatta dal mio partito, il Popolo della Libertà.
I partiti sono fatti per dare delle risposte ai cittadini.
Per esempio, per quanto riguarda gli italiani all'estero, compresi quelli in Uruguay, bisognerebbe dare delle risposte riguardo all'IMU (Imposta Municipale Unica) sui loro beni presenti qui in Italia e riguardo alla questione delle pensioni.
A loro interessano queste cose e non le "beghe di condominio" che ci sono nei partiti, i cui coordinatori si comportano come i "capponi di Renzo", litigando tra loro per avere il comando nel coordinamento mentre i partiti sono nel totale immobilismo.
Così non va bene.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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