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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 22 settembre 2012

Abbiamo paura: ci spazzano via

Cari amici ed amiche.

Su Facebook, ho letto questa nota interessante che è stata scritta da Emanuele Pozzolo, di cui consiglio di leggere il blog:


"Oramai è per davvero vomitevole il sudicio “doppiopesismo culturale” con cui vengono letti, commentati e violentati i fatti. L’intellighenzia occidentale – per lo più composta da impotenti radical-chic e da flaccidi cialtroni accademici – persiste a prostituire, in modo sconcio ed indecente, la verità sull’altare della paura.

Sì, è così: le “grandi firme” dei più noti giornali occidentali, i pennivendoli che stanno in cima alle classifiche editoriali e gli (pseudo)uomini di (pseudo)cultura che stanno rannicchiati dietro le loro cattedre universitarie, insomma quelli che dovrebbero essere i “pensatori” dell’Occidente, proprio loro, hanno paura dell’odio islamico. E ne hanno una paura estrema.
Impauriti e corrucciati come sono – abituati ai comodi sofà dei salotti dell’alta borghesia in decadenza e assai legati ai loro grassi introiti economici – temono per la propria vita: insomma se la fanno addosso. Dicono che l’islam è “la culla della civiltà”, scrivono che “il Corano è un testo magnifico” e starnazzano pubblicamente la quint’essenza dei luoghi comuni più beceri: ma non lo fanno perché non conoscono la verità, lo fanno per paura. Solo per paura.
Non si può credere, infatti, che i soloni della modernità non sappiano tutte le porcherie che stanno scritte dentro il Corano, non conoscano la storia violenta e sanguinaria della vita di Maometto e si siano dimenticati di debitamente informarsi sui quotidiani crimini contro l’umanità che, giorno dopo giorno, gli islamici compiono contro ogni persona che essi ritengano essere “infedele”.
Tutte queste cose gli aedi del “politically correct” le conoscono fin troppo bene: e, forse, nei loro ristretti circoli, massoni e omosessuali, tali verità trovano spazio, come fossero segreti da mai svelare. Eppure “in pubblico” la verità non può avere l’onore di essere più detta, scritta e divulgata. Bisogna stare attenti a non ferire la “sensibilità” degli islamici: quasi questi fossero innocenti verginelle, non solite a commettere i peggiori abomini!
E così ogni atroce massacro perpetrato dai cosiddetti “figli di Allah” (“il misericordioso”, come dicono i musulmani) viene ripulito, dal sangue degli innocenti, sulla base di cantilene divenute oramai insopportabili: una volta l’assassinio di Tizio è giustificato, o quantomeno compreso, dal fatto che alcune vignette di Caio avrebbero offeso la sensibilità (bigotta e ridicola) degli islamici; l’altra volta, a stuprare le candide anime dei discepoli maomettani, sarebbe stata l’odiata America “crociata e giudea”; altre volte ancora dei film, altre ancora delle magliette, altre ancora chissà.
Intanto ci ammazzano. E ci ammazzano come si ammazza una gallina. Senza pietà.
E noi stiamo seduti, rimbambiti dalla paura e dal “politically correct”, davanti alla televisione, o davanti ad un giornale aperto, a farci convincere – dai pennivendoli occidentali impauriti – che, in realtà, l’islam è una “grande religione di pace”. E qualcuno, oramai completamente rintronato dalla menzogna, ci crede per davvero. Proprio mentre scorrono le immagini di sangue e terrore sugli schermi, proprio mentre leggiamo dei cristiani bruciati nelle chiese, proprio mentre ci tornano alla memoria le immagini, folli e disperate, dell’Undici Settembre.
Con tutta questa paura di essere oggetto della violenza, completamente folle, degli islamici, stiamo rinunciando volontariamente alla libertà di espressione: con il beneplacito di quelli che dovrebbero essere i nostri uomini di cultura, i nostri politici, i nostri artisti. Così facendo ci spazzeranno via.

Emanuele Pozzolo ".



L'autore di questa nota ha toccato un argomento che va trattato.
Emanuele Pozzolo ha detto delle cose vere.
Ci siamo fatti intimidire dal fondamentalismo islamico e da certe lobby anticristiane.
Non appena un fondamentalista islamico si arrabbia e ci minaccia per una cosa fatta da noi, ecco che i nostri governanti ed intellettuali si scusano, anche se ad essere dalla parte della ragione siamo noi.
Ad esempio, non mi è piaciuto quanto ha detto il presidente degli Stati Uniti d'America Barack Hussein Obama, che si è di fatto scusato per il film su Maometto o per le vignette satiriche sull'Islam.
Infatti, io non ho mai sentito Obama scusarsi per la satira fatta sugli ebrei o su di noi cristiani.
Il Santo Padre, Papa Benedetto XVI, viene bersagliato dalla satira, una satira che spesso sconfina nella volgarità, ma nessuno chiede scusa.
O si garantisce la piena libertà di stampa e di espressione (compresa la satira) su tutto, compreso la religione islamica, o si vieta la satira su ogni religione.
Su Gesù Cristo, che certamente non è un personaggio meno importante di Maometto (anzi, dire il contrario), viene detto e scritto di tutto e di più.
Qui sotto, ho riportato alcune immagini satiriche.
Alcune di queste sono sacrileghe. 
 



Eppure nessuno di noi cristiani ha fatto saltare edifici o ha ucciso ambasciatori per queste immagini, anche se avremmo tutto il diritto di essere indignati.
Come disse Antonio Socci, tutto è diventato sacro meno che Gesù Cristo.
Si vuole togliere la "Divina Commedia" dalle scuole perché, a dire di certi benpensanti, sarebbe contro l'Islam, oppure si vuole insegnare nelle scuole che le Crociate furono un crimine contro i musulmani, quando tutti noi sappiamo che esse furono fatte perché i Turchi perseguitavano i cristiani in Terra Santa. 
Però, le opere contro Cristo o la Chiesa vengono pubblicate.
Basti pensare al "Codice Da Vinci".
Anche gli ebrei sono spesso fatti oggetti di scherno e nessuno si scusa.
Anzi, segnalo che purtroppo sta tornando a livelli preoccupanti anche l'antisemitismo.
Eppure, nessuno parla. 
Invece, non appena si tocca l'Islam, ecco che arrivano i politici e gli intellettuali pronti a scusarsi.
Questo mi sembra ipocrita.
Ora, metterò questo articolo su Facebook.
Qualcuno mi darà del "razzista" o farà in modo di farmi chiudere l'account.
Non mi interessa.
Io rispetto tutti ma voglio che la mia cultura sia a sua volta rispettata.
Una civiltà che non difende la propria cultura è destinata a morire.
Sicuramente, la civiltà in cui sono cresciuto non morirà a causa mia.
Cordiali saluti. 




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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".