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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 13 settembre 2012

La sirena, una creatura senz'anima

Copenaghen-statua della Sirenetta
Cari amici ed amiche.

Le varie culture, mitologie e religioni parlano di esseri che vivono nelle acque.
Prendiamo, ad esempio, le mitologie dei Filistei, con il loro dio Dagon, la mitologia greca, con la divinità Poseidone o il Leviatano di cui parlarono gli Ebrei.

Qui a Roncoferraro (Mantova), nella frazione di Barbassolo, c'è una sorta di raffigurazione mostruosa sul campanile della chiesa.
Essa è la raffigurazione di un idolo acquatico.
Ora, io voglio parlare delle sirene.
Esse sono esseri metà donne e metà pesce che hanno lunghi capelli ed un canto che ammalia gli uomini.
Delle sirene parla l'Odissea, il racconto scritto da Omero, come parlarono i miti babilonesi ed assiri.
Si dice che Alessandro Magno abbia avuto storie con molte sirene.
Ora, la mitologia delle sirene si spinse anche in epoca cristiana.
Si racconta che una sirena fu catturata nel Lago di Belfast.
Era il 558 AD.
Questa sirena ebbe una storia molto particolare
Si raccontò che essa fosse stata una ragazza originaria del Libano (la terra i cui popoli antichi venerano Dagon) e che essa fosse finita in mare, trasformandosi in sirena.
Coloro che la catturarono e la chiamarono Murgen, ossia "nata dal mare".
Fu esibita nelle fiere, in un recipiente pieno d'acqua.
Venne anche battezzata e, quando morì, fu canonizzata.
A Santa Murgen vennero attribuiti molti miracoli.
Però, le sirene non sono da considerare creature sante.
Esse, infatti, sono prive di anima.
La storia che sto per raccontarvi dimostra ciò.
Nel Medio Evo, si diffuse la storia di un santo e di una sirena.
Essa fu ambientata nell'Isola di Iona, in Scozia.
Questa sirena si recava dal santo.
Ella era innamorata di lui.
Ella gli chiese l'anima.
Il santo, allora, le chiese di lasciare il mare, per guadagnarsi l'anima,  ma ella non poté.
Così, ella se ne andò per sempre, piangendo.
Secondo la leggenda, le sue lacrime divennero i ciottoli grigioverde che si trovano ancora oggi sulla costa di quell'isola.
Alcune nobili famiglie dell'Inghilterra sud-orientale dicono di contare delle sirene tra i loro antenati.
Qui, forse, c'entra il mito di Lyonesse, una città cristiana che contava ben 140 chiese,  che si trovava tra la Kernow (la Cornovaglia) e le Isole Scilly e che sprofondò in seguito ad un cataclisma.
In Francia, durante il Medio Evo, alcune famiglie nobili falsificarono i loro alberi genealogici per rivendicare la discendenza da una sirena, Melusina, la moglie del conte Raimondo di Poitiers.
Questa storia d'amore fu tragica.
Melusina sposò Raimondo e all'inizio il matrimonio fu felice
Ebbero dei figli.
Ella, però, pose una condizione, ossia lasciarla sola ogni sabato senza porle domande.
Ad un certo punto, però, Raimondo iniziò ad avere sospetti.
Infatti, i domestici iniziarono ad istigarlo, parlandogli di presunti tradimenti da parte della moglie.
Raimondo, allora, spiò la moglie dal buco della serratura del bagno e la vide trasformata.
Aveva una gran coda di pesce.
Il poveretto rimase sbigottito e si spaventò.
Cacciò un urlo.
Melusina lo sentì e, disperata, fuggì dalla finestra.
Non tornò mai più, se no di nascosto per allattare i figli.
I marinai che andavano in terre lontane parlavano di "sirene" o "vedove di mare".
Una descrizione di esse fu pubblicata ad Amsterdam nel 1718.
Un'altra storia con le sirene fu quella pubblicata nel 1836 da Hans Christian Andersen, "La Sirenetta".
La nota statua che si trova a Copenaghen la rappresenta.
Le sirene rappresentano la sensualità.
Nella visione cristiana, esse rappresentano il peccato della lussuria.
Le sirene sono entrate anche nel nostro modo di esprimerci.
Ad esempio, quando si parla di un'offerta economica che non si può rifiutare, si parla di "sirene di mercato". Cito anche una battuta presa da da uno spot pubblicitario con Ezio Greggio che si domandava:
"Metà donna e metà pesce, la sposo o la friggo?".
Forse, come tutte le altre creature della fantasia, le sirene rappresentano il nostro inconscio.
Termino con una mia poesia:

LU SANTU ET LA SIRENA

Quannu visti vinni accussì 'nnammurata...
puru di luxuria accussì fatta et di brama...
menza fimmina cù li jammi di pisci...la sirena...
sulu...su l'Isula di Iona lu santu...
et ci dumannau idda la so' alma...
pirchì di chidda nenti avia...
ma iddu cumannau di nesciri da l'acqua...
chì pì vita fù...ma idda ùn putìa...
et chiancennu accussì idda ebbe a lassari...
pirchì pirdìu cuntru la so' alma pia...
et patri si ficinu li lacrimi nto lu mari.

Cordiali saluti.





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