Le letture delle Messe di questa sera e di domani sono:
"[5] Il Signore Dio mi ha aperto l'orecchio
e io non ho opposto resistenza,
non mi sono tirato indietro.
[6] Ho presentato il dorso ai flagellatori,
la guancia a coloro che mi strappavano la barba;
non ho sottratto la faccia
agli insulti e agli sputi.
[7] Il Signore Dio mi assiste,
per questo non resto confuso,
per questo rendo la mia faccia dura come pietra,
sapendo di non restare deluso.
[8] È vicino chi mi rende giustizia;
chi oserà venire a contesa con me? Affrontiamoci.
Chi mi accusa?
Si avvicini a me.
[9] Ecco, il Signore Dio mi assiste:
chi mi dichiarerà colpevole?(dal libro del profeta Isaia, capitolo 50, versetti 5-9a)",
"[1] Alleluia. Amo il Signore perché ascolta
il grido della mia preghiera.
[2] Verso di me ha teso l'orecchio
nel giorno in cui lo invocavo.
[3] Mi stringevano funi di morte,
ero preso nei lacci degli inferi.
Mi opprimevano tristezza e angoscia
[4] e ho invocato il nome del Signore:
"Ti prego, Signore, salvami".
[5] Buono e giusto è il Signore,
il nostro Dio è misericordioso.
[6] Il Signore protegge gli umili:
ero misero ed egli mi ha salvato.
[7] Ritorna, anima mia, alla tua pace,
poiché il Signore ti ha beneficato;
[8] egli mi ha sottratto dalla morte,
ha liberato i miei occhi dalle lacrime,
ha preservato i miei piedi dalla caduta.
[9] Camminerò alla presenza del Signore
sulla terra dei viventi.
[10] Alleluia.
Ho creduto anche quando dicevo:
"Sono troppo infelice".
[11] Ho detto con sgomento:
"Ogni uomo è inganno".
[12] Che cosa renderò al Signore
per quanto mi ha dato?
[13] Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.
[14] Adempirò i miei voti al Signore,
davanti a tutto il suo popolo.
[15] Preziosa agli occhi del Signore
è la morte dei suoi fedeli.
[16] Sì, io sono il tuo servo, Signore,
io sono tuo servo, figlio della tua ancella;
hai spezzato le mie catene.
[17] A te offrirò sacrifici di lode
e invocherò il nome del Signore.
[18] Adempirò i miei voti al Signore
e davanti a tutto il suo popolo,
[19] negli atri della casa del Signore,
in mezzo a te, Gerusalemme. (Salmo 116)",
" [14] Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo?
[15] Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano
[16] e uno di voi dice loro: "Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi", ma non date loro il necessario per il corpo, che giova?
[17] Così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa.
[18] Al contrario uno potrebbe dire: Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede. (Lettera di Giacomo capitolo, versetti 14-18)",
"[27] Poi Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo; e per via interrogava i suoi discepoli dicendo: "Chi dice la gente che io sia?".
[28] Ed essi gli risposero: "Giovanni il Battista, altri poi Elia e altri uno dei profeti".
[29] Ma egli replicò: "E voi chi dite che io sia?". Pietro gli rispose: "Tu sei il Cristo".
[30] E impose loro severamente di non parlare di lui a nessuno.
[31] E cominciò a insegnar loro che il Figlio dell'uomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare.
[32] Gesù faceva questo discorso apertamente. Allora Pietro lo prese in disparte, e si mise a rimproverarlo.
[33] Ma egli, voltatosi e guardando i discepoli, rimproverò Pietro e gli disse: "Lungi da me, satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini".
[34] Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: "Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.
[35] Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà. (Vangelo secondo Marco, capitolo 8, versetti 27-35)".
I brani sono stati presi dal sito della Santa Sede.
Prima di sperimentare il supplizio della croce, Gesù ebbe a che fare con il tradimento e la calunnia.
Egli fu tradito, rinnegato e calunniato.
Come egli ebbe a subire ciò, così dobbiamo subire anche noi lo stesso.
Molti sottovalutano il potere della parola.
In realtà, essa può fare più danni degli schiaffi o delle armi.
La parola, infatti, può portare una persona alla morte civile.
Lo so bene io, che avevo subito queste cose e che mi avevano portato ad allontanarmi da tutto o da tutti.
Di fronte a ciò, l'uomo può scegliere di fare due cose:
indurire il proprio cuore e diventare un misantropo o accettare le sue croci e cercare di fare nascere qualcosa di buono da questo dolore.
Gesù ci insegnò a scegliere a trarre qualcosa di buono anche dal dolore.
La prima strada, all'inizio, può sembrare quella della sopravvivenza ma poi porta l'uomo verso la solitudine, una rottura con gli altri e a volte anche con Dio.
Questa è la morte civile dell'uomo, morte civile che spesso porta a quella dell'anima.
Io parlo per esperienza diretta.
Gesù, però, non ci insegnò ad essere misantropi ma ad amare Dio ed il prossimo.
Confidando nell'amore di Dio, noi possiamo liberarci dal dolore.
Termino con una citazione di Sant'Alfonso Maria de' Liguori, citazione che mi è stata data dall'amica Irene Bertoglio (che ringrazio) su Facebook:
" Voi mi insegnate a patire perché impari a salvarmi; ed io trascuro di salvarmi perché non intendo il patire; deh, mio Gesù, spogliatemi dell'amor proprio e, se la croce è la sola via del paradiso, eccomi pronto ad abbracciarla".
Cordiali saluti.
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