Cari amici ed amiche.
Vorrei dire una cosa riguardo alle mie poesie.
Com'è noto, qui a Roncoferraro (Mantova), c'è un concorso letterario intitolato "Piazza, bar, giardinetti".
Anch'io partecipo. Ho portato una mia poesia, che per il momento è inedita.
Però, chi l'ha vista ha avanzato perplessità sul linguaggio da me usato.
Mi è stato chiesto se il codice sia di mia invenzione o se esista.
Qualcuno mi ha detto anche che forse avrei fatto meglio a cambiare genere e linguaggio.
Chiariamo subito una cosa: la poesia deve rispecchiare il suo autore.
Anzi, la poesia è il "poeta sulla carta".
Certo, non oso qualificarmi "poeta".
I poeti sono quelli come Dante Alighieri, Giacomo Leopardi, John Donne, Ezra Pound ed altri.
Io sono solo un appassionato di tante cose a cui piace anche la poesia.
Le poesie che io compongo si rifanno a tante fonti.
Dalla poesia ebraica ai trovatori provenzali, dalla Scuola siciliana di Federico II fino ai poeti come Coventry Patmore, Christina Georgina Rossetti, Thomas Stearn Eliot ed Ezra Pound.
Inoltre, io attingo dai testi sacri medioevali, da quelli di angelologia, da quelli di demonologia, da quelli scientifici, dalla Bibbia e da altri testi.
Da lì, io provo a fare qualcosa.
Per quanto riguarda il linguaggio, io mi rifaccio ai trovatori provenzali, alla Scuola Siciliana di Federico II, a Dante Alighieri e ad Ezra Pound.
Io uso un calco medioevale in cui inserisco elementi della lingua siciliana (sono di origini siciliane), della lingua corsa (che è toscana), latini, greci, delle lingue germaniche antiche ed ebraici.
Mi piace scrivere così.
Termino con una mia poesia dedicata a Caedmon, un poeta inglese vissuto nel VII secolo AD:
CAEDMON
"Nunc laudare debemus auctorem regni
caelestis."
Accussì laudi hamu a fari...
chista eni la iusta palora...
comu a Diu hamu a parrari...
comu nti li sèculi...camora...
et accussì...ju, frati Caedmon, haiu a diri..
chì 'n cantu sii amuri pì nostru Signuri...
pirchì a lu 'Nfernu certu nun vogghiu ghiri!
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
Il mio libro
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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