Gola di Furlo (Pesaro-Urbino) |
In molti dei miei articoli parlo di infrastrutture e soprattutto di gallerie.
Ora, vorrei spendere due parole sull'argomento.
La galleria è un condotto che permette la continuità di una via di comunicazione o di una conduttura attraverso un ostacolo (come una montagna) o nella terra.
Da secoli, l'uomo scava le gallerie.
Già nell'epoca degli antichi Romani si scavavano gallerie e con tecniche ardite.
L'esempio è la galleria della Gola del Furlo, una galleria realizzata durante l'epoca dell'imperatore Vespasiano (9 AD -79 AD) sulla Via Flaminia, in Provincia di Pesaro- Urbino.
Nel XV secolo si tentò di scavare un tunnel nel Col di Tenda, nelle Alpi tra Italia e Francia.
Esso sarebbe servito ai mercanti per portare le merci.
Le tecniche però, erano troppo vecchie e consistevano nell'accendere fuochi sulla roccia e gettarvi sopra l'acqua fredda, per spaccarla.
Pur essendo ingegnoso, il metodo non garantiva uno scavo efficiente (poiché il materiale che veniva rimosso doveva essere portato via a mano) e così il tunnel fu abbandonato per 300 anni.
Solo nel XVIII secolo, i Savoia vollero fare riprendere i lavori ma non vi riuscirono, per via della Rivoluzione Francese.
Vent'anni dopo quel 1789, grazie alla ferrovia, i Piemontesi decisero di fare realizzare una galleria sotto il Moncenisio.
Un ingegnere francese, Germain Sommelier, si assunse il compito di fare il progetto.
I problemi erano numerosi e, nel suo punto più profondo, il tunnel doveva passare sotto 1.500 metri di roccia.
La temperature delle rocce era di circa 47°C e le esalazioni fumogene causate dalle esplosioni della dinamite.
Così, si decise di usare le perforatrici ad aria compressa.
Intanto, nel 1823, si decise di fare a Londra un tunnel sotterraneo che avrebbe collegato le due sponde del Tamigi.
L'ingegnere Marc Brunel ebbe l'affidamento dei lavori.
Nel 1818, egli brevettò un'intelaiatura di ghisa alta sei metri e mezzo e spessa sessanta centimetri.
I lavori si svolsero. L'impalcatura veniva spostata man mano che i lavori avanzavano. La galleria, intanto, veniva rinforzata con mattoni.
Il tunnel fu fatto ma ci furono problemi.
Infatti, le acque sporche del Tamigi si infiltravano nel tunnel e gli operai si ammalavano di tifo e colera.
Nel 1843 il tunnel fu completato (dopo il dissesto finanziario della Thames Tunnel Company che ritardò l'esito dei lavori) e fu attraversato dalla prima vettura ippotrainata.
Quel tunnel, in seguito, venne inglobato nella metropolitana di Londra.
Esso fu il prototipo del noto Eurotunnel sotto la Manica.
I tunnel hanno rivoluzionato il modo di muoversi.
Ora, in Italia ci sono tante gallerie, vista la conformazione del territorio.
Molto spesso, si parla di "gallerie naturali" e "gallerie artificiali".
Le gallerie naturali sono le comuni galleria che si scavano nella montagna con la tecnica del "foro cieco".
Esse, di norma sono di forma semicircolare.
Le gallerie artificiali, invece, hanno un'altra funzione.
Esse servono ad inserire la strada nel contesto ambientale e a ridurre il rumore.
Inoltre, possono avere funzione di paravalanghe.
Per fare una galleria artificiale, bisogna fare una trincea sul terreno.
In questa trincea si fanno la strada (o la ferrovia) e la volta della galleria.
Poi, il tutto viene ricoperto con la terra.
Qui sotto, vi sono foto di alcune gallerie naturali ed artificiali.
A3 Autostrada Napoli-Reggio Calabria, galleria artificiale Calanchi III. |
A3 Autostrada Napoli-Reggio Calabria, galleria naturale Sardina II (in ampliamento) |
A3 Autostrada Napoli-Reggio Calabria, galleria naturale San Filippo. |
Pare che una di esse colleghi la palazzina neoclassica del municipio alla chiesa di Barbassolo e che tale tunnel sia stato usato dai nazisti.
Questa, però, è un'altra storia.
Cordiali saluti.
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