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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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sabato 8 settembre 2012

L'amicizia, il Vangelo ed il giorno d'oggi





Cari amici ed amiche.

Su Facebook ho trovato questo brano scritto dall'amica Valentina Ragaglia, blogger del blog "Symposium: Somnium Scipionis":


"«Se c'è qualcosa che mi addolora sopra ogni cosa è il frantumarsi di un'amicizia. Perché c'è un momento, un momento preciso, in cui ci si rende conto che tutti i nodi del pettine vengono a galla e a quel punto la matassa è così fitta, che diviene impossibile sbrogliarla. L'impotenza davanti ad una situazione divenuta insostenibile, l'impossibilità di cambiare il corso delle cose, perché dipendenti
dalla volontà altrui, è qualcosa che mi fa sentire sconfitta nel profondo. Sono dell'opinione che una vera e sana amicizia, sia più rara di qualsiasi amore eterno. E' lontano da ogni mia prospettiva l'uso e il consumo che molti fanno delle persone, ed è per questo, forse, che vengo etichettata come idealista. Ma vivere per dei valori, non vuol dire vivere di idee; vuol dire lottare, sacrificarsi, mortificarsi per qualcosa di cui non può essere messo in discussione il valore. L'amicizia è una di queste cose.
Durante l'adolescenza si consumano i drammi più profondi, sono gli anni in cui ci si scontra con una realtà diversa e basta poco per andare in crisi esistenziale, perché si è in fase di costruzione, si è estremisti: o felici o infelici. Mancano le mezze misure, ed è così che l'inaspettato bacio di Giuda del "migliore amico" brucia sulla pelle come un'ustione di terzo grado. Nonostante l'adolescenza passi, vi sono ferite che fanno male con la stessa intensità, certo, le si affronterà in modo diverso, auspicabilmente in modo più maturo e consapevole. Ma è così, che all'alba dei vent'anni, guardandomi indietro, mi rendo conto che non ho l'amica d'infanzia, né la vecchia compagna di banco ancora accanto, né la comitiva per le vacanze estive e, nonostante questo mi faccia riflettere molto sul "come ti voglia il mondo oggi-se sei IN: ok, altrimenti: OUT-"; sul come si presti più importanza all'apparire che all'essere; in fondo mi ritengo fortunata. Chiunque io abbia incrociato nella vita, fino a questo momento, evidentemente non era all'altezza di poter condividere con me questo dono prezioso. E non dico questo con sentimento di rassegnazione, o con superbia, ma con la consapevolezza che, ci sono cose talmente uniche che non possono essere per tutti e sono così rare, che solo chi ha la capacità di amare la Bellezza può apprezzare.
E' difficile essere onesti, sinceri, dediti alla verità, amanti del prossimo, disposti a guidare e lasciarsi guidare. Ho capito che le persone non cambiano se la loro volontà non vuole. Ho imparato che nessuno può essere cambiato e plasmato a nostra immagine e somiglianza e che è giusto che sia così.
Non ho paura di ricominciare a cercare (la verità è che non ho mai smesso), non ho paura di dare la mia fiducia, la mia stima ed il mio affetto di nuovo perchè a tenerli per me non guadagno nulla e non temo la possibilità matematica di essere ancora tradita. Questa è la vita. La vita è rischiare, senza azzardare ciecamente, ma che piaccia o no, è avere il coraggio di non scappare. Non dirò mai: "l'amicizia non esiste", perché è la bugia e la scusa più idiota con cui gli ipocriti se ne approfittano per succhiare via tutto quello che possono, per poi abbandonarti in un angolo, quando non piaci più e quando smetti di andare bene. Amicizia è aprirsi al prossimo per trasmettergli la nostra gioia di vivere e di condividere; il resto non conta.» (Valentina Ragaglia)".

Questo testo mi è piaciuto così tanto che ho deciso di metterlo su questo blog e di commentarlo, anche in tenendo conto delle mie esperienze personali.
L'amicizia è contemplata anche nei testi sacri.
Pensiamo, ad esempio al Vecchio Testamento e all'amicizia tra Gionata, figlio del re Saul,  e Davide, il futuro re di Giuda ed Israele, che prenderà il posto di suo padre.
Pensiamo anche al Nuovo Testamento, quando Gesù chiamò "amici" gli apostoli.
Anche Sua Santità, Papa Benedetto XVI (nella foto), ha contemplato questo valore, nella sua lettera enciclica "Deus Caritas est".
Egli l'ha chiamata con il termine greco "philia".
L'amicizia è una forma di amore e rispetta il concetto dell'amare Dio ed il prossimo.
Una persona che dice di amare Dio ma non il prossimo non è coerente con il dettato evangelico.
Certo, fare amicizia veramente non è facile.
Quanto scritto da Valentina è pieno di verità.
Molto spesso, se non si rispettano certi "canoni" si viene isolati e messi in cattiva luce.
Lo so bene io, per esperienza diretta.
Ora, non vorrei parlare di me ed dire vita, morte e miracoli di me ma lo faccio per cercare di fare capire meglio le cose.  
L'avevo fatto sul giornale "L'Eco di San Gabriele" , nella rubrica "Ecogiovani" di padre Luciano Temperilli e lo farò anche qui, sul mio blog. 
Il rapporto tra me e l'amicizia è sempre stato abbastanza strano.
In primo luogo, e questo è paradossale, ho più amici fuori dal Comune in cui abito, Roncoferraro (Mantova), che non al suo interno.
Io penso che questo paradosso sia dettato da certi pregiudizi maturati da chiacchiere e dicerie di vario tipo.
Si sa, nelle realtà paesane è così.
C'è chi prende una cosa da me detta o un mio errore ed inizia a spettegolare, mettendo la mia persona in cattiva luce.
Intendiamoci, non voglio criminalizzare, demonizzare e (mi si passi il termine) sputtanare nessuno.
Voglio solo dire le cose.
Diciamo pure che, per lo meno qui a Roncoferraro, non ho avuto una vita molto facile.
Su di me, per esempio, sono state diffuse varie dicerie di vario tipo.
Per esempio, il per il fatto che su certe cose la pensi in un certo modo, qualcuno ha diffuso una diceria secondo la quale sarei stupido o (addirittura) con "qualche rotella fuori posto".
Qui risponderei con una battuta: "Chi studia chimica ha qualche rotella fuori posto".
Infatti, sono diplomato in chimica e biologia.
Al di là delle battute, voglio fare una considerazione.
Come tanta parte del Mantovano, Roncoferraro ha un certo pensiero dominante, una forte influenza marxista.
Chi (come me) attacca apertamente questo modo di pensare e cerca di farlo portando una discussione profonda, ben lontana dai discorsi da bar, viene visto come "strano".
Inoltre, su di me era stata diffusa un'altra diceria, secondo la quale io sarei omosessuale.
Ora, questo è ridicolo.
Il fatto che io non vada a fare il cascamorto con ogni ragazza che mi capita a tiro non significa che io sia gay. 
Non sarò un donnaiolo ma mi piacciono le donne e chi mi conosce lo sa.
Altre battute battute che si fanno su di me riguardano il fatto che io giri molto in bicicletta.
Secondo gli autori di questa "perla di saggezza" , io girerei in bicicletta perché non avrei nulla da fare e perché non avrei voglia di lavorare. 
Ora, a me piace girare in bicicletta.
C'è chi usa la cyclette e c'è la persona a cui piace andare in bicicletta. 
Mi fa distendere i nervi e mi permette di fare del movimento.
Inoltre, io giro in bicicletta anche per cercarmi un lavoro.
Certa gente parla perché non sa.
Inoltre, io mangio in casa mia e non in quella degli altri. 
Forse, prima di parlare, si dovrebbe informare.
Inoltre, ricordo anche un'altra cosa.
Negli anni '80 e '90, i meridionali non erano ben visti.
Com'è noto, mio padre è abruzzese e mia madre è siciliana.
Paradossalmente, ad essere antimeridionalisti non erano tanto quelli della Lega Nord a fare ciò ma persone che votavano Partito Socialista o Partito Comunista e che avevano la tessera della CGIL e che oggi votano Partito Democratico.
La cosa buffa è che queste persone sono le stesse che oggi dicono di "accogliere gli immigrati".
Questo è il "Festival dell'ipocrisia".
Mi ricordo delle battute che dicevano sui "terroni" e quant'altro.
Non dico altro, altrimenti ci sarebbero forti polemiche. 
Tutto questo ha inficiato molto nei rapporti di amicizia, tant'è che i veri amici che ho avuto sono stati (e sono tutt'ora) i miei ex colleghi delle Scuole Superiori. 
A differenza di Valentina, io per un certo periodo dicevo a me stesso che l'amicizia non esisteva ed ero tentato di diventare una persona cattiva e pronta a mettere gli altri sotto i piedi.
Quelle brutte esperienze di cui ho parlato (che oggi lascio scivolare come se niente fosse) in passato vi avevano turbato molto.
Avevano fatto di me lo scemo del villaggio.
Nelle Scuole Medie non avevo nemmeno voglia di studiare perché c'erano persone che dicevano che negli studi non avrei fatto strada.
Per fortuna sono sempre stato promosso. Ho sempre saputo dare il "colpo di reni" per evitare i problemi.
Poi, nelle Scuole Superiori c'è stato il cambiamento.
Certo, io potrei avere i miei limiti.
Ad esempio, io ho un carattere spigoloso e sono permaloso.
Però, l'amicizia non è l'accettazione del prossimo anche con i suoi limiti?
Evidentemente, c'è qualcos'altro e non è dipeso (né dipende) da me.
Io penso che in questa società edonista, l'amicizia vera sia fuori posto.
Se non si hanno certi "canoni dominanti" si è fuori ed io lo so bene.
In un certo senso, questo potrebbe essere un anticipo del tribalismo di cui parla il grande pensatore cattolico Plinio Correa de Oliveira, nel suo libro "Rivoluzione e controrivoluzione".
In un certo senso, questo tribalismo è fomentato anche dalla rete.
Con l'avvento dei social network, come Facebook o Twitter, la gente si collega con altre persone in ogni parte del mondo e crede di fare amicizia senza  muoversi di casa.
Io penso che ciò sia sbagliato.
Anch'io ho un profilo su Facebook ma lo uso per integrare la mia attività politica e culturale proprio su questo mio territorio, attività con cui voglio anche guadagnarmi il rispetto.
Ma la mia vita è qui e non nel computer.
Certo, mi piacerebbe se un giorno qualche persona conosciuta su Facebook diventasse mia amica veramente.
Però, la mia vita non è su Facebook.
Il valore dell'amicizia è molto complesso e va salvaguardato, per non perdere la propria umanità.
Oggi ci sono ancora persone che ce l'hanno con me e diffondono altre dicerie.
Io, però, me ne frego mi lascio scivolare addosse le loro malefatte.
Siano i fatti a parlare per me.
Cordiali saluti.




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Ringrazio un caro amico di questa foto.