Cari amici ed amiche.
Su "L'Occidentale", c'è questo articolo scritto Dario Antiseri, Fabio Angelini e Falvio Felice che è intitolato "Cattolici e politica: il nuovo progetto":
"Caro Direttore,
in numerose occasioni il Corriere della Sera ha dato spazio al
tema del ruolo dei cattolici in politica e al cantiere della cosiddetta
Todi 2. Nell’articolo del 4 settembre viene posta l’attenzione sui
rapporti tra tale movimento e il “Grande Centro”, alla costituzione del
quale dovrebbero essere impegnate anche Italia Futura, Fermare il
Declino, esponenti di Confindustria e del mondo produttivo. Un tema
questo già oggetto degli interventi pubblicati sul Suo giornale lo
scorso 15 e 17 agosto. Essendo stati sollecitati da alcuni amici che
hanno sottoscritto i suddetti manifesti ad intervenire, Le inviamo il
presente contributo.
Chi scrive, da tempo, auspica che quella “Cosa di centro” della quale
forse in troppi parlano possa tradursi in un progetto politico
sturziano di cattolici liberali. Di quanti credono nella necessità di
avviare una stagione riformatrice, di superare i retaggi corporativi e
statalistici che frenano la crescita economica e sociale del nostro
Paese. Non qualcosa di semplicemente “moderato”, “nel mezzo del nulla”,
ma un progetto ambizioso che possa contribuire al rinnovamento del
nostro sistema economico, alla ridefinizione del ruolo dello Stato
nell’economia e nella società e, in definitiva, di offrire una visione
coerente e lungimirante di quale ruolo vogliamo per l’Italia nel mondo.
In questa complessa fase politica, riteniamo che il mondo cattolico
debba nuovamente svolgere quel ruolo aggregante già svolto all’indomani
della Seconda Guerra Mondiale e grazie al quale l’Italia potette
risollevarsi. Sebbene il cantiere sia lodevolmente già da tempo avviato,
riteniamo che quanto fatto sinora non sia ancora sufficiente. Pensiamo
che questo nuovo progetto politico debba coinvolgere le associazioni e i
movimenti e, a tal proposito, crediamo di avere idee utili al bene del
Paese che intendiamo offrire anche attraverso l’impegno politico.
È da tempo che gli intellettuali che si riuniscono attorno al Centro
Studi Tocqueville-Acton hanno elaborato alcune proposte di riforma che
possono essere sintetizzate in tre idee di fondo: 1) la riforma del
sistema di finanziamento dei servizi da parte della pubblica
amministrazione – a favore del sistema dei voucher; 2) l’abbandono di
ogni forma di politica industriale tendente a sostenere aziende ormai
non competitive su scala globale e, di contro, la necessità di avviare
una rigorosa politica per la competitività incentrata sulla promozione
della concorrenza e sulla liberalizzazione di ampi settori
dell’economia; 3) il ripensamento del ruolo dello Stato nell’economia,
attraverso la definizione di un quadro giuridico-istituzionale che fissi
le regole e vigili sul rispetto delle stesse. Il tutto passando
attraverso un nuovo patto pubblico-privato, sia sul fronte della
riorganizzazione in chiave sussidiaria della pubblica amministrazione,
sia su quello del rapporto fisco-contribuenti, nel segno della
diminuzione della pressione fiscale e della lotta serrata all’evasione. È
questo il contributo che tenteremo di portare anche alla cosiddetta Todi 2.
L’esperienza ha palesemente dimostrato che la diaspora dei cattolici
nelle diverse formazioni politiche – nonostante le loro migliori
intenzioni – li ha ridotti a servi in livrea, presenti ovunque e
inefficaci dappertutto. Non si è ottenuto il quoziente familiare, non si
parla più di buono scuola, è stata ingoiata la legge elettorale più
nefasta del mondo, si è trasformato il Canale di Sicilia in una fossa
comune di disperati in cerca di aiuto.
Senza una formazione politica di cattolici, in Italia, i cattolici
stessi continueranno ad essere, nella migliore delle ipotesi, del tutto
emarginati ovvero, nella peggiore, complici dei peggiori misfatti.".
Ringrazio l'amico Angelo Fazio che ha messo l'articolo su Facebook.
Quel ragazzo è un genio!
Da cattolico, dico che i cattolici in politica debbano abbandonare il centrismo.
Il centro non esiste.
In politica, esiste chi vuole fare politiche contro la famiglia, è favorevole all'assistenzialismo, vuole l'"educazione di Stato", è contro la meritocrazia (in nome dell'egualitarismo) ed è contro la sacralità della vita.
Questa parte politica è la sinistra.
Esiste anche un'altra parte, quella che difende la famiglia e la vita, è per la sussidiarietà, rifiuta il pacifismo gnostico, non vuole un'"educazione di Stato" (togliendo il monopolio alla scuola pubblica) e crede nel merito.
Questa parte è la destra.
Io penso che, se vuole essere coerente con sé stesso, un cattolico debba schierarsi con quest'ultima parte politica.
Essere di destra è cosa naturale per un cattolico.
Essere di sinistra, invece, è cosa innaturale per un cattolico.
Non c'è compatibilità.
Quello del centro è solo un pessimo escamotage per avere il potere a seconda della convenienza, anche a costo di sacrificare ciò in cui si crede.
Ciò favorisce e legittima l'odio verso noi cattolici agli occhi della gente!
Cattolici, abbandonate il centrismo!
Vade retro "Grande Centro"!.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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