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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 9 settembre 2012

L'eresia parte dalla "riforma" della Messa

Cari amici ed amiche.

Su Facebook ho trovato questo testo molto interessante.
Esso può essere trovato anche sul blog "Radicati nella fede", seguendo il link http://radicatinellafede.blogspot.it/p/la-riforma-liturgica-anglicana.html e recita:


"Quando nel 1509 il re Enrico VIII sale al trono, è ardentemente cattolico e non tarderà d’altronde a ricevere dal papa il titolo di “Difensore della fede”. L’Inghilterra, chiamata tradizionalmente “il dotario di Maria”, conosceva i tempi un’epoca di rinnovamento religioso, malgrado inevitabili abusi qua o là. Ma nel 1559, sotto il regno di sua figlia Elisabetta, quando fu votata la legge d’uniformità, il cattolicesimo era definitivamente distrutto. Una nuova forma di cristianesimo, l’anglicanesimo, l’aveva rimpiazzato, prima di diffondersi in tutto il mondo anglosassone.





Ora, questo cambiamento imprevisto e in massa di tutto un popolo non ha avuto come causa principale la predicazione di un Riformatore,come fu il caso di Lutero in Germania o di Calvino in Svizzera. Esso fu opera abilissima dell’arcivescovo di Canterbury, Thomas Cranmer.Quest’ultimo, già segretamente protestante, concepì un disegno audace di modifica radicale della fede del popolo inglese unicamente trasformandone la liturgia. Cranmer stimò che, attraverso la liturgia vissuta ogni giorno, avrebbe raggiunto con più certezza le mentalità che non attraverso qualsivoglia discorso. L’anglicanesimo è frutto di un libro, apparentemente insignificante, il “Book of Common Prayer”(libro della preghiera comune).

La storia della riforma inglese racconta questa straordinaria scommessa, che conobbe successi e sconfitte, avanzamenti e indietreggiamenti, ma che finì per riuscire grazie al carattere prodigiosamente equivoco del testo cranmeriano, che i “conservatori” potevano accettare senza che i “progressisti” lo rigettassero.



Abbiamo visto come la riforma protestante non si sia diffusa solo attraverso la predicazione dei Riformatori come Lutero e Calvino, ma anche attraverso le riforme liturgiche che, con la scusa di tornare ad una “mitica” purezza originaria della preghiera cristiana, hanno di fatto rivoluzionato a tal punto il culto, da non lasciargli quasi più nulla di cattolico. In Inghilterra addirittura l'eresia protestante, è entrata nel XVI secolo, innanzitutto attraverso una riforma liturgica, quella di

Cranmer, così sapientemente ambigua da essere accettata, per amore di compromesso, anche da sacerdoti e fedeli che non avevano intenzione di abbandonare il Cattolicesimo.

Sta di fatto che nel giro di pochi anni in Inghilterra il Cattolicesimo praticamente scomparve, sostituito da un nuovo cristianesimo, l'Anglicanesimo. (cfr. M. Davies, “la Riforma Liturgica Anglicana”).



Da dove nasce questa volontà di rivoluzionare la liturgia espressa dai riformatori protestanti? Perché vogliono così accanitamente cambiare la Messa, con la scusa di adattarla alla comprensione del popolo? Perché rifiutano la messa cattolica rifiutando la fede cattolica.

Sbaglierebbe gravemente chi riducesse la questione liturgica a un problema di minore o maggiore sensibilità verso il popolo, a un problema di lingua latina o volgare, quasi che i protestanti siano intervenuti a ritoccare e adattare la messa alle esigenze dei fedeli in un mutato contesto storico e culturale, visto che la Chiesa di Roma restava ancorata ad un rigido passato.

Niente di tutto questo! I riformatori protestanti cambiano la messa perché hanno in odio la Messa come Sacrificio Propiziatorio e la Transustanziazione (la presenza sostanziale di Gesù Cristo, corpo-sangue-anima-divinità, nella Santissima Eucarestia).

Non ci addentriamo ora nella spiegazione di queste due verità di fede, vogliamo solo darvi una documentazione dell'odio protestante verso la messa-sacrificio, lo facciamo citando tre riformatori, Lutero, Calvino e Cranmer (l'arcivescovo di Canterbury riformatore della messa in Inghilterra).

Basta la lettura di questi tre piccoli testi per capire che non fu la Chiesa di Roma a non dialogare con i protestanti per riportarli “a casa”, ma furono i protestanti a rifiutare il cuore stesso del Cattolicesimo.

Lutero: “Dichiaro che tutti i lupanari (che Dio riprova comunque severamente), tutti gli assassini, omicidi, stupri, adulteri, sono meno abominevoli che la messa papista”. (Werke, t.XV pg. 774) Le messe sono “la somma dell’idolatria e dell’empietà”. E’ un male introdotto da Satana in persona. “In verità, è ben sulla messa, come su una roccia, che è edificato tutto il sistema papista, con i suoi monasteri, i suoi episcopi, le sue collegiate, i suoi altari, i suoi ministeri, la sua dottrina, vale a dire con tutto il suo ventre. Tutto questo non mancherà di crollare quando cadrà la loro messa abominevole e sacrilega”. (Contra Henricum, Regem Angliae, 1522, Wittemberg, Lutero, Werke, t. X, pg. 220)



In una opera in difesa della bolla di Papa Leone XIII “Apostolicae curae”, che dichiarava invalide le ordinazioni anglicane, i vescovi cattolici inglesi mettono giustamente l'accento sulle omissioni del Prayer Book riguardo alla santa cena.

L'abbiamo ripetutamente ricordato: nel nuovo rito anglicano della messa, quello del Prayer book del 1549, non troveremo affermate delle eresie, ma omesse verità di fede essenziali.

Le omissioni , il “taciuto”, in liturgia è sempre grave, perché rinunciare ad affermare con completezza e chiarezza tutte le verità di fede implicate, può portare a un vuoto di dottrina nei sacerdoti e nei fedeli che nel futuro apre il campo all'eresia: in parole semplici oggi sei cattolico con una messa eccessivamente semplificata, domani senza saperlo ti ritrovi protestante perché la forma della tua preghiera non ha nutrito più la tua fede.

Ecco cosa dicono i vescovi cattolici inglesi:“Per dire le cose brevemente, se si compara il primo Prayer Book di Edoardo VI con il messale (cattolico), vi si scoprono sedici omissioni, il cui scopo era evidentemente quello di eliminare l’idea di sacrificio. (Il Cardinale arcivescovo e i Vescovi della provincia di Westminster, A Vindication of the Bull Apostolicae Curae, Londra 1898, p.154).".


Da appassionato di storia inglese del XVI e del XVII secolo, non potevo non prendere questo testo.
La Chiesa anglicana nacque come Chiesa cattolica scismatica nel 1534, quando re Enrico VIII Tudor fece votare dal Parlamento l'"Act of Supremacy",  dopo che il Papa Clemente VII rifiutò di concedergli l'annullamento del matrimonio con Caterina d'Aragona, per risposarsi con Anna Bolena.
Sotto re Enrico VIII non ci fu una rottura con il cattolicesimo, almeno sul piano del dogma.
Tuttavia, i protestanti si facevano sempre più forti.
A Lambeth Palace, sede dell'arcivescovo di Canterbury, c'era il vescovo cripto-protestante Thomas Cranmer, colui che annullò il matrimonio senza il consenso del Papa.
Nel 1532 divenne Primo Ministro il luterano Thomas Cromwell (1485-1540), al posto del dimissionario Thomas More (1478-1535).
Quest'ultimo (che venne martirizzato nel 1535) affermò che l'invasione protestante si sarebbe potuta fermare con la supremazia papale.
I protestanti cercarono di spingere il re ed il regno verso la Riforma, anche grazie all'aiuto della nuova regina Anna Bolena, anch'ella protestante.
Tra il 1535 ed il 1537, essi tentarono di portare la Riforma in Inghilterra.
Tuttavia, nel 1536, Anna Bolena venne condannata a morte e fatta decapitare dal re, che nel 1537 fece annullare ogni passo verso la Riforma.
Fece pubblicare il "Libro del Re", con cui  vennero confermati i dogmi cattolici, specie nella liturgia.
I protestanti, però, vinsero sul versante della riorganizzazione ecclesiale, con la Dissoluzione dei monasteri (che fu completata nel 1540), nonostante la decapitazione di Cromwell.
Qui ci fu un vero scempio.
Antichi monasteri, ricchi di storia, di fede e di arte, furono distrutti.
Eclatante fu il caso dell'abbazia di Galstonbury, che fu chiusa nel 1539 e che vide il martirio dell'ultimo abate Richard Whiting.
Un altro caso eclatante fu la distruzione del sepolcro di San Tommaso Becket.
La dissennatezza prese il sopravvento.
Tuttavia, a livello dogmatico, non ci fu alcun passo verso la Riforma.
Tuttavia, il 28 gennaio 1547, re Enrico VIII morì.
Il suo posto fu preso dal suo di terzo letto Edoardo VI (1537-1553), un bambino di nove anni debole e malaticcio.
l'arcivescovo Cranmer ebbe l'appoggio del reggente, il duca di Somerset Edoardo Seymour, zio e tutore del re.
Nel 1549, Cranmer pubblicò il "Book of Common Prayer" (Libro della Preghiera Comune), con cui stravolse la liturgia e l'organizzazione della Chiesa d'Inghilterra.
Venne fatta una legge che permise al clero di sposarsi, la figura del prete fu sostituita da quella del pastore, furono tolte dalle chiese e distrutte le immagini (come vetrate e statue) che ispirate al cattolicesimo, vennero mantenuti solo due Sacramenti, il Battesimo e la Comunione,  fu negata la transustanziazione,  gli altari furono sostituiti dalle tavole per la Comunione (che celebrata con le due specie), fu quindi negato il carattere sacrificale della Messa stessa, che non veniva più celebrata il latino ma in inglese.
Da un punto di vista letterario, il "Book of Common Prayer" fu valido.
Esso fu la prima opera in inglese moderno ma tolse ogni carattere alla Messa.
I vescovi che si opposero furono incarcerati.
Esempi furono i vescovi Stephen Gardiner (1483-1555) ed Edmund Bonner (1500-1569) che all'inizio furono favorevoli allo scisma ma poi tornarono con il Papa quando ci fu la Riforma.
Questa riforma, però, non piacque alla gente, tanto che nel 1553, quando il re morì di tubercolosi, la prima figlia di re Enrico VIII, Maria Tudor (1516-1558), non ebbe difficoltà a salire al trono, mandando a morte Lady Jane Gray, colei che era stata scelta da re Edoardo VI, come erede.
Cattolica zelante, Maria, cercò di ripristinare il cattolicesimo in Inghilterra.
Si avvalse della collaborazione di vescovi come Gardiner e Bonner e del cardinale Reginald Pole (1500-1558).
La sua restaurazione cattolica fu caratterizzata anche da uno scontro con i protestanti.
L'Inghilterra si spaccò in due tra protestanti e cattolici.
I vescovi protestanti, come Thomas Cranmer, Hugh Latimer e John Ridley finirono sul rogo ma molti altri capi religiosi scapparono.
Maria, però, non riuscì a riportare il cattolicesimo in Inghilterra.
Un cancro la stroncò nel il 17 novembre 1558.
Poche ore dopo, la seguì il cardinale Pole.
Divenne regina la sorellastra Elisabetta I (figlia di re Enrico VIII ed Anna Bolena, 1533-1603), che nel 1559 ristabilì la Chiesa anglicana e molte delle riforme del regno di Edoardo VI.
Elisabetta si mosse dissimulando la propria idea religiosa.
Poi, però, nel 1559, la regina fece votare l'Atto di Uniformità ai vescovi.
Pare che qui abbia giocato un ruolo importante uno dei politici più importanti del tempo, un tale Francis Walsingham (1532-1590), che pare che (durante la votazione) abbia tenuto in prigione alcuni vescovi, quelli più vicini al cattolicesimo
Walsingham, tra l'altro,  fu l'antesignano dei primi organizzatori dei servizi di spionaggio.
Così, l'Inghilterra tornò anglicana.
La Riforma sotto Elisabetta I fu apparentemente più morbida.
Vennero conservati molti aspetti del cattolicesimo, come la gerarchia episcopale e l'uso di paramenti sacri durante la Messa, ma fu reintrodotto il matrimonio dei sacerdoti,  furono ridotti a due i Sacramenti, fu negata la transustanziazione nell'Eucaristia, la liturgia fu celebrata in inglese.
La Riforma fu imposta agli Inglesi lentamente.
Così, la maggior parte del popolo abbracciò la Riforma e quando i cattolici reagirono furono perseguitati.
Lo stesso accadde a quegli anglicani che furono più legati alla tradizione.
Quello di re Carlo I Stuart (1600-1649) fu il caso più eclatante.
Al contrario di come molti pensano, la liturgia non è importante ma fondamentale.
In essa passa la tradizione della Chiesa, una tradizione che ci fu lasciata dagli apostoli, che a loro volta la appresero da Gesù Cristo.
Così in Inghilterra vinse la Rivoluzione.
La Chiesa cattolica, la nostra Chiesa, salvi la liturgia.
Cordiali saluti.










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Ringrazio un caro amico di questa foto.