Come riporta la "Gazzetta di Mantova", la Confcommercio di Mantova lancia un allarme. Il Green Pass uccide il settore terziario.
L'articolo della "Gazzetta di Mantova" fa il paio con uno scritto da me su "Italia chiama Italia".
Una città come Mantova vive di turismo.
Ora, il Green Pass ha scoraggiato molti turisti stranieri ed italiani dal recarsi nei luoghi della città virgiliana.
Penso, per esempio, al Palazzo Ducale e al Palazzo Te.
Quello che accade a Mantova accade in ogni città d'Italia.
Il turismo è un settore importante e strategico per il nostro Paese.
L'Italia ha molte attrattive storiche, naturalistiche e culturali veramente degne di nota.
Il fatto che un turista debba esporre un Green Pass per poter andare al museo, in un ristorante o in albergo sotto pena di sanzioni scoraggia molti a venire nel nostro Paese o a spostarsi di casa per vedere le bellezze artistiche, naturalistiche e di altro tipo nelle mete turistiche.
Così, varie attività vanno in vacca.
Basti pensare a bar, ristoranti ed alberghi.
Tante di queste attività stanno chiudendo o sono sul punto di chiudere.
Certo, nelle grosse città (come Torino, Milano e Roma) la crisi si sente meno ma in città come Mantova o in centri ancora più piccoli questo fenomeno è devastante.
Che il Green Pass sia dannoso per l'economia è vero, com'è vero il fatto che non fermi i contagi.
Il Green Pass è solo una misura ideologica con la quale si vuole mettere sotto controllo ogni attività dei cittadini.
Questo è il vero dato di fatto.
La gente deve svegliarsi alla svelta prima che sia troppo tardi.
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