Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screenshot del Giornale di Udine. Il fatto è accaduto a Sassari.
Una donna incinta si è recata al pronto soccorso dell'ospedale locale per un'emorragia ma l’ostetrica si è rifiutata di visitarla se prima non si fosse sottoposta ad un tampone molecolare, dicendo che prima di lunedì (il fatto è avvenuto ieri) sarebbe stato impossibile effettuarlo.
La donna è stata costretta a risalire in macchina per tornare a casa è lì è successo il patatrac.
Infatti, la donna ha perso il bambino.
Io, se fossi stato al posto del medico dell'ospedale me ne sarei fregato del protocollo anti-Covid ed avrei visitato la donna.
Infatti, per un medico salvare vite umane deve venire anche prima del protocollo.
Evidentemente, molti medici italiani hanno dimenticato ciò.
Un medico che si limita a seguire un protocollo scritto con i piedi e che non fa il suo lavoro dovrebbe cambiare mestiere.
Anzi, dovrebbe essere radiato.
Non si è mai visto un medico che ha paura di un virus.
Il lavoro del medico comporta anche il rischio del venire a contatto con malati infettivi.
Quindi, comporta l'uso di indumenti idonei e di dispositivi di protezione individuali specifici.
Ora, mi pongo questa domanda: chi pagherà quella donna?
Chi risarcirà quella donna?
La donna era vaccinata con doppia dose ed aspettava la terza.
Quella donna sarebbe dovuta diventare madre e invece ha perso il bambino.
Qualcuno ha una responsabilità morale riguardo a ciò per come ha condotto tutta la faccenda.
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