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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 19 gennaio 2022

Si ripristini medicina territoriale






Il Coronavirus ha fatto emergere un problema enorme: la mancanza della medicina territoriale.
In pratica, si è concentrato tutto sugli ospedali e sugli specialisti mentre i medici di base sono di fatto esautorati.
Invece, servono proprio i medici di base.
Per esempio, per prescrivere le cure contro il Covid, un medico di base deve fare i passaggi burocratici, rivolgendosi prima di tutto all'ASL.
Che senso ha tutto questo?
Invece, un medico di base deve avere libertà di agire e di curare il paziente.
Il compito del medico è curare il paziente.
Il medico deve andare dal paziente, deve cercare di capire quali sono i problemi che lo affliggono e deve trovare la cura.
Lo dice anche il Giuramento d'Ippocrate.
Come ha detto il dottor Stefano Di Mauro, rabbino e medico, chi fa la professione della medicina deve "portarsi anche a letto il proprio paziente" (in senso metaforico del termine) per cercare di capire quali
sono i suoi malanni e per prescrivere a lui una cura che lo possa aiutare a guarire.
Ci deve essere il rapporto di fiducia tra medico e paziente.
Un dottore che non fa questo non può essere definito un dottore.
Per questo motivo, serve un cambio di passo nella sanità.
L'errore è stato quello di avere puntato solo sul vaccino come unica arma.
Ora, il vaccino è un'arma (che deve essere migliorata) ma ci sono anche altri armi per combattere la battaglia contro il Covid.
Vi sono la cura al plasma che fu scoperta dal compianto dottor Giuseppe De Donno, l'idrossiclorochina, i farmaci FANS e gli anticorpi monoclonali.
Queste cure non sono alternative al vaccino ma sono armi utili nella lotta contro il Covid.
Il protocollo con la "Tachipirina e vigile attesa" ha portato tante persone a finire in terapia intensiva.
Purtroppo, è notizia di oggi: il Consiglio di Stato ha cassato la sentenza del TAR del Lazio che ha bocciato proprio quel demenziale protocollo ministeriale della "Tachiprina e vigile attesa".
Chissà quante vite si sarebbero potute salvare se si fosse implementato un protocollo diverso.
Lo ha detto anche la professoressa Maria Rita Gismondo, virologa dell'Ospedale "Luigi Sacco" di Milano.
Dunque, la questione del Covid è stata affrontata con miopia e sembra che non ci si voglia mettere un bel paio di occhiali.
Si ridia potere ai medici di base e tutto il sistema sanitario ne trarrà beneficio.

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Ringrazio un caro amico di questa foto.