Ringrazio l'amico Morris Sonnino di codesto screenshot con un post scritto su Twitter da Azzurra Barbuto:
"Il vaccino non evita il contagio, come prova l’altissima positività dei vaccinati anche con terza dose. Ribattono: evita la malattia grave. Allora, se lo scopo è terapeutico e non immunizzante, puntiamo sulle cure. Cosa più logica e razionale. Invece no, arriva l’obbligo vaccinale".
Effettivamente, il ragionamento fila.La vaccinazione è un'azione preventiva.
Questo lo studiai anche alle scuole superiori.
"Trattasi di obbligo terapeutico e non vaccinale. Il governo decide come io debba curarmi ancora prima di ammalarmi e nella eventualità possa accadere, costringendomi a un trattamento sanitario pur non conoscendone gli effetti su di me per evitare che occupi magari un posto in TI".
Una persona si vaccina per proteggersi da una malattia e non per prenderla in forma meno grave.
Tanto varrebbe ammalarsi.
Sia chiaro, non voglio dire che ci si debba ammalare.
Anzi, è sempre bene non ammalarsi e fare di tutto per evitare di prendere una malattia.
Però, la differenza tra un vaccinato ed un non vaccinato non è così alta.
Infatti, il vaccino contro il Covid funziona a metà.
Non fa prendere la malattia nel modo severo (e questo è positivo) ma non la previene.
Dunque, una persona si ammala lo stesso.
Capite che qui vi è qualcosa di strano?
Si è reclamizzato il vaccino come un "siero miracoloso" e così non è stato.
Anzi, ci sono tanti vaccinati con doppia e tripla dose che si sono ammalati ugualmente.
Dunque, di cosa si parla?
Sono concorde con Azzurra Barbuto anche su questo punto:
Si fanno tanti predicozzi sull'eutanasia (che non mi piace) e sull'essere contro l'accanimento terapeutico (cosa su cui sono perfettamente d'accordo) ma lo Stato sta facendo accanimento terapeutico.
Infatti, se il vaccino non è un vaccino ma è una terapia e lo si impone non può essere definito una forma di accanimento terapeutico?
Allora, tutti i predicozzi di cui ho scritto poc'anzi non servono.
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