Solidarietà a padre Tarcisio

Come riporta un articolo di Stefano Borgonovo su "La Verità", il caso di padre Tarcisio fa parlare.

Padre Tarcisio è parroco di Casorate Primo, in Provincia di Pavia, e ieri ha pronunciato un'omelia che ha fatto discutere.

Il prete ha condannato la "caccia all'untore" che è stata messa in piedi.

I fanatici del vaccino sono usciti dalla chiesa ed il sacerdote è finito alla gogna con l'accusa di essere un "No Vax".

La Curia si è dissociata. 

Ora, il prete ha solo condannato l'informazione a senso unico.

Dunque, a lui va la solidarietà di chi crede nella libertà, compreso il sottoscritto.

Il fatto che la Curia si sia dissociata ci dice quale sia lo stato non buono in cui versa la Chiesa. 

La Chiesa dovrebbe difendere il libero arbitrio.

In altri tempi e in altre situazioni, la Chiesa si schierò contro certi regimi.

Purtroppo, tanta parte della Chiesa italiana si è piegata di fronte ad una certa politica.

Questo è inaccettabile.

Da cattolico, provo un certo disagio verso l'atteggiamento poco coraggioso di certi prelati. 

Padre Tarcisio è stato coraggioso.

Ha la mia stima. 

Stando così le cose, io dovrei uscire dalla chiesa quando il prete inneggia a Mario Draghi, a Sergio Mattarella o a Joe Biden?

Padre Tarcisio non si è espresso contro il vaccino in sé ma contro una certa informazione dominante, un'informazione che è più tipica di regimi totalitari che di democrazie e di Paesi in cui il diritto è rispettato.

In uno Stato di diritto non si fa nessuna caccia all'untore. 

Dunque, al prete pavese va la solidarietà di tutti noi.