Ringrazio il ragazzone, l'amico Morris Sonnino, il quale mi ha portato avanti un articolo di Andrea Cionci su "Libero". Cionci ha commentato un saggio di Roberto Giacomelli intitolato "Psicopatologia di un radical chic".
Ora, io esprimo un parere.
Mi verrebbe da dire che l'ideologia radical chic altro non sia che una sorta di psicopatologia.
Infatti, tale atteggiamento si fonda sul narcisismo.
Il radical chic si crede "moralmente superiore".
Egli, dunque, ha un atteggiamento narcisista.
Una persona radical chic è centrata su sé stessa.
Dunque, il radical chic non è solo narcisista ma è anche egocentrico ed egoista.
Tutte le società collettiviste si fondano su dei piccoli egoismi.
Il radical chic è anche ipocrita.
Infatti, parla tanto dei "proletari" e dei "lavoratori" ma vive in case di lusso, mangia caviale e beve champagne.
Anzi, prova disgusto per chi è meno abbiente, che vede come un "pezzente".
Dunque, il radical chic parla di democrazia ma è antidemocratico.
Il radical chic parla di lavoro ma è un fannullone e disprezza il lavoro.
Questo è il dato di fatto.
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