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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 24 giugno 2013

L'Italia reclami i suoi diritti!

Cari amici ed amiche.

Leggete il mio articolo scritto su "Italia chiama Italia" ed intitolato "Letta faccia sentire la voce dell’Italia in Europa".
Ora, che l'Italia abbia commesso degli errori è cosa vera.
Però, una larga fetta dei suoi problemi è causata dalle politiche dell'Unione Europea.
Le politiche europee, infatti,  hanno penalizzato fortemente l'Italia.
Pensiamo alle "Quote latte", alla questione della normativa che avrebbe vietato l'uso delle oliere (che è stata cassata per un veto della Germania) o al tentativo di fare passare per aranciata anche la bevanda prodotta senza le arance.
La nostra agricoltura viene sistematicamente calpestata.
La Banca Centrale Europea non stampa moneta, per un diktat tedesco.
Se la BCE stampasse un po' di denaro, i cittadini europei avrebbero un po' di soldi.
Se l'Unione Europea deve esistere, certe cose non devono accadere.
Non è possibile che, per i veti di un Paese (la Germania), l'intera Unione Europea si blocchi.
Leggete questo articolo molto interessante, che era stato scritto da Pierpaolo Flammini sul sito "Riviera Oggi" che è intitolato "Luttwak nel 1996: “L’Euro, un disastro. Ma in Italia c’è istinto del gregge verso la Germania. Come con Mussolini”".
E' interessante la parte che recita:

"”L’ Italia? Starà meglio senza Euro”

“Finirà come nel 1940. Allora l’ Italia non aveva alcuna convenienza ad entrare in guerra, ma l’ istinto del gregge fece sì che Mussolini . che pure l’ aveva intuito, facesse questo errore. Si diceva: tutte le potenze mondiali entrano nel conflitto, perché noi dobbiamo starne fuori? Siamo forse di serie B? E così l’ Italia commise un grande errore. Maastricht è paragonabile a quel momento storico: sarà un massacro e l’ Italia, per paura di finire come la Grecia e perdere la faccia, andrà al massacro economico programmato dagli estremisti ai quali avete affidato l’ unificazione monetaria. D’altra parte, nella loro storia gli europei si sono sempre fatti travolgere da tragiche passioni concettuali“.

Edward Luttwak, il politologo e superconsulente americano che da alcuni anni si è assunto il ruolo di “Grillo parlante” straniero della realtà italiana, è convinto di “parlare al vento”. “Tanto, queste sono profezie che non vengono mai ascoltate dai diretti interessati”. E aggiunge: “Ma perché voi italiani continuate a lamentarvi della possibilità di restare fuori dalla moneta unica come la Grecia e invece non dite “come la Svizzera“?”.

Luttwak ha un’ idea precisa: la moneta unica europea va bene, purché sia gestita come il dollaro. Cioè da una banca centrale indipendente, ma non ossessionata dal pericolo inflazione (in realtà l’ossessione deriva non dal timore di nuove Weimar ma dalla consapevolezza che in questo modo si vince la battaglia dell’export, ndr) come la Bundesbank. “L’ Unione europea fa un ottimo lavoro quando si esercita in negativo, cioè quando elimina dazi, differenze legislative o dogane. Ma nell’azione in positivo la Ue è un disastro. Basta pensare agli aiuti all’agricoltura. Lo stesso vale per la moneta unica”.

Il dilemma che sta alla base di questo dibattito è quello tra un’ economia dominata da una moneta forte, anzi fortissima, blindata anche a costo di avere una disoccupazione alta e una produzione industriale congelata, e un’economia dove un po’ di inflazione è tollerata in nome della necessità di posti di lavoro. Luttwak, che oggi è consulente del ministero del Tesoro giapponese oltre che di molte grandi corporation nipponiche, ricorda che “da noi, negli Stati Uniti, quando arriva la notizia che il dollaro va male i businessmen festeggiano. E se la Federal Reserve si comportasse come la Bundesbank, governo e business community ne chiederebbero l’abolizione. In Europa rischiate di farvi governare da estremisti monetari. L’economia globale è già in tempi di deflazione e loro non sono ancora contenti. E’ come se qualcuno, mentre la temperatura scende e si avvicina l’inverno, inserisse l’aria condizionata al massimo in nome dei benefici dell’aria fresca“.

Consulente a più riprese della Casa Bianca e del Dipartimento di Stato, considerato vicino alla destra americana, uomo poliglotta (è un ebreo della Transilvania la cui famiglia ha vissuto molti anni a Milano) e poliedrico, Luttwak ama provocare. E oggi parla di “cretino orgoglio monetario“. “Ma cosa avete voi italiani da guadagnarci ad entrare nell’Europa monetaria tra i primi? Non vi serve una moneta fortissima unita a una disoccupazione alta, perché i vostri investimenti all’estero non sono una cosa rilevante. Voi dovete esportare e produrre. Il 30 per cento del vostro export va fuori dall’Unione europea. Invece vi fate condizionare dai banchieri centrali, che sono come gli esorcisti: vedono il diavolo, in questo caso l’ inflazione, dappertutto. Le prediche di Mario Monti piacciono molto perché sembrano dare una base logica a quello che è un istinto solo irrazionale”.

In Italia per una serie di conferenze, Luttwak fa una previsione catastrofica: “L’ Italia riuscirà ad entrare nell’ Euro perché Francia e Germania sono pronte ad accettare anche i trucchi statistici pur di aprirvi la porta. Vi accetteranno turandosi il naso e imponendo un rapporto lira-euro molto svantaggioso. E basta vedere cosa sta già succedendo in Francia per capire quale prezzo vi faranno pagare: anche i panettieri sono in crisi, l’ economia più che rallentare è nel rigor mortis. L’ Euro sarà come il franco svizzero: tutti lo vorranno comprare, tutti vi vorranno investire e tutti vorranno depositare nelle banche legate all’Euro. Seguirete tutti l’esempio dell’ Olanda, che è al servizio della Bundesbank e del sistema Germania“.

A dir la verità, anche in Germania l’opinione pubblica non è tenera nei confronti della moneta unica e dell’ Europa. Anzi, c’è la sensazione che più si avvicina il momento della verità e più gli elettori di Helmut Kohl siano impauriti dal progetto del loro cancelliere. “Sì”, risponde Luttwak, ma per la Germania ha senso presidiare un’ Europa a moneta forte. La Bmw viene a produrre in America dove il costo del lavoro è infinitamente più basso di quello tedesco (poi abbassato con le riforme Hartz e i minijobs, ndr) e poi riesporta in Europa le sue automobili. Anche alla Spagna conviene l’Euro, nonostante la disoccupazione.Ma l’ Italia è un caso diverso“.

Quindi lo scenario è senza speranze? Luttwak sorride e risponde: “No, ce la farete. Perché verrete espulsi dall’Euro. E allora tornerete competitivi”
.

Io prendo per buone le frasi di Edward Luttwak.
Questa Europa conviene solo alla Germania.
Il fatto che ci sia l'Euro impedisce a Paesi come l'Italia di svalutare, impedendo loro di fare concorrenza alla Germania.
Questo danneggia l'Italia che deve reclamare i suoi diritti.
Cordiali saluti. 

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.