Cari amici ed amiche.
La sentenza di condanna nei confronti del presidente Berlusconi, in merito al caso UNIPOL, altro non è che una parte di una serie episodi atti a distruggere un signore il cui partito alle ultime elezioni è stato votato democraticamente da 10.000.000 di italiani.
Questa cosa, però, pare che abbia degli aspetti sconcertanti.
Leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "I segreti indicibili della guerra a Berlusconi".
Questo articolo parla di un libro scritto da Stanton H. Burnett che è intitolato "The Italian Guillotine".
L'articolo nel parla in questo modo, nella sua pagina 9:
"Un gruppo di magistrati altamente politicizzati, in larga maggioranza orientati a sinistra, agendo come pubblici ministeri, hanno usato una legittima inchiesta giudiziaria per perseguire, selettivamente, i loro nemici politici, ignorando o minimizzando misfatti simili dei loro alleati politici. L'investigazione di fondo è stata un'inchiesta su pratiche che erano andate avanti per decenni... I magistrati sono stati abbondantemente appoggiati da un gruppo di quotidiani e settimanali, tutti di proprietà di alcuni pochi grandi industriali che avevano una chiara posta in gioco nel successo del colpo di Stato. "
Secondo il libro, questi magistrati vogliono perseguire ("the fact is that men plotted and planned", p. 241) è il rovesciamento non democratico del governo della quarta potenza industriale dell'Occidente (pagina 1).
L'articolo continua in questo modo:
"Ciò che colpisce di più di quel testo, è che non sia mai stato tradotto e pubblicato. Guai a chi avanza simili ipotesi. Allora, credo che chiunque possa convenire purché in buona fede, anche alle anime più belle qualche dubbio dovrebbe venire sul bombardamento giudiziario a tappeto scatenato contro Silvio Berlusconi. Possibile che sia e sia stata tutta farina del sacco di un gruppetto di intrepidi servitori dello Stato nelle vesti di pubblici ministeri? Per troncare sul nascere il finto dibattito, basta il dato di fatto più noto: il famoso avviso di garanzia, che in realtà era un invito a comparire, recapitato per via giornalistica il 22 novembre 1994 a Berlusconi presidente del Consiglio mentre era a Napoli a presiedere una conferenza internazionale sulla criminalità.".
Certo, nella sua vita privata, il presidente Berlusconi potrebbe non essere stato prudente ma le accuse di concussione e di prostituzione minorile che gli sono state mosse contro non stanno né in cielo e né in terra, poiché Ruby ha detto di non avere mai fatto sesso con il presidente ed i poliziotti hanno detto di non avere mai subito la concussione.
Tutto ciò è stato detto in tribunale.
L'articolo in questione termina nel seguente modo:
"Di qui, di nuovo, la domanda: ma può essere che l'eliminazione di Berlusconi faccia parte di una vasta operazione politica internazionale, visto che i confini nazionali sono in genere troppo stretti per faccende di così meravigliosa sintonia? Ieri rileggevo un breve articolo di Alessandro Sallusti pubblicato su Libero nel maggio del 2009, in cui dava una notizia che non mi risulta smentita. La notizia è questa: il 23 marzo di quell'anno, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ricevette in forma più che discreta Michail Gorbaciov, un uomo di cui ho uno sgradevole ricordo: mentre Alexander Litvinenko moriva tra atroci sofferenze in ospedale di Londra, l'ultimo capo dell'Unione Sovietica si faceva fotografare in taxi con una vistosa borsa Vuitton da cui emergeva un giornale aperto sul caso Litvinenko. Secondo Sallusti, che immagino avesse una fonte diplomatica da non citare, sosteneva che il tema dell'incontro alla Casa Bianca fra Obama e Gorbaciov fosse Berlusconi. O meglio: come eliminare dalla scena europea lo scomodissimo presidente del Consiglio italiano. Ci si può chiedere: e perché rivolgersi a Gorbaciov? La ragione c'è: l'ultimo segretario del Partito comunista dell'Unione Sovietica (un uomo che è sempre stato rifiutato dai russi e che non è mai stato eletto in libere elezioni dove prese poco più del 2 per cento) è diventato da quei lontani tempi sovietici un guru, un ambasciatore fra lobby di potere, autore di mille articoli del tutto vacui e inutili, ma influente e disposto a viaggiare. Se l'informazione è esatta, Gorbaciov si sarebbe dato un gran da fare per tessere una rete multinazionale con cui catturare ed eliminare Berlusconi. Se ciò fosse vero, è ovvio che un tale interesse non sarebbe certo dipeso da questioni di stile di vita, cene con belle ragazze ed eventuali comportamenti disdicevoli. No, se la notizia fosse solida, il movente andrebbe cercato altrove. Andrebbe cercato nelle pieghe della politica che conta, quella che sposta ricchezze gigantesche e in particolare le questioni energetiche. Che gli americani siano più che irritati con Berlusconi per la sua strettissima amicizia con Putin è un fatto certo. Ricordo un cordiale colloquio con l'ambasciatore Spogli che mi confermò questo elemento di ostilità. Voglio anche ricordare, per lealtà verso chi mi legge, che io stesso non ho alcuna simpatia per Vladimir Putin, la cui idea della democrazia sta agli antipodi di quella di Thomas Jefferson e di Alexis de Tocqueville. Mi indignò l'invasione russa della Georgia e tuttora mi indigna la persecuzione contro le ragazze del gruppo Pussy Riot e molto altro. Ma è certo che l'antipatia degli Stati Uniti per Putin va molto al di là dei comportamenti censurabili, perché si concentra invece sulla questione energetica.".
Che il presidente Berlusconi sia scomodo a qualcuno è vero.
Egli aveva seri rapporti di amicizia con il presidente americano George W. Bush e con quello russi Vladimir Putin.
Ricordo che grazie al presidente Berlusconi, la Russia poté partecipare al vertice NATO che si tenne a Pratica di Mare del 2002.
Il presidente fu un ottimo mediatore tra Bush e Putin.
Inoltre, l'Italia governata dal presidente aveva anche ottimi rapporti con Israele.
Questo mise l'Italia in una posizione molto importante nello scacchiere internazionale.
E' evidente che a qualcuno ciò dia molto fastidio.
Termino, segnalandovi un articolo scritto su "Italia chiama Italia" ed intitolato intitolato "PdL, Biancofiore: per amore di Berlusconi pronti a tornare al voto".
Ricordo che prima del 1994, anno in cui egli entrò in politica, il presidente Berlusconi non fu mai accusato di nessun reato.
Anche questo deve farci riflettere.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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