Presentazione

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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 14 giugno 2013

XI Domenica del tempo ordinario



Cari amici ed amiche.

Le letture delle Sante Messe di questa sera e di domani mattina sono:


"[7] Allora Natan disse a Davide: "Tu sei quell'uomo! Così dice il Signore, Dio d'Israele: Io ti ho unto re d'Israele e ti ho liberato dalle mani di Saul, 

[8] ti ho dato la casa del tuo padrone e ho messo nelle tue braccia le donne del tuo padrone, ti ho dato la casa di Israele e di Giuda e, se questo fosse troppo poco, io vi avrei aggiunto anche altro. 

[9] Perché dunque hai disprezzato la parola del Signore, facendo ciò che è male ai suoi occhi? Tu hai colpito di spada Uria l'Hittita, hai preso in moglie la moglie sua e lo hai ucciso con la spada degli Ammoniti. 

[10] Ebbene, la spada non si allontanerà mai dalla tua casa, poiché tu mi hai disprezzato e hai preso in moglie la moglie di Uria l'Hittita. 

[13] Allora Davide disse a Natan: "Ho peccato contro il Signore!". Natan rispose a Davide: "Il Signore ha perdonato il tuo peccato; tu non morirai. Dal II libro di Samuele, capitolo 12, versetti 7-10, 13.

[1] Di Davide. Maskil. 
Beato l'uomo a cui è rimessa la colpa, 
e perdonato il peccato. 

[2] Beato l'uomo a cui Dio non imputa alcun male 
e nel cui spirito non è inganno. 

[3] Tacevo e si logoravano le mie ossa, 
mentre gemevo tutto il giorno. 

[4] Giorno e notte pesava su di me la tua mano, 
come per arsura d'estate inaridiva il mio vigore. 

[5] Ti ho manifestato il mio peccato, 
non ho tenuto nascosto il mio errore. 
Ho detto: "Confesserò al Signore le mie colpe" 
e tu hai rimesso la malizia del mio peccato. 

[6] Per questo ti prega ogni fedele 
nel tempo dell'angoscia. 
Quando irromperanno grandi acque 
non lo potranno raggiungere. 

[7] Tu sei il mio rifugio, mi preservi dal pericolo, 
mi circondi di esultanza per la salvezza. 

[8] Ti farò saggio, t'indicherò la via da seguire; 
con gli occhi su di te, ti darò consiglio. 

[9] Non siate come il cavallo e come il mulo 
privi d'intelligenza; 
si piega la loro fierezza con morso e briglie, 
se no, a te non si avvicinano. 

[10] Molti saranno i dolori dell'empio, 
ma la grazia circonda chi confida nel Signore. 

[11] Gioite nel Signore ed esultate, giusti, 
giubilate, voi tutti, retti di cuore. Salmo 32.

[16] Sapendo tuttavia che l'uomo non è giustificato dalle opere della legge ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Gesù Cristo per essere giustificati dalla fede in Cristo e non dalle opere della legge; poiché dalle opere della legge non verrà mai giustificato nessuno". 
[19] In realtà mediante la legge io sono morto alla legge, per vivere per Dio. 

[20] Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me. 

[21] Non annullo dunque la grazia di Dio; infatti se la giustificazione viene dalla legge, Cristo è morto invano. 
Dalla lettera di San Paolo ai Gàlati, capitolo 2, versetti 16,19-21.

[36] Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. 

[37] Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; 

[38] e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato. 

[39] A quella vista il fariseo che l'aveva invitato pensò tra sé. "Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: è una peccatrice". 

[40] Gesù allora gli disse: "Simone, ho una cosa da dirti". Ed egli: "Maestro, dì pure". 

[41] "Un creditore aveva due debitori: l'uno gli doveva cinquecento denari, l'altro cinquanta. 

[42] Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di più?". 

[43] Simone rispose: "Suppongo quello a cui ha condonato di più". Gli disse Gesù: "Hai giudicato bene". 

44] E volgendosi verso la donna, disse a Simone: "Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non m'hai dato l'acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. 

[45] Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi. 

[46] Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. 

[47] Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco". 

[48] Poi disse a lei: "Ti sono perdonati i tuoi peccati". 

[1] In seguito egli se ne andava per le città e i villaggi, predicando e annunziando la buona novella del regno di Dio. 

[2] C'erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti sette demòni, 
[3] Giovanna, moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte altre, che li assistevano con i loro beni.  Dal Vangelo secondo Luca, capitolo 7, versetti 36-48, capitolo 8, versetti 1-3.".

I brani sono stati presi dal sito della Santa Sede.
Dio non è solo il Dio della giustizia ma è anche il Dio della misericordia.
Egli perdona perché ama, essendo Egli stesso l'amore, la carità.
Così fece Gesù Cristo, quando fu invitato a pranzo dal fariseo.
Egli perdonò i peccati di quella donna che gli bagnò i piedi con le lacrime e glieli asciugò con i capelli.
Perdonare non significa solo togliere una colpa di una persona dagli occhi di chi perdona ma significa anche liberare da un fardello la persona stessa a cui il peccato è stato rimesso. 
Perdonare è difficile.
Molto spesso, si perdona a parole ma nei fatti resta sempre una macchia sulla persona a cui è stato rimesso il peccato.
Questo avviene perché l'uomo non è perfetto.
In lui vi sono sempre dei rimasugli di egoismo e di cattiveria che non permettono di andare oltre la colpa. 
E' un po' come essere in un'autostrada e trovarsi di fronte ad una deviazione. 
Quando si perdona un torto ad una persona, bisogna cercare di andare oltre la colpa.
Cristo lo fece.
Questa è carità.
In tema di carità, segnalo l'articolo dell'amica Francesca Padovese che è intitolato "Give the gift of life, donate blood!".
Francesca è iscritta all'A.V.I.S. e tiene molto alle iniziative che essa propone.
Anche donare il sangue (e garantire la vita ad un'altra persona) è una forma di carità.
Cordiali saluti. 



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