Il mio collaboratore Angelo Fazio ha trovato un importante testimonianza sulla pagina di Facebook "The Vatican Files".
La testimonianza è la foto qui sopra che riporta un documento trovato a Washington.
Questo documento risale al 21 gennaio 1964 fu redatto dal Dipartimento di Stato americano che informò l'Ambasciata americana a Roma di un dialogo tra gli alti funzionari del succitato Dipartimento ed il Delegato apostolico a Washington, monsignor Egidio Vagnozzi.
Il tema fu il Vietnam ma si toccò anche la storia del movimento ecumenico.
Disse monsignor Vagnozzi: "Il movimento ecumenico è influenzato dai comunisti".
Egli disse anche che il movimento ecumenico fosse stato influenzato da alcuni ambienti politici dell'Europe centrale.
Il presule precisò, dicendo di non volere attaccare la politica di dialogo di Papa Giovanni XXIII ma ritenne un fatto che i comunisti avessero guadagnato un milione di voti nelle ultime elezioni in Italia.
Ora, faccio qualche mia constatazione.
Che nel Concilio Vaticano II fosse successo qualcosa di strano potrebbe essere vero.
Infatti, non fu condannato il comunismo.
Non condannare il comunismo significava legittimarlo.
Attraverso l'ecumenismo, il comunismo poté radicarsi dentro la Chiesa.
Da qui, nacquero figure controverse, come don Andrea Gallo e don Paolo Farinella.
In poche parole, il comunismo si ammantò di cristianità e si rese appetibile ai più tiepidi.
In realtà, esso puntava a distruggere la fede, annacquandola.
Si volle creare una fede che, per esempio, ammetteva l'aborto o una certa libertà sessuale oppure una Chiesa "di base", senza gerarchie e che negava la proprietà privata.
Mentre in varie parti del mondo vi furono persone che combatterono il comunismo (cito, per esempio, William Mc Mahon, premier australiano negli anni '70) il comunismo stava entrando nella Chiesa, dividendola.
Cordiali saluti.
Nessun commento:
Posta un commento