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martedì 25 giugno 2013

Bigottismo italiano, parla Plinio Correa de Oliveira

Cari amici ed amiche.

Vi voglio fare leggere questo pezzo del libro "Rivoluzione e controrivoluzione" del professor Plinio Correa de Oliveira:


"C. L'austerità protestante

Un'altra obiezione al nostro studio potrebbe derivare dal fatto che alcune sette protestanti sono di
un'austerità che tocca i limiti della esagerazione. Come è possibile allora spiegare tutto il
protestantesimo come un'esplosione del desiderio di godere la vita?
Anche a questa obiezione non è difficile rispondere. Penetrando in certi ambienti, la Rivoluzione ha
trovato un amore all'austerità molto vivo. Così, si è formato un "coagulo". E, benché in questi
ambienti essa abbia mietuto ogni successo in materia di orgoglio, non ha ottenuto in materia di
sensualità successi simili. In tali ambienti, si gode la vita attraverso i discreti diletti dell'orgoglio, e
non attraverso i grossolani piaceri della carne. Può infine darsi che l'austerità, cullata dall'orgoglio
esasperato, abbia reagito esageratamente contro la sensualità. Ma questa reazione, per quanto
ostinata sia, è sterile: presto o tardi, per estenuazione o con la violenza, sarà stroncata dalla
Rivoluzione. Infatti il soffio di vita che rigenererà la terra non può venire da un puritanesimo rigido,
freddo, mummificato
.".

Ho voluto scomodare il professor Plinio Correa de Oliveira per dare una spiegazione a certi eventi attuali.
Con questo brano voglio provare a dare una spiegazione a questo "bigottismo italiano" che oggi sta imperversando in parte del mondo politico e della magistratura.
Il caso di quanto sta accadendo al presidente Berlusconi è il paradigma di ciò.
Oggi, in parte della magistratura e del mondo politico nostrani ci sono accenni di bigottismo.
La vita di una persona, nel caso specifico, il presidente Berlusconi, viene pubblicizzata in piazza, con l'aiuto di mass media non imparziali.
Si accusa questa persona di ogni nefandezza, come la prostituzione minorile.
La si mette in cattiva luce.
Questo è il metodo della Rivoluzione.
Ricordo, per esempio, che prima della Riforma protestante ci fu un'opera simile.
Si mise in cattiva luce la Chiesa cattolica, accusando i preti di ogni nefandezza, senza tenere conto del fatto che il malcostume fosse dell'intera società dell'epoca e non solo delle gerarchie ecclesiastiche.
Questa propaganda ebbe l'effetto di creare malumore nella popolazione che, ignara di tutto, abbracciò il protestantesimo.
In fondo, il protestantesimo fu una cosa politica.
Lo stesso discorso si può fare per la Rivoluzione francese.
La storia, quella vera, dice che sotto re Luigi XVI le cose non andassero così male.
I Rivoluzionari misero in cattiva luce il re e si proposero come "uomini che avrebbero pulito il sistema".
Questo rigorismo rivoluzionario, che oggi sta investendo l'Italia, non nasce da una sana esigenza religiosa ma dalla volontà di prendere il potere.
Il presidente Berlusconi viene visto come una minaccia per questo piano.
Del resto, egli impedì ai comunisti di salire al potere, dopo "Tangentopoli", uno scandalo che, sicuramente, ci fu ma che fu usato per colpire un ceto politico e farne salire un altro, con metodi "rivoluzionari".
Allora, riflettiamo!
Cordiali saluti.





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