Cari amici ed amiche.
Leggete l'articolo scritto sul sito "Focus on Israel" che è intitolato "Baghdad 1-2 giugno 1941, il pogrom Farhud".
Il 1 e il 2 giugno 1941, ci fu un vero e proprio crimine a Baghdad.
Le cronache raccontano:
"Il 30 maggio, Rashid Ali Kailani e il Gran Muftì di Gerusalemme, quest’ultimo con le sue centinaia di seguaci, fuggirono a Teheran, approfittando della copertura diplomatica dei convogli organizzati dagli ambasciatori tedesco e italiano. Hajj Amin al Husseini si salvò grazie a un passaporto diplomatico prosaicamente intestato al signor Rossi Giuseppe. Prima di abbandonare Baghdad, però, i militari golpisti, tra cui anche Adnan Khayrallah, zio e padre spirituale di Saddam Hussein,ordinarono un pogrom nel quartiere ebraico.".
A Baghdad, accanto alle antiche comunità cristiane (come quella nestoriana e quella caldea), vi erano anche delle antiche comunità ebraiche.
I quattro clubs di ebrei erano Zawra, Rafidian, Rashid e Laura Kadoorie.
Queste comunità ebraiche, molto antiche, erano note fin dai tempi dell'imperatore Carlo Magno.
Anzi, una loro comunità, i Radaniti, furono a contatto con l'Europa carolingia.
Questi ebrei era bene integrati in questa città prevalentemente musulmana, con minoranze per lo più cristiano-nestoriane e cristiano-caldee.
Nel 1941, la Brigata ebraica combatté i nazisti con gli inglesi.
Molti ebrei di Baghdad, che all'epoca fu retta da un governo filo-inglese, combatterono al fianco degli inglesi.
Rashid Ali Kailani, Primo Ministro del Regno d'Iraq ed esponente nazionalista arabo, e il Gran Muftì di Gerusalemme Husseini scapparono a Teheran.
Queste sembrò rincuorare gli ebrei.
Purtroppo non fu così.
Gli Arabi attaccarono i quartieri ebraici, urlando: "Farhood, farhood-intissar al Islam ala el Yeehod!", ossia: "Saccheggiate, saccheggiate, è la vittoria dell'Islam sugli ebrei!".
Morirono ben 600 ebrei.
Sicuramente, il muftì di Gerusalemme e Al Kailani avranno aizzato le folle.
Noi abbiamo il dovere di conoscere questi fatti orribili, perché non si ripetano.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Translate
Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
Nessun commento:
Posta un commento