Cari amici ed amiche,
ringrazio l'amico e collaboratore Angelo Fazio che mi ha portato all'attenzione questo articolo di "Vatican Insider" che è intitolato "11 settembre, la croce e le polemiche":
"Proclamare monumento nazionale la croce ricavata da due travi di acciaio che facevano partedella struttura delle Torri Gemelle. È questa la proposta presentata da un deputato repubblicano, Michael Grimm; e tuttavia l’iniziativa ha suscitato le contestazioni di organizzazioni americane che raggruppano atei e non credenti, le quali si sono rivolte alla Suprema Corte dello Stato di New York per impedire che la procedura vada avanti. La notizia viene riportata dai media vaticani. La croce, alta sei metri, era inizialmente collocata a una chiesa nei pressi del World Trade Center. Successivamente, era stata trasferita presso il «National September 11 Memorial and Museum», che sarà aperto al pubblico a partire dal 2012.
La croce, ha ricordato il deputato, «è divenuta simbolo di speranza e di libertà per i cittadini di New York». Con l’approvazione del provvedimento legislativo ’9/11 Memorial Cross National Monument Estabilishment Act of 2011’, ha dichiarato Grimm, «assicureremo che questo simbolo di libertà possa continuare a restare un riferimento, in ricordo di coloro che abbiamo perduto e di coloro che ci sono oggi». La croce, tuttavia, è da mesi al centro di una polemica portata avanti dall’associazione ’American Atheists’, che ha sporto denuncia alla Suprema Corte dello Stato di New York. Secondo questa organizzazione, l’esposizione della croce all’interno dello spazio museale, che ospiterà anche simboli della religione ebraica, costituisce una violazione della Costituzione degli Stati Uniti.
È deplorevole, ha detto il repubblicano Grimm, che «questo gruppo disonori i sentimenti religiosi di milioni di persone con l’unico obiettivo di guadagnare l’attenzione dei media». L’American Center for Law and Justice, organizzazione cristiana che promuove la libertà religiosa nel mondo, ha presentato una denuncia contro le affermazioni che sono giunte dall’associazione degli atei, evidenziando che la questione sollevata «è profondamente viziata e priva di merito». Per i responsabili del museo, la croce di Ground Zero è «una parte importante dell’impegno di raccontare la storia dell’11 settembre in modo che nessun altro strumento potrebbe fare».
«La croce - ha detto infine il padre francescano Brian Jordan - è simbolo di consolazione e di conforto per tutti coloro che hanno perso i propri cari e di speranza per i vivi»".
Ora, io faccio una mia considerazione.
Se una persona non è credente, una croce non gli può dare fastidio.
Io conosco tanti non credenti che non hanno nulla contro le croci.
Alcuni di loro non sono ostili neppure all'esposizione di Crocifissi, di Madonne e di santi.
Semplicemente, per una persona che non è credente un simbolo vale l'altro, perché non si riconosce in nessuna religione o Chiesa ma riconosce nei simboli un valore culturale.
L'associazione che ha fatto ricorso alla Suprema Corte dello Stato di New York contro la proposta di fare diventare monumento nazionale la croce fatta a Ground Zero con le traversine delle due Torri Gemelle distrutte altro non è che la solita associazione politica di sinistra che ama polemizzare contro i simboli che sono di uso comune nella nostra cultura, in nome di una stupida ideologia.
Sono d'accordo con il padre francescano Brian Jordan che ha detto che la croce è simbolo di consolazione per coloro che hanno perso i propri cari e di speranza per i vivi.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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