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giovedì 22 settembre 2016

Renzi, per il "sì" al referendum mandi in vacca una comunità! Vergognati!

Cari amici ed amiche,

a me, Matteo Renzi non è mai piaciuto! Sarà simpatico solo quando dice le battute.
Ora, mi sta piacendo ancora meno.
Per avere il "Sì" al referendum sulla sua riforma costituzionale, Renzi ha stretto un patto segreto con la Südtiroler Volkspartei per definire i toponimi solo in lingua tedesca nell'Alto Adige.
Sentirsi sbattere la porta in faccia nel proprio Paese è una sensazione a cui gli italiani si stanno pian piano rassegnando.
Se poi questo processo di accanimento terapeutico contro l'italianità si traduce in un tentativo di pulizia linguistica che parte dal lontano Alto Adige, non importa, tanto lì è Italia "ma anche, no".
La storia che si sta consumando nella provincia di Bolzano, come racconta il quotidiano "Il Tempo", dove il governo Renzi è sceso a patti con l'Svp (La Südtiroler Volkspartei, ovvero il partito della comunità tedesca e ladina altoatesina) con l'offerta della cancellazione del bilinguismo dai toponimi in cambio del "Sì" al referendum, è qualcosa da far rabbrividire.

Eppure è attualità. La cancellazione dei nomi italiani di monti, vallate, laghi, malghe, alpeggi, località sparse è un chiodo fisso da almeno trent'anni per la Svp: nomi italiani, quindi fascisti. Un'equazione paranoica. Fascisti lo sarebbero perché il primo decreto dello Stato che li recepì nella piena ufficialità risale al 1923. Un vizio originale che pesa ancora ma che fa arrabbiare la maggioranza degli Italiani che risiedono in provincia e che con quei nomi sono cresciuti: ciascuno di essi rappresenta una storia dell'infanzia, un'escursione in montagna, un pranzo con la famiglia o un ricordo, bello o brutto che sia. Questo è la toponomastica, ovunque. Anche in Alto Adige.
Ora, questo è vergognoso.
L'Alto Adige è parte dell'Italia.
Alla Südtiroler Volkspartei può piacere o meno ma l'Alto Adige è parte dell'Italia.
E' vero che in esso vi sono una comunità di lingua tedesca ed una di lingua ladina che esse debbano essere rispettate ma l'Alto Adige è parte dell'Italia.
Ergo, in Alto Adige si parlano tre lingue: l'italiano, il tedesco ed il ladino.
Ai germanofoni altoatesini questa cosa può non piacere ma in Alto Adige ci sono anche gli italiani.
L'Alto Adige fa parte dell'Italia anche da un punto di vista geografico.
Fino alla Vetta d'Italia e allo spartiacque del Brennero quel territorio è italiano.
Semmai, gli altoatesini germanofoni avrebbero ragione ad avere qualcosa da ridire solo su un piccolissimo pezzetto dell'Alto Adige, la testata della valle del fiume Drava, che amministrativamente è in Italia ma che si trova al di là dello spartiacque del Brennero. Quindi, quel pezzetto di Alto-Adige sarebbe già parte dell'Austria.
Il resto dell'Alto Adige è italiano.
Il capoluogo, Bolzano (che i germanofoni chiamano Bozen) è abitato da una maggioranza italiana.
Ergo, la lingua italiana deve essere lingua ufficiale anche in Alto Adige.
Ai germanofoni non si vuole togliere il tedesco ma l'italiano deve essere lingua ufficiale anche in Alto Adige.
In cambio del "Sì", Renzi approva una direttiva della Provincia Autonoma di Bolzano che ha tutto il sapore di una vera e propria "pulizia etnica", una "pulizia etnica" non condotta con le armi ma (semplicemente) cancellando i nomi italiani.
Questo è abominevole!
Per un "Sì" al referendum sulle sue pessime riforme, Renzi manda in vacca l'identità di un territorio ed una comunità italiana. 
Cordiali saluti.


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