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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 21 settembre 2016

Serve un GOP italiano

Cari amici ed amiche,

prendo spunto da un post del blog dell'onorevole Daniele Capezzone (nella foto).
Capezzone è stato un esponente radicale ed un membro di Forza Italia, del Popolo della Libertà e di nuovo di Forza Italia.
Oggi, egli fa parte dei Conservatori e Riformisti, il partito fondato dall'onorevole Raffaele Fitto.
Ora, il post di Capezzone è interessante ed è intitolato "TRA TECNONEOCENTRISMO DI PARISI E TONI DI PONTIDA, AL CENTRODESTRA SERVE UNA TERZA COSA: UN’AGENDA THATCHERIANA – Giuditta’s files, la newsletter di Daniele Capezzone – numero 93, 21 settembre 2016".
Ne riporto questo stralcio:

"Nel weekend appena trascorso, abbiamo assistito a due eventi politici interessanti e meritevoli di attenzione simpatetica, per chi spera in una riorganizzazione del centrodestra: la prima riunione di Stefano Parisi e la tradizionale adunata di Pontida.

Con grande rispetto, la mia impressione è che al centrodestra serva (anche e soprattutto) qualcos’altro.

Parisi ha scelto un neocentrismo tecnocratico (a proposito, con un sorriso mi permetto un suggerimento per il nome: “Nuova Scelta Civica”) vago nei contenuti e ambiguo negli approdi (tra Ncd, Cl, tanti filorenziani e neonazareni), un pezzo di cultura democristiana (la parte più clericale e di potere) e un pezzo di cultura socialista (in questo caso, più “bisogni” che “meriti”, se è permesso sconvolgere un intelligente slogan martelliano degli anni Ottanta…), con qualche personalità liberale stretta in sandwich…

Il discorso finale di Parisi è stato buono e arioso, così come alcuni degli interventi (due per tutti: Nicola Rossi e Carlo Lottieri). Ma è il tono che fa la musica, ed è la “sala” che dà un’atmosfera: e, mentre veniva (più o meno giustamente) trattata come lebbrosa la nomenklatura dell’attuale centrodestra, faceva specie vedere la fauna catto-socialista descritta poco fa presentata come un manipolo di salvatori della patria. Francamente, non ci siamo proprio.

D’altra parte, invece, Pontida ha espresso – per definizione – lo spirito di Pontida, ed è stata preceduta dalle non felici esternazioni salviniane su Ciampi (si può sempre criticare ed è giusto non essere ipocriti, ma l’insulto ai cadaveri non è un segno di adeguatezza e di crescita politica). La sensazione, tra putinismo esagitato e toni sempre sopra il necessario, è che nella Lega di oggi la spinta a consolidare quello che già c’è (lo zoccolo duro degli arrabbiati di destra) prevalga sulla ricerca di qualcos’altro"
.

Personalmente, neppure io sono molto convinto dalle parole di Stefano Parisi.
Un vero centrodestra non può accettare quanto sta accadendo in sede europea, in cui il Partito Popolare Europeo ed il Partito Socialista Europeo, che dovrebbero essere l'uno alternativo all'altro, governano insieme come se fossero il gatto e la volpe della favola di Pinocchio, solo perché una situazione del genere è presente in Germania.
Ergo, il Partito Popolare Europeo ed il Partito Socialista Europeo sono un po' come "i due ladri di Livorno che rubano insieme di notte e che litigano di giorno".
Questo scredita la politica e favorisce i tecnocrati.
Forza Italia deve rompere con il Partito Popolare Europeo e passare ai Conservatori e Riformisti Europei, che sono sempre dei moderati.
Forza Italia non può dirsi alternativa a Matteo Renzi e stare in Europa con chi sostiene quest'ultimo, come il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano.
Dall'altra parte, io ho già commentato abbondantemente le parole del leader della Lega Matteo Salvini su Carlo Azeglio Ciampi.
Io non avrei mai usato le parole usate da Salvini.
A Ciampi riconosco dei meriti (come quello di essere stato un presidente della Repubblica più equilibrato di altri) ma anche dei demeriti, come (per l'esempio) l'averci fatto pagare una tassa per entrare in Europa, quando egli era Ministro del Tesoro del Governo presieduto da Romano Prodi.
Inoltre, Ciampi ha creduto in un progetto, quello dell'Unione Europea attuale, che si è mostrato fallimentare e che tanti danni sta facendo a noi italiani ed europei.
Ergo, io non faccio nessun attacco ma non faccio nemmeno nessuna agiografia.
Inoltre, come ho scritto due giorni fa, la Lega Nord ha un nodo interno da sciogliere.
Che la Lega Nord non abbia nulla contro la gente del Sud è vero.
Che la Lega Nord sia contro lo statalismo è altrettanto vero.
Però, mi sembra che nel partito ci siano due visioni: quella della Lega Nord "tradizionale" di Umberto Bossi, un partito legato al Nord, e quella di un partito di altro tipo, un partito autonomista ma che guarda al Sud e che vuole scalare il centrodestra a livello nazionale.
Quest'ultima sembra la visione di Matteo Salvini, il suo segretario generale.
Io penso una cosa: se la Lega Nord vuole diventare il partito di riferimento del centrodestra nazionale deve per forza di cose trasformarsi in un partito autonomista e conservatore che guarda anche al Sud.
La Lega Nord non può aspirare a diventare grande nel centrodestra se resta il "partito del Nord", secondo il modello di Umberto Bossi.
Per avere la leadership, non basta prendere voti e consensi solo in Piemonte, in Lombardia, in Veneto o in Emilia Romagna ma anche nel Lazio, in Campania e in Sicilia.
Guarda caso, ho citato le tre Regioni del Centro-Sud Italia che pesano di più in termini di consensi.
La Lega Nord oggi è in una situazione ibrida.
Al Nord c'è la Lega Nord e al Centro-Sud c'è il movimento Noi con Salvini.
Io penso che la Lega Nord debba scegliere.
Se vorrà mantenere il modello di Bossi, la Lega Nord resterà il "partito del Nord".
Potrà avere un rapporto di partnership con gli altri partiti del centrodestra ma non potrà diventare il partito di maggioranza in esso.
Invece, se vorrà diventare un partito che guarda alla nazione e vorrà prendere in mano il centrodestra, dovrà superare questa dicotomia Lega Nord-Noi con Salvini e diventare un partito nuovo, con un nuovo simbolo ed un nuovo nome.
Cosa vorrà fare da grande?
A mio modesto parere, serve un centrodestra simile al Grand Old Party americano, che includa anche la Lega Nord (Salvini potrebbe essere il Donald Trump della situazione), i conservatori, i liberali laici ed i cattolici.
Sulle primarie, non si dovrebbero avere pregiudizi.
Esse potrebbero riavvicinare i cittadini al centrodestra e dare la possibilità a loro di scegliere la linea politica da adottare.
Però, esse debbono essere fatte con criterio e, soprattutto, dopo che le varie forze del centrodestra sono state fatte convergere su un'unica piattaforma programmatica, così da vincolare tutti ad esso, a prescindere da chi vincerà le eventuali primarie.
Così, potrà vincere le elezioni.
Cordiali saluti.


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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".