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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 30 settembre 2016

Referendum, votare "no" non significa essere con Beppe Grillo e Marco Travaglio

Cari amici ed amiche,

vi invito a leggere l'editoriale di Ricky Filosa su "Italia chiama Italia" che è intitolato "La riforma è di ispirazione centrodestra, Silvio sbaglia sul referendum".
Io ho grande rispetto per il lavoro di Filosa e lo stimo come persona, perché si impegna per l'informazione degli italiani all'estero.
Apprezzo molto quello che fa.
Però, su questo referendum che ci sarà il 4 dicembre prossimo sulle riforme costituzionali, io sono completamente in disaccordo con lui.
Lui ha scritto che questa riforma è ispirata dal centrodestra.
La realtà è un pochino diversa.
Il centrodestra, che piaccia o no, è federalista.
Ricordo che la Lega Nord, da sempre sostenitrice del federalismo, è una componente importante di questo centrodestra.
Anzi, il federalismo non è solo una peculiarità della Lega Nord ma anche di altre forze del centrodestra.
Nelle riforme costituzionali volute dal premier Matteo Renzi non c'è il federalismo.
Anzi, si tolgono poteri alle Regioni a statuto ordinario mentre si lasciano i privilegi delle Regioni a statuto a speciale.
Quindi, il divario tra le une e le altre aumenterà.
Inoltre, non è vero che si abolirà il bicameralismo paritario.
Il Senato avrà 100 senatori non eletti dal popolo che potranno intervenire sulle leggi costituzionali, intervenire nell'attuazione della Costituzione in materia di minoranze linguistiche, intervenire nell'attuazione della Costituzione in materia di referendum, intervenire nell'ordinamento, nelle funzioni e nella legislazione elettorale di Comuni e città metropolitane, sul sistema elettorale del Senato e sull'attribuzione alle Regioni di altra autonomia oltre a quella ordinaria.
Inoltre, come riporta il testo del ddl Costituzionale con la riforma:



"L’ESAME DEI DISEGNI DI LEGGE È AVVIATO DALLA CAMERA CHE, DOPO L’APPROVAZIONE, TRASMETTE IMMEDIATAMENTE IL TESTO AL SENATO SE IL SENATO DECIDE DI ESAMINARLO, PUÒ PROPORRE MODIFICHE AL TESTO E LA CAMERA PUÒ SCEGLIERE SE ACCOGLIERLE LE PROPOSTE DI MODIFICA RIFERITE A PROGETTI DI LEGGE IN CUI È PREVISTA LA «CLAUSOLA DI SUPREMAZIA», ADOTTATE DAL SENATO A MAGGIORANZA ASSOLUTA, SONO SUPERABILI DALLA CAMERA SOLO CON MAGGIORANZA ASSOLUTA L’ESAME DA PARTE DEL SENATO DEI DISEGNI DI LEGGE IN MATERIA DI BILANCIO E DI QUELLI CON CUI È PREVISTA LA «CLAUSOLA DI SUPREMAZIA» È NECESSARIO, MA I TEMPI DEL PROCEDIMENTO SONO RIDOTTI ".

Ergo, un ramo del Parlamento non più eletto dal popolo potrà intervenire nell'iter legislativo e fare modificare delle leggi.
Questo è grave.
Il Senato si sarebbe potuto abolire (dando le funzioni di raccordo tra Stato e Regioni alla Conferenza Stato Regioni) o renderlo simile a quello americano.
Nel senato americano, i senatori sono eletti dal popolo e possono presentare proposte di legge ma non possono però proporre leggi tributarie (questa funzione spetta in esclusiva ai rappresentanti), anche se possono modificarle senza limitazioni. Ciascuna proposta, per divenire legge, deve essere esaminata e approvata da entrambe le camere. Se le due camere approvano versioni diverse della stessa proposta, di solito viene nominata una commissione congiunta (conference committee) che elabora un testo di compromesso, da sottoporre nuovamente alle due camere per l'approvazione definitiva.
Il Parlamento rappresenta il popolo e deve essere eletto per intero dal popolo. 
E' vero che con la riforma di Renzi i senatori non costeranno nulla ai cittadini ma è altrettanto vero che la burocrazia nel Senato resterà e quella ci costerà. 
L'altra cosa su cui non sono d'accordo con Filosa è il dire che chi voterà "no" a questa riforma la pensa come Beppe Grillo e Marco Travaglio.
Io voterò "no" ma non la penso come Marco Travaglio e Beppe Grillo.
Anzi, di loro posso dire tutto il male possibile.
Come me la pensano anche tanti altri.
Travaglio e Grillo dicono "no" a questa riforma perché vogliono mantenere questa Costituzione con tutti i suoi errori e difetti.
Io voterò "no" perché credo che a questa brutta riforma ci possa essere un'alternativa.
Quindi, lo esprimo con tutto il dovuto rispetto, io non sono d'accordo con Filosa quando scrive che il presidente Berlusconi tradisce sé stesso nel sostenere il "no" e che (in qualche modo) si sia schierato con quel Marco Travaglio di cui nel 2013 aveva pulito la sedia prima di sedercisi lui.
Quindi, non facciamo generalizzazioni. 
Cordiali saluti. 

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".