due italiani sono stati rapiti in Libia, precisamente presso la città di Ghat.
Con loro vi è anche un canadese.
I tre uomini, spiega l'agenzia tuca Anadolu, citando una fonte nella città di Ghat, sarebbero dipendenti della Conicos, una società italiana di manutenzione che lavora proprio all'aeroporto - per rimettere in sesto la pista d'atterraggio - ed è in Libia da molti anni.
Mi fanno rabbia quei "pacifisti" che vanno in zone di guerra e si fanno rapire.
Mi spiace, invece, per coloro che (come questi nostri due connazionali) vanno in certe zone per potere portare a casa un pezzo di pane.
Tuttavia, faccio una riflessione.
I "pacifisti"che vanno in certe zone mettono nei guai anche quelli che in quelle zone vanno per lavoro.
Infatti, i terroristi sanno che per ogni rapimento il nostro governo paga il riscatto.
Così, chi va in quelle zone a fare il "pacifista" e viene rapito (in qualche modo) incoraggia i terroristi a compiere altri rapimenti.
Per un terrorista, non c'è differenza tra il lavoratore ed il "pacifista". Un ostaggio vale l'altro.
Bisogna fare sì che siano scoraggiati i viaggi verso certe zone, se non per lavoro o per missioni organizzate da istituzioni.
Preghiamo per questi nostri connazionali.
Cordiali saliti.
Nessun commento:
Posta un commento