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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 20 settembre 2016

E' giusto fare entrare i musulmani in chiesa? Sì, per convertirli!

Cari amici ed amiche,

su "Il Giornale", ho trovato un articolo di Camillo Langone che è intitolato "Giusto far entrare gli islamici in chiesa Ma per convertirli".
In questo articolo, Langone ha intervistato la scrittrice Costanza Miriano, autrice del libro "Sposati e sii sottomessa".
Dell'intervista, riprendo questo pezzo:



"Da quando un imam ha parlato nel Duomo di Parma, definendo Maometto uomo di pace, io non vado più a messa nel Duomo di Parma: faccio bene o faccio male?
«Credo che sia giusto cercare un'appartenenza che ci somigli dentro la Chiesa. Tutto quello che ci aiuta nella ricerca di Dio, ma dentro la Chiesa, va bene. Il punto è che in chiesa non basta dire che cerchiamo di voler bene a tutti, ma va annunciata la verità: proprio perché amiamo i musulmani noi desideriamo per loro la vera felicità. Quindi che si convertano a Dio Trinità».

Sento odore di proibito: odore di proselitismo.
«Gesù ha detto di andare e predicare il vangelo a ogni creatura, perché il cuore di tutti è fatto per lui e attraverso il battesimo, e solo attraverso quello, possiamo diventare suoi figli».

In molte chiese sono spariti i banchi, hanno messo le sedie e quindi alla consacrazione nessuno si inginocchia più. Pensare che l'inginocchiarsi è prescritto dal Messale e, come scrisse Ratzinger da cardinale, «una fede o una liturgia che non conoscano più l'atto di inginocchiarsi sono ammalate in un punto centrale».
«Guarda, io credo che la liturgia, i gesti del corpo, i paramenti, la musica, servano all'uomo, come mezzo. Sono un aiuto per elevare il cuore a Dio. Non è che a lui interessi se ci inginocchiamo o no, è a noi che serve farlo. In chiesa siamo davanti a un mistero troppo grande per il nostro cuore, Dio che ferma il tempo e la storia e attraversa lo spazio e viene davanti a noi col suo corpo e si fa pane. Ci sarà sicuramente qualche grande mistico che riesce a intuire un barlume di quel mistero anche tra sedie e schitarrate. Per noi normali servono aiuti esterni che facilitino il raccoglimento».

Ho notato che davanti ai confessionali non c'è mai nessuno, mentre a prendere l'ostia c'è sempre la fila. Ma cosa succede? Mi sono distratto un attimo ed è stata introdotta l'autoassoluzione?
«Se non vedi la fila durante la messa secondo me è un bene, perché la messa è troppo preziosa per perderne un secondo facendo altro. Io conosco però tanti sacerdoti che passano buona parte della vita in confessionale. Poi, se tutta la gente che fa la comunione sia in grazia di Dio non so. Certo quello che percepisco come sentire comune è che si è perso il senso del peccato. Parlarne suscita insofferenza. L'uomo oggi crede di sapere lui come si fa»"
.

Ora, noi ci troviamo di fronte a uomini della Chiesa che sono pavidi.
In "nome del dialogo" o per "paura di turbare la sensibilità di qualcuno", essi hanno paura di parlare di Gesù Cristo.
Essi si riducono semplicemente a fare qualche servizio alla comunità, come se la Chiesa fosse una onlus o un'organizzazione non governativa qualsiasi.
L'errore più grave, però, è stato fare entrare i musulmani in chiesa durante la messa e fare dire a loro (dai nostri pulpiti) quello che essi hanno voluto.
Si voleva un dialogo islamico-cristiano?
Lo si sarebbe potuto fare al di fuori delle chiese e delle funzioni liturgiche.
Ricordo che durante le funzioni islamiche i non musulmani non possono entrare nelle moschee neppure per fare una visita turistica.
Come la mettiamo?
Questo buonismo ci porterà alla morte!
Cordiali saluti.


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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa foto presa dalla pagina Facebook di Christian Ricchiuti, esponente di Fratelli d'Italia.