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martedì 27 settembre 2016

Il tic antisemita della sinistra

Cari amici ed amiche,

vi invito a leggere l'articolo di Alberto Rosselli sul sito "Storia e Verità" che è intitolato "Imbarazzanti verità. L'antisemitismo è oramai un "tic" della sinistra".
Dell'articolo, vi riporto la prima parte:

"Si sfata la trita e ritrita vulgata che vuole una Destra razzista. I veri nemici degli ebrei, e non solo di Israele, Paese che, come tanti altri, può essere lecitamente criticato per parte del suo operato, si trovano soprattutto a Sinistra. La polemica sugli imbarazzanti (ma arcinoti) scritti giovanili dello scomparso Giorgio Bocca ha riaperto il caso, e ha dato il via alle polemiche

Il precedente storico a solido sostegno della tesi che gran parte della Destra post bellica italiana non sia mai stata (salvo alcune rumorose frange) sostanzialmente antisemita è quasi antico e non del tutto disgiunto dal diffuso sentire dell’Italia fascista: ricordiamo il filosemitismo anteguerra di una gerarca come Italo Balbo o la sostanziale tolleranza nei confronti della stirpe di David manifestata dallo stesso Mussolini, almeno fino al 1937 (il duce fu antisemita in età giovanile, ma poi si ravvide). Ma veniamo a tempi più recenti. Nel 1973, al termine della Guerra del Kippur, il deputato missino Giulio Caradonna si recò a Gerusalemme per deporre una corona di fiori allo Yad Vashem. Erano anni in cui la Sinistra italiana marxista manifestava già ferocemente contro Israele (dipinto come il ‘cane da guardia’ mediorientale filo americano e antisovietico) e Caradonna, in Parlamento, difese il sionismo, “nato come reazione di difesa imposta da millenarie persecuzioni di una minoranza etnico-religiosa che deve ancora combattere per la propria sopravvivenza”. Oggi, quasi tutta la Sinistra italiana ed europea ha calato la maschera, e con il facile e puerile, oltre che ipocrita, ricorso all’antisionismo, palesa la sua vera convinzione: gli ebrei sono in buona sostanza delle carogne che uccidono, e massacrano i poveri palestinesi inermi con metodi nazisti, ed oltre a ciò governano il mondo con le banche. Secondo l’ex dissidente sovietico Nathan Sharansky, attualmente, per la stragrande maggioranza della Sinistra europea Israele, come Stato, dovrebbe addirittura sparire, e con esso il suo popolo, ‘biologicamente pericoloso’. Quando la mente filosofica di Di Pietro, cioè Gianni Vattimo, al Salone di Torino del 2008, si disse tentato a rivalutare i “Protocolli dei savi anziani di Sion” e a “fornire ai nemici di Israele missili più efficaci dei Qassam”, non ci si stupì di quanto attivo fosse diventato il fronte antisemita della gauche. Come ha scritto Vasilij Grossman in “Vita e destino”, “la fiamma dell’antisemitismo ha rischiarato le epoche più tremende della storia e quasi tutte le aree ideologiche”. E come ricordò, nel 2007, in un suo articolo comparso su ‘Il Secolo d’Italia’, Giano Accame, “La presenza di un antisemitismo reazionario, di Destra, dalla Russia zarista alla Germania nazista sino alle leggi razziali del 1938 in Italia, con le tragedie che ha provocato, è purtroppo innegabile. Ma anche la Sinistra conserva i suoi scheletri sotto l’albero genealogico; e non è affatto da escludere che sull’antisemitismo nazionalsocialista, insieme al più lontano ricordo delle feroci prediche contro i giudei di Martin Lutero, la venatura proveniente dalla libreria socialista abbia esercitato qualche influenza”. L’antisemitismo sembra avere, dunque, molti padri, e soprattutto molti parenti in un’area marxista, da sempre intollerante, ma abile, all’occorrenza, nel riuscire, grazie ad artifizi dialettici e mistificazioni storiografiche, a convincere il mondo della sua verginità, e soprattutto del congenito spirito razzista insito nella bieca cultura di Destra. Come ha però affermato un imparziale osservatrice, la giornalista di origini ebraiche, Fiamma Nirenstein, “ogni ebreo nato dopo l’Olocausto impara subito un messaggio molto chiaro (ma non del tutto esatto): il male, per gli ebrei, è quasi sempre giunto dalla Destra, in particolare dalla Chiesa, almeno per una buona parte della sua storia, e, naturalmente, dal nazismo e dal fascismo. L’Olocausto ha fatto ricadere il male sulla Destra. E poiché gli ebrei sono il simbolo vivente di quanto possa essere malvagia la Destra, legittimano la Sinistra con la loro stessa semplice esistenza (…) Quella Sinistra che si è dimostrata la vera culla dell’attuale antisemitismo in salsa anti americana".


Sappiamo tutti che l'antisemitismo ha molti padri.
Oggi, l'antisemitismo è coniugato all'ostilità verso Israele.
Anzi, essere contro Israele significa essere contro gli ebrei.
Per la sinistra, Israele rappresenta la "longa manus" degli USA.
Per la sinistra, come per il nazismo, l'ebreo rappresenta "l'uomo ricco e fautore del capitalismo da abbattere ad ogni costo".
Quindi, la sinistra è ostile ad Israele perché è ostile agli ebrei, i quali (ai suoi occhi) rappresentano il capitalismo.
Qualcuno dirà che Karl Marx era di origini ebraiche.
Io ricordo che il padre di Karl Marx abiurò l'Ebraismo e che Marx odiava ogni religione.
E' chiaro il concetto?
Cordiali saluti

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".