come riporta "Il Giornale", con un articolo di Francesco Maria Del Vigo, il Movimento 5 Stelle è inadatto a governare.
Lavorare con il Movimento 5 Stelle non è difficile. E' completamente impossibile per erché non si è mai abbastanza grillini.
Ed è anche logico, perché l'unico veramente grillino è - nomen omen - il fondatore-padrone Beppe Grillo. Lui è uno e tutti gli altri sono nessuno. Così succede che Roma diventi la rupe Tarpea dei pentastellati: ogni settimana ne precipita giù uno. L'assessorato al Bilancio, poi, è il triangolo delle Bermuda della politica a Cinque Stelle. Fuori dalla porta dell'ufficio dovrebbero mettere i cartelli che affiggono sui pali dell'alta tensione: "Pericolo di morte". Il primo è stato Marcello Minenna, super assessore al Bilancio, ex dirigente Consob, sponsorizzato direttamente da Luigi Di Maio. Fatto fuori. Giubilato dopo soli due mesi. Poi è stato il turno di Raffaele De Dominicis, ex procuratore della Corte dei Conti, silurato a pochi giorni dall'insediamento. E ora, con Salvatore Tutino, altro magistrato contabile, siamo al rifiuto preventivo: ha lasciato ancor prima di accettare perché già finito sulla graticola. Perché i grillini mettono sulla graticola tutti quelli che non sono come loro, quelli che non appartengono alla casta dell'anticasta.
Il Movimento 5 Stelle si fonda su due cose: Beppe Grillo e la protesta,
Beppe Grillo cavalca il malcontento della gente (un malcontento che c'è a causa di questo governo che sta facendo tante schifezze) si fa portavoce della gente (o meglio vuole farsi portavoce della gente) ma poi non fa una proposta concreta.
Il Movimento 5 Stelle è un'accozzaglia di paleo-comunismo, di una posizione sull'Unione Europea non ben definito, di un populismo spesso becero, di un complottismo (con qualche venatura antisemita) e di un ambientalismo idealista tipico degli hippy, uniti ad un ingenuo dilettantismo e al pensiero secondo cui una persona possa fare politica e contribuire al bene di tutti solo pigiando i tasti di una tastiera di un computer.
La realtà è ben diversa.
Internet può essere utile ma fare politica e fare qualcosa di bello per la comunità comporta anche dovere "consumare le suole delle scarpe" nel girare e portare le proprie istanze.
Questa gente del Movimento 5 Stelle vuole governare ma non ha la benché minima idea di come si gestisca la macchina amministrativa.
Questa gente dice "no" ad importanti infrastrutture ma non propone nessuna alternativa ad esse.
Questa gente dice "no" alle riforme costituzionali non per proporre un'alternativa (cosa che vuole fare il centrodestra) ma per mantenere lo status quo, con tutti i suoi errori.
La cosa più inquietante, però, è il fatto che i militanti del Movimento 5 Stelle abbiano un carattere settario.
Ergo, per loro, chi non è del Movimento 5 Stelle o chi non segue nel modo più ortodosso il "Verbo di Beppe Grillo" (uso questi termini senza volere essere blasfemo) non è un avversario con cui confrontarsi civilmente ma un nemico da abbattere e da distruggere.
Questo è molto pericoloso!
Il Movimento 5 Stelle semina odio!
Beppe Grillo e soci ricordino che chi semina vento raccoglie tempesta.
Cordiali saluti.
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