"Per fermare il lancio di missili da Gaza, Israele dovrebbe assassinare i leader di Hamas, che si nascondono in un buco sotto terra mentre la popolazione palestinese soffre per le loro scelte assassine e suicide e che non sacrificano mai i loro di figli. Fu cosi che Israele mise fine alla Seconda Intifada. Cosi l'America ha fatto con Osama bin Laden. Cosi fece la Resistenza antinazista a Praga con il boia delle SS Heydrich. Come ha spiegato nel libro “A high price” l’esperto di medio oriente Daniel Byman, “i targeted killings funzionano. Gli attacchi hanno messo fuori uso Hamas, la Jihad Islamica, le Brigate di Al Aqsa e hanno costretto gli operativi ancora in vita a spendere molto tempo a nascondersi”. Le condizioni di Israele per compiere una esecuzione mirata sono che l’arresto sia impraticabile, che gli obiettivi siano combattenti, che minime siano le vittime civili e che si identifichino gli obiettivi come minacce future. Nel caso di Hamas a Gaza ci sono tutte. È moralmente e militarmente legittimo decapitare i capi di una organizzazione terroristica. Per questo Nasrallah di Hezbollah non vede più la luce del sole. Li facessero strisciare ancora più sotto terra come vermi piuttosto che arringare le folle.".
Togliere la vita ad una persona non è mai bello ma se per salvare la pace in Medio Oriente si debbono assassinare i leader di Hamas si faccia come ha scritto Meotti.
Hamas non è diversa dal nazismo.
Le sue idee sono criminali.
Questa organizzazione terroristica (come la Jihad Islamica e le Brigate di Al Aqsa) odia gli ebrei ed Israele e tiene sotto scacco la popolazione araba.
Oltretutto, i leader di Hamas se ne stanno in panciolle mentre mandano altre persone a morire.
In un modo o nell'altro, essi debbono essere fermati.
Bravo Giulio!
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