Forse, non tutti sanno che il "padre" della nazione che tanti buonisti vedono come un "modello" potrebbe essere stato vero e proprio populista.
Sto parlando di lui, il re Gustavo I Eriksson Vasa (12 maggio 1496-29 settembre 1560).
Questi fu un grande sovrano o un grandissimo populista, demagogo e manipolatore?
Ora, analizziamo i fatti.
Dal 20 febbraio 1513, il sovrano di Svezia fu il re di Danimarca Cristiano II Oldenburg (2 luglio 1481-25 gennaio 1559).
Infatti, egli fu re per via dell'Unione di Kalmar.
L'Unione di Kalmar fu un'unione delle tre corone scandinave (Regno di Norvegia, Regno di Danimarca e Regno di Svezia) che fu sancita nel 1397 dalla regina di Danimarca Margherita I (marzo 1353-28 ottobre 1412).
Nel periodo di re Cristiano II, la Svezia vide una contrapposizione tra due partiti: il partito pro-Unione di Kalmar (e quindi pro re Cristiano II) e quello nazionalista.
Quest'ultimo fece riferimento alla famiglia degli Sture.
A capo del partito nazionalista ci fu Sten Sture il Vecchio (1440-1503), che se la vide con il re di Danimarca e dell'Unione di Kalmar Cristiano I (1426-21 maggio 1481) e con il figlio e successore di questi Giovanni (5 giugno 1455-20 febbraio 1513).
Nel 1471, Sten Sture sconfisse re Cristiano I a Brunkeberg, acquisì il potere alla morte del re di Svezia Carlo VIII (che avvenne nel 1470) e fu reggente di Svezia fino al 1501, quando re Giovanni lo fece dimettere.
Tuttavia, gli Svedesi si ribellarono ed egli tornò reggente fino alla morte.
Nel 1503, Sten morì gli succedette il suo ex-oppositore interno Svante Nilsson (1460-2 gennaio 1512).
Egli fu figlio di Nils Bosson della famiglia di Natt och Dag, la cui madre faceva parte della famiglia Sture. Non utilizzò mai il nome Sture.
Solo il figlio riprese poi il nome della bisnonna, per la volontà di prestigio e di tradizione nel preservare l'indipendenza della Svezia.
Il Concilio di Svezia lo fece dimettere nel 1511 ma in pratica restò al potere fino alla morte.
Nel 1512, Svante Nilsson morì e gli succedette Erik Trolle (1460-1530).
Questi non operò e nello stesso anno in cui fu eletto reggente, il suo posto fu preso dal figlio di Svante Nilsson, Sten Sture il Giovane (1493-1520).
Contro di lui ci fu il partito pro-Unione di Kalmar, che favorì re Cristiano II.
Questo partito fu capeggiato dall'arcivescovo di Uppsala Gustavo Trolle (1488-1535).
Sten fu ferito a morte alla Battaglia di Bogesund il 19 gennaio 1520, nell'ultima parte della guerra di Cristiano II di Danimarca contro la Svezia, e morì sul ghiaccio del lago Mälaren sulla via di ritorno verso Stoccolma.
La situazione tra le due fazioni degenerò e si arrivò ad una faida che culminò nel Bagno di Sangue di Stoccolma, che avvenne tra il 7 e il 10 novembre 1520.
Il re Cristiano II fece massacrare gli oppositori politici.
Nel 1521, il partito patriottico si sollevò contro il sovrano.
A capo di quel partito ci fu proprio lui, Gustavo Vasa.
Il re Cristiano II fu costretto ad andarsene e (nel 1523) Gustavo divenne re di Svezia.
Il nuovo sovrano iniziò una vera e propria politica di spoil system, a cominciare dall'arcivescovo di Uppsala.
Nel 1527, re Gustavo I aderì al luteranesimo e lo introdusse nel suo regno, poiché Papa Clemente VII non depose l'arcivescovo di Uppsala Gustavo Trolle, il quale sosteneva il re di Danimarca, e non riconobbe come successore di questi il suo candidato Giovanni Magno (Johan Månsson, 19 marzo 1488-22 marzo 1544).
Nel 1528, re Gustavo I si fece ungere ed incoronare dai vescovi nella cattedrale di Uppsala. Il rituale fu quello cattolico ma dal giuramento fu espunto il riferimento alla protezione della Santa Chiesa. Da quel momento, il luteranesimo divenne religione di Stato della Svezia ed il re iniziò a ratificare l'elezione dei vescovi e a controllare la nomina dei preti.
Nel 1529, ci fu il sinodo di Örebro che implementò le riforme in senso luterano.
Ora, discuto del nocciolo della questione.
Poiché non accettò l'ordine del Papa, re Gustavo I aderì al luteranesimo.
Questo fu il dato di fatto.
Contro l'arcivescovo e chi era con questi fece una campagna propagandistica molto forte, tanto che ancora oggi molti storici svedesi bollano Gustavo Trolle come "traditore della patria".
Ora, fu effettivamente così?
Re Gustavo I ebbe certamente l'abilità di un grande propagandista.
Certamente, il Bagno di Sangue di Stoccolma non depose a favore di re Cristiano II.
Anche lo stesso Papa Leone X (11 dicembre 1475-1 dicembre 1521) lo minacciò con un interdetto, poiché nel Bagno di Sangue di Stoccolma morirono anche due vescovi patriottici, il vescovo di
Strängnäs Mattias Gregersson e quello di Skara Vincent Henningsson.
Il re danese dovette giustificarsi con il Papa.
Tuttavia, l'arcivescovo Trolle potrebbe non essere stato un traditore ma potrebbe essere stato semplicemente un capo-fazione.
Quella di Trolle fu la fazione sconfitta e (com'è noto) la storia è scritta da chi vince.
Così, il nuovo re iniziò a fare lo spoil system e a fare una propaganda sfrenata contro gli sconfitti, erigendosi a "garante del popolo svedese".
Tuttavia, un fatto potrebbe smentire la tesi del re Gustavo I.
Nel 1527, ci fu la Dieta di Västerås, con cui la Svezia passò al luteranesimo.
In un primo momento, sembrò vincere il partito a sostegno della Chiesa cattolica.
Ad un certo punto, il re intervenne e fece una cosa che spaventò tutti...minacciando di abdicare.
Ora, era chiaro anche ad un bambino che re Gustavo I non volesse abdicare. Il suo fu un bluff.
Però, egli ottenne ciò che volle: nel timore di un'anarchia o di un ritorno di re Cristiano II, la dieta votò in favore del luteranesimo.
Va detta anche un'altra cosa: re Cristiano II aveva maggiore legittimità di re Gustavo I, in quanto discendente sia da re Valdemaro I di Svezia (1243-1302), sia di re Magnus III di Svezia (1240-18 dicembre 1290) e di altre famiglie svedesi.
Re Gustavo I, invece, fu discendente solo di Sverker II (morto nel 1210).
Dunque, quest'ultimo doveva tirarsi dalla sua parte il popolo svedese.
Egli fu noto per il suo cattivo temperamento e per i suoi modi decisamente rudi ma anche per la sua passione per la musica ed il suo ruolo come politico.
Sfruttò queste doti per fare propaganda.
Addirittura, egli si volle comparare al patriarca Mosè.
Questo, piano piano, fu accettato dalla popolazione ma forse la storia vera potrebbe essere stata diversa.
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