Ringrazio l'amico e collaboratore Angelo Fazio che mi ha segnalato un articolo del sito del "Gatestone Institute" che è intitolato "Australia: Un modello per frenare l'immigrazione".
L'articolo è di Giulio Meotti.
Vi riporto un pezzo di esso:
"Quattro anni fa, il governo australiano suscitò delle critiche dopo che aveva pubblicato un annuncio volto a dissuadere i richiedenti asilo dal recarsi illegalmente nel paese. "Assolutamente no!", recitava il volantino. "Non farete dell'Australia la vostra casa. Se salirete su una imbarcazione senza visto, non finirete in Australia. Qualsiasi nave che cerchi di raggiungere illegalmente le coste australiane sarà intercettata e ricondotta in condizioni di sicurezza al di fuori delle acque territoriali australiane."
Era un messaggio durissimo, ma ha funzionato. "Il tasso di migrazione dell'Australia è il più basso da dieci anni", ha dichiarato Peter Dutton, ministro dell'Interno australiano. Parlando di recente a Today Show, Dutton ha aggiunto che il calo ha significato "il ripristino dell'integrità del nostro confine". E gli australiani sembrano felici di questo. Un nuovo sondaggio mostra che il 72 per cento degli elettori sostiene la politica migratoria del premier Malcolm Turnbull. L'Australia, una democrazia occidentale, cerca da anni di affrontare gli ingenti flussi migratori via mare.
"Gli europei pensano che in Australia sia facile controllare i nostri confini, ma accampano solo scuse per non fare nulla", ha detto il generale in pensione dell'esercito australiano Jim Molan, co-ideatore della politica australiana in materia di asilo.
Nel 2013, Tony Abbott fu eletto primo ministro dopo aver condotto una campagna elettorale con lo slogan "Stop ai barconi". Ma "Stop ai barconi" è anche lo slogan del ministro dell'Interno italiano Matteo Salvini, il quale, dalla formazione del nuovo governo avvenuta il mese scorso, si è totalmente concentrato sulla lotta ai flussi migratori che percorrono la rotta "più letale del mondo": quella del Mediterraneo".
Ora, tutto questo non vi dice nulla?
L'Australia non è mica l'Italia fascista o la Germania nazista.
Anzi, è un Paese civilissimo e moderno.
Ha solo fatto ciò che qualsiasi Paese civile e moderno fa normalmente: cercare di mantenere l'ordine pubblico e la pace sociale.
Facendo entrare gente da fuori senza alcuna regola mette a rischio la convivenza stessa tra le persone comuni.
Tenendo conto del fatto che il nostro Paese non sia in buone condizioni, questo rischio è molto alto.
Per esempio, ci sono famiglie italiane che non riescono ad arrivare a fine mese e che debbono scegliere tra il pagare le tasse a questo fisco esoso (e che vuole i soldi subito) e dare da mangiare ai propri figli.
Ci sono imprenditori italiani che debbono scegliere tra il pagamento delle tasse e quello dei dipendenti.
Ci sono italiani (come me) che fanno fatica a trovare un vero lavoro.
In questo mio video (postato nel mio canale Youtube) ne parlo.
Fare entrare da fuori altre persone, che altro non sono che braccia non servono a nulla (dato che manca il lavoro e che oggi ci sono tecnologie) e bocche da sfamare quando manca la ricchezza, crea problemi.
Se il ministro degli Interni Matteo Salvini è fascista, vuole dire che è fascista anche il governo australiano.
Questa accusa di fascismo ai danni di Salvini non sta né in cielo né in terra.
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