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martedì 28 agosto 2018

La crisi della Chiesa

Questo è l'articolo dell'amica Chantal Fantuzzi su "Ticinolive".
L'articolo è intitolato "Il Cattolicesimo non esiste più".
Di esso, vi riporto questo stralcio:


"Il Cristianesimo e la Storia Il Cristianesimo fu in primis la più grande rivoluzione storica dell’umanità. Cambiò la concezione metafisica dell’uomo, cambiò la concezione spaziale temporale (da circolarità cosmica greca a semiretta romanocentrica alla retta infinita cristocentrica ad oggi dominante) a tal punto che ad oggi contiamo gli anni dalla nascita di Cristo. E pensare che c’è chi, in Unione Europea, ha proposto di cambiare la numerazione degli anni domini. Pertanto, senza storia, il Cristianesimo muore.

Benedetto e Francesco Papa Benedetto XVI dichiarò Ildegarda di Bingen Dottore della Chiesa donando nuova luce alla storia. Papa Francesco parla forse di santi, dottori della chiesa e cultura cattolica? il cattolicesimo odierno risulta essere una filantropia destoricizzata attorno a un argentino bonaccione. Francesco parla forse dei santi che hanno fatto la tradizione del “vero” cristianesimo, al di là della fede di ciascuno? Tenta forse di trasmettere una fede ormai morta previa la storia della cristianità? Parla forse di teologia?

Apatia e assenza d’indignazione Le Femen protestano nel cuore della cristianità facendo gesti osceni col crocifisso. Il mondo cattolico si indigna? Parrà un mantra, ma nell’Islam l’indignazione per la presa in giro del loro sacro raggiunge il parossismo dell’estremismo e delle ritorsioni integraliste. Poiché è l’ultima religione ad aver mantenuto il senso – terribilmente forte, Khomeini docet – della propria identità, dominante, nei confronti delle altre, in primis, la nostra.

Che cosa resterà, dunque, della splendida Tradizione cattolica? Vestigia, e nulla più. Al pari di un’altra splendida religione ad oggi estinta, cuore pulsante dell’Occidente morente. Quella Pagana.

Chantal Fantuzzi".

L'amica Chantal è molto preparata e ha scritto delle cose vere e sacrosante.
Però, io aggiungo qualcosa.
In passato, i grandi momenti di crisi della Chiesa non furono mai improvvisi.
Penso, per esempio, alla Riforma protestante del XVI secolo.
Essa incominciò quando Martin Luther (in italiano, Martin Lutero, 10 novembre 1483-18 febbraio 1546) affisse le famose 95 tesi alla porta della Schlosskirche (Chiesa del Castello) della città tedesca di Wittenberg.
Tuttavia, essa non fu improvvisa.
Da molto tempo, ci furono dei segnali che la preannunciarono.
La situazione di allora potrebbe essere paragonata a quella che c'è in una camera piena di gas, nella quale basta una scintilla per fare saltare tutto in aria.
L'ex-monaco tedesco fu solo l'innesco.
Penso, ad esempio, allo schiaffo di Anagni ricevuto da Papa Bonifacio VIII nel 1303, alla Cattività Avignonese dei Papi (1309-1377) e allo Scisma d'Occidente (1377-1417).
Prima della Rivoluzione Francese del 1789, la Chiesa ebbe una crisi molto forte, con lo scontro tra giansenisti, gallicani e vari ordini.
Inoltre, ci furono i governi e le monarchie che volevano prendere il controllo anche delle Chiese dei loro Stati.
Il caso del gallicanesimo di re Luigi XIV fu paradigmatico ma fu paradigmatico anche quello che fece il primo ministro portoghese Pombal (13 maggio 1699-15 maggio 1582) che nel 1758 fece cacciare via i gesuiti dal Regno di Portogallo, creando una pressione degli altri governanti dei Paesi cattolici che fu così forte da indurre il Papa Clemente XIV a sopprimere la Compagnia di Gesù nel 1778.
Tuttavia, rispetto a quanto accadde nel passato, oggi noi vediamo qualcosa di nuovo.
Infatti, oltre alla mancanza di coesione nel clero e tra il clero ed il Papa (che ci fu anche nelle crisi passate) oggi vi è una perdita di senso della comunità nei fedeli stessi.
I fedeli stessi sono caduti nell'apatia e nel disinteresse verso la fede.
Questo avviene perché molti uomini della Chiesa parlano più di come accogliere i migranti che non delle cose di Dio.
Io sono un cattolico praticante, vado a messa regolarmente e ho presenziato a varie messe.
In alcune di esse, ho ascoltato delle cose veramente imbarazzanti.
In certe messe, il celebrante sembrava più un leader sindacale che non un ministro di Dio.
Infatti, il celebrante parla più di accoglienza dei migranti che non delle questioni di fede.
Quando vado a messa, io voglio sentire parlare (per esempio) del fatto che la morte non sia la fine di tutto.
La messa non è una riunione sindacale.
Poi, ci sono casi di preti che vanno oltre, lanciando messaggi politici espliciti.
Questi preti parlano tanto dei migranti ma (forse) dovrebbero pensare anche ai poveri di casa nostra.
Ci sono altri preti che accolgono i migranti ma che non lo fanno certo per amore cristiano.
Basti leggere il libro di Mario Giordano "Profugopoli".
Infatti, questo scontro nasconde qualcosa di assai più grave, uno scontro tra i progressisti, coloro che vogliono anche stravolgere la Chiesa, e coloro che di essa ne difendono la tradizione.
L'accusa di monsignor Viganò a Papa Francesco (che, secondo l'accusatore, avrebbe coperto gli abusi sui minori del cardinale McCarrick) in realtà nasconde una vera e propria faida dentro la Chiesa stessa, una faida che si vede, per esempio, dalle prese di posizione di certi vescovi tedeschi che vorrebbero somministrare l'Eucaristia anche ai protestanti e che vorrebbero benedire i matrimoni omosessuali in chiesa, prese di posizione che sono contrastate da altri prelati, come quelli inglesi che hanno lasciato la Chiesa anglicana per quella cattolica perché nella prima sono state accettate certe posizioni progressiste.
Io penso che per salvare la Chiesa serva un concilio.
Questa situazione è pericolosa per il futuro della nostra società.



1 commento:

  1. Purtroppo siamo in una crisi epocale, possiamo solo pregare, ci penserà Lui !

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.