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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 16 agosto 2018

Ricordiamo questi due grandi personaggi

Ringrazio l'amico e collaboratore Angelo Fazio, che mi ha segnalato queste parole del Rabbino Elio Toaff, la più autorevole figura dell’ebraismo italiano dal dopoguerra ad oggi:
"Grazie all'insegnamento e all'esempio di mio padre, io imparai a non avere pregiudizi nei confronti dei sacerdoti cattolici. Nel periodo delle leggi razziali e della guerra... furono proprio i preti, quelli più semplici e modesti, che iniziarono generosamente a dimostrare ai perseguitati la loro solidarietà, con i fatti e non con le parole... Fra loro ci fu padre Benedetto, nobile e generoso cappuccino, che con incrollabile dedizione riuscì a salvare migliaia di ebrei".

Ricordo che il Rabbino Toaff era amico del nostro grande San Giovanni Paolo II Papa.
Il 13 aprile 1986, i due capi religiosi entrarono nel Tempio Maggiore di Roma.
Il Rabbino Toaff ha fatto bene a ricordare quei preti cattolici che aiutarono gli ebrei durante il periodo del fascismo.
Quei preti, infatti, fecero una grande opera di amore cristiano verso coloro che proprio San Giovanni Paolo II definì "nostri fratelli maggiori".
Infatti, gli ebrei sono nostri fratelli maggiori nella fede, poiché se non ci fossero stati loro, oggi, non ci saremmo nemmeno noi.
San Giovanni Paolo II riprese un concetto già espresso dal suo predecessore Pio XI, quando definì l'antisemitismo "incompatibile con la cultura cattolica".
Infatti, spiritualmente, noi cattolici siamo semiti.
Papa Pio XI espresse ciò quando il regime fascista fece le leggi razziali del 1939.



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