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giovedì 28 febbraio 2013

Nichi Vendola? Scelga se continuare a fare il governatore della Puglia o il deputato! E la Sardegna che fa?

Cari amici ed amiche.

Il governatore della Regione Puglia e leader di Sinistra, Ecologia, Libertà  Nichi Vendola è stato eletto in Parlamento.
A questo punto, egli deve scegliere se continuare a fare il governatore della Regione Puglia o se fare il deputato.
Ho alcuni dati che riguardano la sua amministrazione in Puglia.
Fino all'anno 2005, anno in cui Nichi Vendola prese il governo della Regione, l'IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) fu quasi abolita, dando agli imprenditori pugliesi una boccata d'ossigeno.
Vi era il 4% di tassazione.
Oggi, gli imprenditori pugliesi soffrono.
Inoltre, la Puglia di Vendola è anche la Regione che impiega di più a pagare i suoi dipendenti.
Questi non sono numeri buoni per i pugliesi.
Non mi sembra che Vendola stia governando bene la sua regione.
Per contro, un'altra Regione ha deciso di dare un taglio alle tasse.
Sto parlando della Sardegna.
Leggete questo articolo scritto da Lorenzo Lamperti su "Affaritaliani.it" che è intitolato "Addio Iva, benzina meno cara dell'acqua. "La Sardegna sarà zona franca"":

"Saranno state le dimissioni del Papa. O forse le elezioni. Fatto sta che in queste settimane è passata pressoché sotto silenzio quella che potrebbe essere una rivoluzione. Una delibera regionale, firmata dal presidente Ugo Cappellacci, ha trasformato la Sardegna in una “zona franca”. Che cosa significa? L’attivazione di un regime doganale autonomo esteso a tutto il territorio. Il motivo? Arginare la crisi. Gli effetti? Tax free. Niente Iva e benzina a prezzi più bassi dell’acqua…
LA DELIBERA – L’iniziativa è stata presa dal presidente della Regione, Ugo Cappellacci, lo scorso 7 febbraio che con una delibera ha richiesto “la modifica del regolarmente prevedendo che tra i territori extradoganali dell’Italia sia indicato anche il territorio della Sardegna, isole minori comprese”. Cinque giorni più tardi, il 12 febbraio, ecco la richiesta ufficiale inviata alla Commissione Europea per l’inserimento della Sardegna nell’elenco delle zone franche italiane unitamente a Livigno e Campione. Non a caso nel testo si fa subito riferimento al Trattato di Lisbona che sancisce “l’impegno solenne dell’Unione Europea alla riduzione dei divari tra le regioni ed al rafforzamento della coesione economica, sociale e territoriale”. L’istituzione della zona franca consente, secondo la Regione, di “compensare lo svantaggio relativo alla natura insulare e ultraperiferica della Sardegna, di limitare il fenomeno dello spopolamento dell’isola e di mantenere la pace sociale”.

LE CONSEGUENZE – Gli effetti della zona franca si faranno sentire su tutto il territorio sardo. A partire da Portoscuso, il primo comune che già da mesi ha ottenuto questo riconoscimento ufficiale. Cappellacci sottolinea che “oltre 240 consigli comunali dell’isola” si sono espressi a favore di questa misura, di fatto chiedendo il provvedimento. Ma che cosa succederà concretamente a partire dal 24 giugno 2013 con l’ufficializzazione della zona franca? Sul territorio non esisterà più il ricarico sui prodotti dell’Iva e il costo della benzina calerà drasticamente. La speranza di Cappellacci, e dei singoli comuni, è di ridare impulso all’economia regionale. Già in molti si sbilanciano, prevedendo un’ondata di nuovi investimenti esterni in Sardegna.

“NON RESTI TUTTO SOTTO SILENZIO” – Ma c’è chi si lamenta del “silenzio tombale” calato sulla vicenda. È il caso di Antonio Tiragallo, militante del movimento pro zona franca: “Non sappiamo se la causa di questo silenzio sia conseguenza dello storico disinteresse evidenziato dai partiti a proposito della zona franca, particolarmente scomodo in questo momento, o una copertura per permettere affari durante la transizione”. Nel frattempo, sostiene Tiragallo, “nessuno informa la popolazione sull’avvenuto cambiamento di status doganale e fiscale con l’immaginabile confusione che ne deriva”. E conclude: “Il nostro obiettivo è quello di far deliberare tutti i territori per far sì che si attivino come zona franca”. Rimedio anticrisi o paradiso fiscale? Se il progetto si concretizzerà avremo la risposta
.".

In Sardegna, la precedente Giunta di centrosinistra di Renato Soru (2004-2009) aveva imposto un'odiosa tassa sul lusso.
Questa tassa aveva fatto scappare i turisti dalla Sardegna.
Molti turisti sono andati in Croazia o nella vicina Corsica.
Ora, l'attuale governatore di centrodestra Ugo Cappellacci ha fatto questa delibera che ha reso la Sardegna una "zona franca".
Questo provvedimento permetterà di evitare lo spopolamento dell'isola e per salvaguardare il turismo, di cui parecchi sardi vivono.
Cordiali saluti.

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