The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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martedì 19 febbraio 2013
Il Padre nostro
Cari amici ed amiche.
L'amico Giovanni Covino (SEFT) mi ha fatto avere attraverso Facebook questo testo intitolato "Chi diede la vita, insegnò anche a pregare. Dal trattato sul «Padre nostro» di san Cipriano, vescovo e martire":
"I precetti del vangelo, fratelli carissimi, sono certo insegnamenti divini, fondamenti su cui si edifica la speranza, sostegni che rafforzano la fede, alimenti che ristorano il cuore, timoni che dirigono il cammino, aiuti per ottenere la salvezza. Istruiscono le menti docili dei credenti qui in terra e li conducono al regno dei cieli.
Dio volle che molte cose fossero dette e ascoltate per mezzo dei profeti, suoi servi. Ma immensamente più sublimi sono le realtà che comunica attraverso il suo Figlio. Più incomparabili le cose, che la parola di Dio, pur già presente nei profeti, proclama ora con la propria voce, e cioè non più comandando che gli si prepari la via, ma venendo egli stesso, aprendoci e mostrandoci il cammino da seguire. Così mentre prima eravamo erranti, sconsiderati e ciechi nelle tenebre della morte, ora, illuminati dalla luce della grazia, possiamo battere la via della vita con la guida e l’aiuto del Signore.
Egli fra gli altri salutari suoi ammonimenti e divini precetti, con i quali venne in aiuto al suo popolo per la salvezza, diede anche la norma della preghiera, ci suggerì e insegnò quel che dovevamo domandare. Colui che ha dato la vita, ha insegnato anche a pregare, con la stessa benevolenza con la quale s’è degnato di dare e fornire tutto il resto; e ciò perché parlando noi al Padre con la supplica e l’orazione che il Figlio insegnò, fossimo più facilmente ascoltati.
Aveva già predetto che sarebbe venuta l’ora in cui i veri adoratori avrebbero adorato il Padre in spirito e verità, ed egli adempì la promessa perché noi, ricevendo dalla sua santificazione lo spirito e la verità, adorassimo veramente e spiritualmente in grazia del suo dono.
Quale orazione infatti può essere più spirituale di quella che ci è stata data da Cristo, dal quale ci è stato mandato anche lo Spirito Santo? Quale preghiera al Padre può essere più vera di quella che è stata proferita dalla bocca del Figlio, che è verità? Pregare diversamente da quello che egli ci ha insegnato non sarebbe soltanto ignoranza ma anche colpa, avendo egli stesso affermato: Respingete il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione! (cfr. Mc 7, 9).
Preghiamo, dunque, fratelli, come Dio, nostro Maestro, ci ha insegnato. È preghiera amica e familiare pregare Dio con le sue parole, far salire ai suoi orecchi la preghiera di Cristo.
Riconosca il Padre le parole del Figlio suo quando preghiamo; egli che abita dentro il nostro cuore sia anche nella nostra voce. E poiché è nostro avvocato presso il Padre, usiamo le parole del nostro avvocato, quando, come peccatori, supplichiamo per i nostri peccati. Se egli ha detto che qualunque cosa chiederemo al Padre nel suo nome ci sarà data, impetreremo più efficacemente quel che domandiamo in nome di Cristo, se lo domanderemo con la sua preghiera.".
Il Padre nostro è la preghiera fondamentale del Cristianesimo.
Essa discende direttamente dal Kaddish ebraico e contiene anche una sorta di "esorcismo".
Nell'ultima parte, quella che recita: "Non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male", vi è questo "esorcismo".
Questa preghiera, che viene recitata durante ogni Messa e che è la prima ad essere imparata da ogni cristiano, racchiude l'essenza dal Cristianesimo.
La prima parte recita: "Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in Cielo e così in Terra".
Qui vi è la santificazione del nome di Dio (che collega tale preghiera al Kaddish ebraico) e vi è l'unione tra la Chiesa celeste e quella pellegrina, i fedeli.
La seconda parte recita: "Dacci oggi il nostro Pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitore, non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male. Amen".
Il Pane quotidiano non è solo il cibo ma Gesù Cristo stesso, Colui che salva.
Inoltre, l'uomo si riconosce peccatore e chiede a Dio di perdonarlo e di renderlo capace di perdonare gli altri.
Se noi non perdoniamo i nostri fratelli, Dio non perdonerà noi.
Poi, vi è anche l'"esorcismo" di cui ho parlato.
Per capire il Cristianesimo si deve capire il Padre nostro.
Cordiali saluti.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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