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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 15 febbraio 2013

Dopo Papa Benedetto XVI ci sarà Pietro il Romano?

Cari amici ed amiche.

Girando in rete, mi sono imbattuto in un sito strano "Ufo Online".
Esso reca un articolo che è intitolato "Profezia di San Malachia: Benedetto XVI penultimo Papa prima della fine del mondo" e che recita:

"Benedetto XVI ha deciso di dimettersi e di lasciare il pontificato il prossimo 28 febbraio. Il Pontefice lo ha annunciato a sorpresa, nel corso del concistoro per le nuove canonizzazioni. È la prima volta che accade nell’epoca moderna e questo ha scatenato una serie infinita di richiami a presagi e sventure. La principale è la profezia di Malachia, che vedrebbe Benedetto XVI come penultimo dei romani pontefici. Malachia vescovo irlandese autore, nel 1140, di previsioni sul futuro del papato indicherebbe l'ultima Papa come 'Petrus Romanus' il cui Pontificato, stando alla profezia, terminerà con la distruzione della città di Roma e, contemporaneamente la fine del mondo.




Le profezie indicano, (secondo interpretazioni che come sembre sono da prendere con il beneficio di inventario) con una metafora breve, la storia della Chiesa romana, da Celestino II (1143-1144) a Pietro II, che dovrebbe essere l'ultimo Papa, dopo Joseph Ratzinger, da poco insediato con il nome Benedetto XVI, forse destinato a gestire un periodo di guerre che prepareranno l'ultimo tragico pontificato.
Il pontificato di Pietro II, dopo Ratzinger, viene più dettagliatamente descritto dal 'profeta'. Nel testo di pronostico si dice che Santa Romana Chiesa verrà perseguitata, che il nuovo Pietro 'pascerà il suo gregge tra molte tribolazioni', che Roma sarà distrutta e che 'il terribile giudice giudicherà il suo popolo. E così sia!'


La notizia ha rapidamente trovato posto in tutti i principali quotidiani italiani, la curiosità sui presagi si accompagna sempre alla descrizione su Malachia. Il fatto quotidiano parla di profezia da fine del Mondo, il Cicap si chiede se Malachia abbia previsto L'ultimo Papa, Irish Celtral si chiede se "Malachy" sia da prendere sul serio.Il giornale si chiede se siamo vicini alla fine della Chiesa Romana e la stessa domanda arriva dall'Unità. Insomma fronti contrapposti che si fanno la stessa facile domanda? La profezia è da prendere sul serio? Allora vediamola nel dettaglio questa previsione apocalittica.


Papa Benedetto XVI è il 111° pontefice della storia della Chiesa. La nota "profezia di Malachia" riguarda il 112º papa, Petrus Romanus: presagisce la fine della Chiesa e la distruzione di Roma dopo l'ascesa al soglio pontificio dell'ultimo papa.

Secondo alcune ricostruzioni, potrebbe essere Benedetto XVI stesso il Pietro Romano di Malachia, ritenendo che il pontificato di Giovanni Paolo II sia da dividere in due motti, prima e dopo l'attentato da parte di Ali Agca. C'è anche l'ipotesi secondo cui la profezia su Petrus Romanus non sarebbe il motto di un papa ma la descrizione del pontificato di Benedetto XVI.

Un'altra interpretazione ipotizza che Pietro Romano non sia riferito a un Papa, bensì al Cardinal Camerlengo che, alla morte del pontefice regnante, fa le veci del Pontefice in attesa dell'elezione del successore. Si nota che l'attuale Camerlengo è il Cardinale Tarcisio Pietro Evasio Bertone, nato a
Romano Canavese nel 1934. Si fa notare la coincidenza che nel suo nome completo sia contenuta la parola Pietro e nella sua località di nascita ci sia la parola Romano. ".


Non voglio fare lo scettico, perché ritengo tutto possibile, ma qui non siamo tutti veggenti.
Certo, il clima che c'è intorno alla Chiesa è inquietante, come quello che c'è dentro di essa.
Basti pensare al caso dei preti comunisti, come don Andrea Gallo, che hanno dato un'interpretazione "democratica" del Concilio Vaticano II.
Inoltre, vi sono anche uomini legati alla Chiesa che hanno deciso di "reinterpretare" la dottrina cristiana a modo loro.
Oltre ai preti comunisti, ad esempio, ci sino anche quelli con simpatie per il nazismo.
Cito il caso del sacrestano di una chiesa di Vigevano, un tale Angelo Idi, che ha mostrato aperte simpatie per il nazismo.
A questo signore, replicherei usando le parole di Papa Pio XI che nel 1938 disse:

" L’antisemitismo non è compatibile con il sublime pensiero e la realtà evocata in questo testo. L’antisemitismo è un movimento odioso, con cui noi cristiani non dobbiamo avere nulla a che fare [...]. Non è lecito che i cristiani prendano parte all’antisemitismo. Noi riconosciamo che ognuno ha il diritto all’autodifesa e che può intraprendere le azioni necessarie per salvaguardare gli interessi legittimi. Ma l’antisemitismo è inammissibile. Spiritualmente siamo tutti semiti.".

Ci sono anche preti che mettono in discussione la supremazia del Papa sulla Chiesa.
Il male del Concilio Vaticano II è proprio l'avere fatto in modo che ogni uomo di Chiesa interpretasse la dottrina cristiana a modo suo.
Inoltre, vi sono le divisioni tra le associazioni cattoliche.
Basti pensare ad associazioni come "Comunione e Liberazione" o l'associazione "Tradizione Famiglia Proprietà", due gruppi che (almeno negli ideali) sono vicini a me.
Ora, queste associazioni sono spesso viste male dai progressisti.
Tutto ciò fa male alla Chiesa.
Sono queste le divisioni che deturpano la Chiesa e di cui ha parlato il Santo Padre.
Questo è un panorama desolante.
Noi non possiamo sapere ciò che ci sarà in futuro.
Le varie interpretazioni delle profezie non possono fare altro che gettare la gente nel caos.
Le profezie di San Malachia piuttosto che quelle del Beato Gioacchino da Fiore vanno per allegorie.
Non devono essere prese alla lettera.
Certo, il fatto che il Camerlengo sia nato a Romano Canavese e che si chiami Pietro Tarcisio Bertone lascia intendere che il prossimo Papa sia lui e che sia quel Pietro il Romano, quel Pontefice dopo il quale ci dovrebbero essere la distruzione di Roma e la fine del mondo.
Quindi, si avvererebbe quella formula che nei secoli passati vide una persona che si chiamava Romolo all'inizio dell'epoca romana ed una che si chiamava Romolo alla fine (parlo di Romolo Augustolo, l'imperatore che fu deposto nel 476 AD) ed una persona che si chiamava Costantino all'inizio della storia di Costantinopoli ed una chi si chiamava con lo stesso nome (l'imperatore Costantino XI Paleologo che visse tra il 1405 ed il 1453 e che fu l'ultimo imperatore dell'Impero Bizantino) alla fine.
Forse, anche per la storia della Chiesa può esserci una cosa del genere, con un primo Papa che si chiamava Pietro e con l'ultimo che dovrebbe portare lo stesso nome?
Però, di Papi che al secolo si chiamavano Pietro ce ne furono.
Fu il caso di Papa Sergio IV (che fu Papa dal 1009 al 1012) che si chiamava al secolo Pietro Buccaporca.
Però, lo Spirito Santo può fare ben altro e nessuno sa i suoi progetti.
Noi possiamo solo pregare.
Termino con una mia poesia che si rifà ai testi di San Malachia e del Beato Gioacchino da Fiore:

A BENIDITTU PAPA

Comu fici Cilistinu Papa, a lu sèculu Petru Angeleri,
la granni curona lassau cun la niura testa...
Benidittu Papa...comu da unu cavaddu lu cavaleri...
ca scinnìu...forse pì 'n Ecclesia pesta...
o pì d'iddu malata assai sanità...
accussì 'ntra li trona et li lampi...
comu 'ntra la guerra 'n Ecclesia et cuntru Diu li Stati...
viddanu iddu esseri voli...di lu Signuri 'nti li campi!

Cordiali saluti. 





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