Sul sito "Vatican Insider" è comparso questo articolo intitolato "Turchia: la controversia sulla Basilica cristiana bizantina di Santa Sofia".
L'articolo ha parlato di una petizione con cui si chiede la riconversione in moschea della Basilica di Santa Sofia (Hagia Sophia) che si trova ad Istanbul.
Com'è noto, questo edificio fu terminato nel 537 AD.
La basilica fu voluta dall'imperatore Giustiniano I (482-565).
Essa fu la chiesa madre della Chiesa greca.
Nel 1204, quando ci fu il sacco di Costantinopoli ad opera dei crociati, la basilica venne convertita in chiesa cattolica e rimase così fino al 1261, anno in cui tornarono al potere i Bizantini.
Il 29 maggio 1453, la città di Costantinopoli venne presa dai Turchi Ottomani del sultano Mehmet II Fatih.
L'ultimo basileus bizantino, Costantino XI Paleologo fu barbaramente ucciso.
La basilica fu presa dai giannizzeri turchi che sgozzarono i preti che dicevano messa, uccisero le donne in preghiera e stuprarono i bambini sugli altari.
La chiesa divenne poi una moschea.
Tra il 1847 ed il 1849, l'edificio fu fatto restaurare dal sultano Abdul Mejid I.
I restauratori furono i fratelli italo-svizzeri Gaspare e Giuseppe Fossati che riportarono alla luce i vecchi mosaici bizantini, che alla trasformazione in moschea furono ricoperti da uno strato di intonaco.
Nel 1935, il presidente turco Kemal Ataturk trasformò la moschea in museo.
Ora, c'è chi vorrebbe al culto islamico l'edificio, un edificio che era stato tolto ai cristiani con la forza.
Il Patriarcato Ortodosso di Costantinopoli fa bene a lamentarsi.
Cordiali saluti.
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